L’assistente di volo – The Flight Attendant 2: recensione dei primi episodi

I primi due episodi della serie TV in onda su Sky Serie e NOW sanno come colpire lo spettatore.

Allacciate le cinture di sicurezza e siate pronti a riprendere il volo. Dal 9 maggio 2022 ogni lunedì su Sky Serie alle 21:15 e in streaming su NOW, si possono trovare le nuove puntate della seconda stagione di L’assistente di volo – The Flight Attendant, l’apprezzatissima e divertente comedy-thriller – tratta dall’omonimo romanzo di Chris Bohjalian – sulle assurde e nere avventure della hostess Cassie Bowden, interpretata dalla star di The Big Bang Theory Kaley Cuoco. Ancora prodotti e scritti dallo showrunner Steve Yockey, i nuovi episodi raccontano quale sia la vita di Cassie un anno dopo rispetto a quando si è conclusa la prima stagione; la donna ormai vive divisa tra la carriera di assistente di volo e una nuova professione, segreta, è una “risorsa umana” per la CIA. Ormai la giovane è sobria da molto tempo, quasi un anno, vive a Los Angeles, ha un compagno, il bel Marco (Santiago Cabrera), sembra proprio una donna diversa, eppure la sua abilità di rovinare tutto con le sue stesse mani è altrettanto chiara: il suo capo, Benjamin Barry (Mo McRae), è costantemente infastidito dalla sua mancanza di professionalità e dalla sua totale incapacità di essere discreta. Il suo compito è raccogliere informazioni su passeggeri importanti ma fa sempre di più; dovrebbe rimanere neutrale nei confronti di questi personaggi invece proprio per questo strafare una notte assiste inavvertitamente a un omicidio e si troverà coinvolta in un intrigo internazionale.

L’assistente di volo – The Flight Attendant 2: la nuova Cassie tra passato e presente

Cassie indaga, guarda, spia, cerca di scoprire cosa nasconda l’uomo di cui il suo capo le ha mostrato la foto; fin dall’incontro c’è qualcosa di strano: si trovano “per caso” al bancone del bar di un albergo, lui beve una coca, lei cerca di attaccare bottone e come sempre ce la fa ma poi scopre chiedendo alla reception che lui non dorme lì. Basta poco alla donna per trovare hotel e numero della camera, tesse qualche storiella strampalata. Esegue lo stesso procedimento nel suo hotel, ottiene una chiave magnetica per riuscire a vedere dalla sua finestra quella dell’uomo misterioso. A quel punto emerge il mistero: Cassie vede l’uomo con una donna che le assomiglia tanto da avere sulla schiena il suo stesso tatuaggio; è sconvolta ma non ha molto tempo per elaborare perché attira l’attenzione di una squadra di sorveglianza direttamente sopra la stanza dell’uomo ed è costretta a nascondersi. Non è sufficiente: l’uomo esce dalla stanza ed è pronto a sparire nel nulla, lei inizia ad inseguirlo ma, dopo essere salito su una macchina, il veicolo esplode.

Cassie a causa dell’esplosione inizia a ritornare nel suo palazzo della mente dove tutto si smembra e si costruisce, dove spesso i traumi vengono portati a galla; il suo corpo porterà i segni dell’incidente a cui ha assistito e ogni volta che sentirà un rumore forte un fischio fortissimo la stordirà e tornerà tra quelle mura che potrebbero farla rientrare nel tunnel da cui era riuscita a fuggire. Da lì ha inizio la nuova vera avventura di Cassie. Chi era quest’uomo? Chi è quella donna così simile a lei?

