Mercoledì – stagione 2: recensione della parte 2 della serie TV Netflix
La seconda parte della stagione 2 di Mercoledì di Tim Burton arriva su Netflix il 3 settembre 2025, con il compito di chiudere le trame messe in campo nei primi quattro episodi della prima parte della seconda stagione e gettare le basi in vista della terza stagione. Questi ultimi episodi si muovono tra rivelazioni familiari, apparizioni soprannaturali e nuove alleanze. L’ultimo episodio della prima parte ha lasciato i fan con dubbi e colpi di scena e proprio da lì ricomincia il primo episodio della seconda parte. Si apre con Mercoledì, in coma, che poco dopo si risveglia, lei è pronta a combattere per riprendere i suoi poteri e risolvere tutti i misteri. Come farà la nostra (anti)eroina a risolvere tutte le questioni in campo?
Mercoledì – stagione 2: l’importanza della famiglia Addams

Mercoledì gioca con i personaggi, quelli che già abbiamo conosciuto (Tyler), aggiungendone di nuovi (come non citare Lady Gaga che qui veste i panni di una figura inquietante e misteriosa di nome Rosaline Rotwood) e facendone tornare altri anche se in un’altra veste, pensiamo a Larissa Weems di Gwendoline Christie che diventa la nuova guida spirituale di Mercoledì. L’atteggiamento sarcastico di Weems si scontra con la rigida freddezza di Mercoledì e rende il personaggio perfetto per spingere Wednesday a fare la scelta giusta e ad essere la migliore versione di sé.
Al centro della serie ci sono due tematiche fondamentali: il rapporto della famiglia Addams con il passato e l’amicizia. Intorno a queste due direttrici si costruisce la seconda parte della seconda stagione. Tutti hanno i loro segreti, misteri che celano nascosti nelle stanze più segrete del loro cuore, Mercoledì ha i suoi, Morticia ha i suoi, perfino Gomez e Pugsley hanno i loro e spesso sono pericolosi e mettono a rischio la vita di qualcuno. Sono dei mostri terribili e inquietanti che riemergono dal passato in un modo o nell’altro e cercano di colpire qualcuno. Gli autori della serie, fanno spesso riferimento alle creature più spaventose, che sia l’uomo invisibile, zombie, mani che camminano da sole o il rimando a Victor Frankenstein. Qui, il gotico e il terrificante sono usati per raccontare l’adolescenza, uno dei momenti più oscuri e complessi perché tutto cambia, il corpo, il punto di vista, il rapporto con sé stessi e con gli altri.
Ogni elemento porta l’impronta del regista Tim Burton, dagli interni barocchi ai cimiteri avvolti nella nebbia, arrivando fino agli abiti. L’immaginario burtoniano aiuta a dare senso alla serie e profondità a Mercoledì e a tutti gli Addams.
I misteri legati a Gomez, Morticia si infittiscono ed è forse questa la parte più fragile della stagione che annacqua la narrazione. Deve essere Mercoledì il centro, attorno a lei dovrebbe girare ogni cosa; certo la ragazza è figlia dei suoi genitori, non deve essere un accessorio, un piccolo affluente, un rigagnolo di un fiume più grande. L’amica di Morticia, l’amico di Gomez, i rapporti tra Morticia, la sorella Ophelia e la loro madre, sono certo elementi importanti, ma non possono distogliere l’attenzione sulla protagonista.
L’amicizia, tema che dà forma alla serie

L’altro tema importante è l’amicizia, prima di tutto quella tra Mercoledì e Enid (Emma Myers), un rapporto che in questa seconda parte acquista ancora più valore e profondità. Le differenze tra le due sono sempre evidenti, ma lungo questa seconda stagione acquisiscono ancora più valore e importanza: Jenna Ortega ed Emma Myers esplorano i lati più estremi dei rispettivi personaggi. Mercoledì si lascia andare, impara a fidarsi e a condividere. Nel sesto episodio le due si scambiano di posto, Mercoledì entra nel corpo di Enid e quest’ultima in quello dell’altra, grazie a questo escamotage, le due riescono a conoscersi meglio, a capirsi di più e a scoprire qualcosa di sé stesse. Se Mercoledì indaga il suo lato più emotivo, Enid si trova di fronte alla sua parte oscura e nera. Le due comprenderanno ancora di più quanto sia importante la loro amicizia forse anche in virtù delle loro differenze.
Gli stessi Gomez e Morticia ripenseranno e parleranno dei rapporti che hanno avuto con persone importanti che daranno forma in qualche modo al presente.
Mercoledì – stagione 2, Parte 2: valutazione e conclusione

Mercoledì è una serie che riesce a conquistare il pubblico con la sua leggerezza. La seconda stagione si destreggia tra troppe trame e personaggi e per questo, a volte, il personaggio si perde e si disperde. Eppure il pubblico è pazzo di Mercoledì, del suo essere un’adolescente gotica, alla Burton. Una solitaria, diversa dagli altri, una dark che deve crescere, imparare a conoscersi, a capirsi, per farlo, come in tutti i racconti sull’adolescenza, deve perdere un po’ ciò che è stata, allontanarsi dalla sua famiglia. Di episodio in episodio, le investigazioni di Mercoledì si fanno sempre più intense e lei riesce a risolvere ogni problema, tutti i casi, non ha bisogno di essere salvata, è pronta a salvare. I troppi personaggi e le troppe storyline fanno venire meno soprattutto nei primi episodi di questa seconda parte la coerenza narrativa e il ritmo va a scemare. Gli ultimi episodi, quelli diretti da Burton, acquistano una tensione narrativa e un ritmo senza pari e, a questo punto, sì che lo spettatore riesce ad essere dentro alla storia, a patire assieme a Mercoledì e a tutta la sua famiglia.