Losing Alice: recensione finale della serie Apple TV+

Losing Alice, serie TV israeliana della regista e creatrice Sigal Avin, arrivata su Apple TV+ il 22 gennaio 2021, è arrivata alla conclusione. La complessa storia di Alice ha raggiunto la parola fine. Una donna complicata, una storia complicata, un film difficile da realizzare pieno di luci e ombre, ricco di misteri sulla sua genesi.

Losing Alice: tra set e realtà

Losing Alice_Cinematographe.it

Dopo i primi episodi che hanno segnato la via di questa stagione, Losing Alice prosegue la sua folle corsa in un turbine da cui sembra impossibile fuggire. Alice sta lavorando al film di Sophie mentre la sua vita sentimentale sta andando a rotoli, la giovane autrice, anche sceneggiatrice del film, sta entrando sempre di più nella vita di Alice e non vuole uscirne. In mezzo a tutto c’è il marito di Alice, David che si fa giostrare, plasmare da queste donne così forti rispetto a lui, uomo senza coraggio né spina dorsale. Lui è un superegoico, arrogante e privo di vari talenti e per questo mal sopporta la presenza della moglie nel mondo dello spettacolo; c’è solo una risposta, la teme. Dietro a questo triangolo amoroso/erotico e lavorativo c’è un cono d’ombra: chi è davvero Sophie? Quali sono i suoi veri intenti?

Sul set l’allontanamento tra Alice e David è sempre più evidente: lei dirige, sa ciò che vuole, pretende una linea interpretativa precisa; il paradosso è che nella storia si parla di un uomo adulto che perde la testa per una ragazzina, sensuale ed enigmatica ed è questo che riesce a fare, nella realtà, Sophie con David. I piani tra dentro e fuori la scena si sovrappongono o questo sembra dirci Sigal Alvin. Il gioco sta proprio qui, lavorare con i piani narrativi e anche metanarrativi: assistiamo a un film mentre in scena se ne sta girando un altro. Ogni cosa di episodio in episodio si complica e i confini tra corpi reali e personaggi sfumano. Si gioca con lo spettatore che si costruisce delle credenze che poi vengono irrimediabilmente disilluse.

Losing Alice: la storia di una donna più regista e meno moglie

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La serie punta tutto su Alice, una donna matura che soffre l’avanzare dell’età e per tutti gli anni in cui è stata lontana dalle scene. Si guarda allo specchio e, come se si vedesse per la prima volta, guarda il corpo mutato e non si riconosce più. Per lei è difficile abitare quel corpo anche a causa dell’ossessione per Sophie, a causa della sua presenza sempre più ingombrante nella sua esistenza. Il corpo asciutto e sodo della ragazza popola i suoi sogni, le sue perversioni, i suoi pensieri. Lei c’è, quasi come una di quelle passioni giovanili, è la sua attrice, è la sua autrice, è però anche colei verso cui inizia ad essere diffidente riguardo l’autenticità del suo soggetto, riguardo la sua buona fede. Proprio per questo Alice si perde, è perduta nell’oscurità dei suoi pensieri, tra gli enigmi di verità che si rivelano e menzogne che vengono a galla.

La vita personale di Alice si distrugge mente quella professionale si costruisce: è inevitabile lei non può avere entrambe le cose, una donna non può avere entrambe le cose sembra dire Alice. In una delle scene più importanti della serie che è una delle scene più importanti del film che sta dirigendo, lei si dimostra una regista, un’autrice con una voce, una poetica. Dopo quella scena nulla nella sua vita sarà più come prima per Alice ma anche per tutti i personaggi che le ruotano attorno.

Losing Alice: una storia che si apre allo spettatore solo alla fine

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Losing Alice, con una narrazione elegante e raffinatissima, porta al centro la crisi (di una donna, di una coppia, di una famiglia) e l’indagine (intorno alla figura di Sophie), lo spaesamento e il mistero. Lo spettatore riesce a capire cosa c’è dietro questa storia nera solo alla fine dell’ultimo episodio: tra erotismo e violenza, tra falsità e verità Alice e Sophie si incontrano per caso su un treno, si amano nei sogni, nella realtà e nelle allucinazioni, si odiano e si distruggono l’esistenza in vario senso. Lungo il corso degli episodi le carte vengono calate e poi sparigliate, tutto sembra ripiegarsi verso l’interno, verso il centro, solo negli ultimi minuti ogni nodo si scioglie e le store si aprono. Tra lentezze e un senso di perdita Losing Alice ha fatto bene il suo lavoro rapendo il pubblico e portandolo in un vortice a volte senza senso ma sicuramente affascinante.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 0
Emozione - 3.5

3.1

Tags: Apple TV+