Màkari – stagione 4: recensione della serie TV Rai

La stagione 4 di Màkari, in onda su Rai 1 a partire dal 6 ottobre 2025, rappresenta un consolidamento della serie.

La stagione 4 di Màkari, in onda su Rai 1 a partire dal 19 ottobre 2025, rappresenta un consolidamento della serie come una delle fiction italiane più seguite e coerenti del panorama televisivo contemporaneo. La produzione, diretta da Monica Vullo con sceneggiatura di Riccardo Mosca, continua a raccontare le indagini di Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè, arricchendole di tensioni emotive e dinamiche relazionali sempre più complesse. La Sicilia occidentale, con i suoi borghi, le coste e i paesaggi naturali, non è solo sfondo scenografico, ma diventa un elemento narrativo essenziale, conferendo alla serie un’identità visiva e culturale riconoscibile, capace di caratterizzare profondamente le vicende e i personaggi.

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Un ritorno atteso e una promessa (al pubblico) mantenuta

Dopo il successo delle stagioni precedenti, la quarta stagione di Màkari era molto attesa. La terza stagione aveva registrato un seguito di oltre quattro milioni di spettatori e un share del 24,1%, confermando la fiction come uno dei punti di riferimento della Rai per il pubblico amante del giallo e della narrativa corale. L’annuncio della produzione della nuova stagione, avvenuto nel marzo 2024, ha ulteriormente alimentato l’interesse degli spettatori, desiderosi di approfondire le vicende dei protagonisti e di confrontarsi con nuovi enigmi e dinamiche emotive. La continuità dei personaggi principali e l’introduzione di figure inedite hanno permesso alla serie di rinnovarsi senza perdere la coerenza narrativa che la contraddistingue. Màkari 4 è novità ma continuità, mantiene il patto stretto con il suo pubblico senza rinunciare all’evoluzione.

Màkari 4: nuovi, intriganti sviluppi e personaggi complessi

Negli avvincenti episodi di questa stagione 4, Saverio Lamanna affronta misteri più complessi, che richiedono capacità investigative raffinate e una maggiore attenzione ai dettagli. La narrazione intreccia il giallo con le tensioni personali: la relazione tra Saverio e Suleima attraversa momenti di crisi, mettendo in discussione equilibri consolidati, mentre l’ingresso di nuovi personaggi, tra cui Arianna, un’adolescente che sconvolge le dinamiche già esistenti, contribuisce a creare tensione narrativa e offre nuovi spunti per lo sviluppo della storia. La combinazione di casi da risolvere e conflitti personali mantiene alta l’attenzione dello spettatore e garantisce una struttura narrativa che alterna suspense, introspezione e momenti di leggerezza.

Claudio Gioè conferma la sua capacità di interpretare Saverio Lamanna con profondità e credibilità, bilanciando momenti di introspezione a sequenze più dinamiche. Domenico Centamore, nel ruolo di Piccionello, apporta leggerezza e ironia, elementi fondamentali per il ritmo della narrazione, mentre Ester Pantano offre una rappresentazione intensa di Suleima, evidenziando le sfumature emotive e la complessità dei suoi conflitti personali. L’inserimento di nuovi interpreti, come Serena Iansiti nei panni di Michela, introduce ulteriori tensioni narrative, ma è gestito con equilibrio, evitando che i personaggi storici vengano oscurati. Il risultato è un cast coeso, capace di trasmettere autenticità e di valorizzare la costruzione dei personaggi in chiave sia emotiva che investigativa.

Regia e ambientazione: la Sicilia come protagonista

Màkari 2 - Cinematographe.it

La regia di Monica Vullo e Riccardo Mosca dimostra una gestione precisa del ritmo narrativo, riuscendo a coniugare la tensione del giallo con l’introspezione dei personaggi. Le ambientazioni siciliane diventano un vero e proprio elemento narrativo: le strade dei borghi, le coste e i paesaggi naturali contribuiscono a creare un’atmosfera unica, che sostiene e amplifica la narrazione. La cura della fotografia e delle scenografie valorizza ulteriormente il contesto territoriale, rendendo la Sicilia parte integrante della storia e non semplice cornice.

La stagione si distingue per l’equilibrio tra mistero e introspezione, una cifra che ha sempre caratterizzato Màkari. Tuttavia, alcuni sviluppi sentimentali possono risultare prevedibili, soprattutto nelle dinamiche legate ai triangoli amorosi e alle tensioni tra personaggi storici e nuovi ingressi. Nonostante queste lievi criticità, la serie mantiene un ritmo narrativo coerente e accessibile a un pubblico ampio, riuscendo a rinnovarsi pur rimanendo fedele alla sua identità. L’inserimento di nuovi personaggi e le sfide emotive che portano con sé aggiungono spessore alla narrazione senza compromettere la coerenza complessiva.

Màkari 4: valutazione e conclusione

Màkari 2 - Cinematographe.it

La quarta stagione di Màkari conferma la solidità narrativa della serie, offrendo un equilibrio efficace tra giallo, introspezione e momenti di leggerezza. La qualità delle interpretazioni, la cura della regia e la scelta delle location contribuiscono a costruire un prodotto televisivo coerente, coinvolgente e riconoscibile. I nuovi enigmi e le dinamiche sentimentali più complesse rendono la stagione interessante e capace di conquistare sia i fan storici sia nuovi spettatori. In sintesi, Màkari 4 si conferma una delle fiction italiane più solide, riuscendo a raccontare con autenticità la Sicilia e le storie dei suoi protagonisti.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Recitazione - 3
Fotografia - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.6

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