L’assistente di volo continua a concentrarsi soprattutto su Cassie, sul suo personaggio indipendente e fragile, sulla sua totale incapacità di gestire certe situazioni e dall’altro canto la sua paradossale bravura nel raggiungere il risultato. Se però in passato c’era l’alcol che sembrava galvanizzarla e spingerla nel gorgo, ora la ragazza è sobria ed è chiaro, non vuole cambiare questo stato di cose: la sua spada di Damocle è la storia del padre, il suo rapporto con l’alcol, il suo problema è la sua voglia di assistere al disastro. Ora però Cassie ha lavorato su di sé, ha maturato molte cose e quindi non vuole più ritrovarsi nella condizione del passato; la sua vita la mette nella situazione di dover decidere se bere il primo bicchiere dopo l’astinenza e sembra farcela, o almeno per ora.

Il racconto della (ex)dipendenza e il palazzo della mente

The Flight Attendant coglie l’occasione ancora una volta per mostrare l’intima familiarità di Cassie e dell’essere umano in genere – assistiamo agli incontri a cui partecipa la protagonista assieme ad altri addicted – con i temi della dipendenza, dei comportamenti ad essa legati, della salute mentale e dei traumi infantili e riesce a farlo sempre con intelligenza e ironia, cosa che riesce a fare anche un’altra serie Russian Doll (Netflix), e in entrambi i casi si affrontano questi argomenti in modo creativo e modernissimo. L’assistente di volo usa la prospettiva e la visione unica e profondamente imperfetta di Cassie e così si raccontano le storie sue e degli altri personaggi; lo spettatore lo sa, lei non è una narratrice affidabile, spesso fraintende, la sua mente si smargina e proprio da ciò deriva la vena umoristica e comica della serie. 

I suoi comportamenti a volte fanno infuriare, chi guarda, un po’ come Annie (Zosia Mamet) o Max (Deniz Akdeniz) che nonostante comprendano perfettamente quali siano le sue imperfezioni, fa il tifo per lei. Se la prima stagione ha dipinto Cassie come un individuo “difettoso” che voleva (e aveva bisogno) disperatamente di apportare cambiamenti nella propria vita, la seconda stagione sembra narrare proprio questo cambiamento. Fieri come dei genitori si ama vedere Cassie che beve bicchieri analcolici, getta il vino, cerca di mantenere la calma, anche se spesso è spaventata e turbata da ciò che vede e da ciò a cui assiste.

Cassie si presenta nella nuova versione di sé e se chi le vuole bene crede al suo cambiamento sono gli altri a diffidare di ciò che dice perché di danni e errori ne ha fatti tanti. L’oscuro, il fragile vivono in quel castello della mente in cui lei spesso si perde e resta intrappolata, è uno spazio senza esclusione di colpi in cui le sue voci interiori si riuniscono per irretirla, per riportarla nel marcio del suo passato, in quello spazio che esiste in ciascuno essere umano e tentano di aiutarla o ostacolarla nei suoi processi decisionali. La sé ubriaca e festaiola – la più resistente al cambiamento -, la sé bambina, la sé triste e nera lavorano per instillarle il dubbio, per riportarla a quelle serate in cui l’unica via d’uscita era racchiusa nei bicchieri pieni. Mentre questo palazzo, il “mostro furioso” della sua dipendenza, nella prima stagione era abitato dall’uomo di cui credeva di essere innamorata, ora tutte le versioni di Cassie dialogano tra di loro ed è un bene perché solo loro conoscono i dolori del “loro” passato.

La reintroduzione del palazzo della mente serve a indicare che Cassie non ha finito di fare i conti con i suoi personaggi passati e presenti. C’è un’intera foresta spinosa da districare nella sua testa, e questa stagione la mette sicuramente alla prova.

C’è anche però qualcuno che nella realtà vuole incastrarla, qualcuno che la impersona mentre commette un crimine: scopre che qualcuno sta fingendo di essere lei, ha fatto il check-out della sua stanza e ha preso la sua valigia che viene restituita nella scena finale, con all’interno una parrucca bionda insanguinata e un vecchio giocattolo.

I problemi per lei sono tantissimi in questi primi episodi e il suo porto sicuro sono sempre Annie e Max, e ora anche Marco. Con loro lei si sente al sicuro ma mentre al compagno racconta con difficoltà ciò che le è successo, e quale sia il suo secondo lavoro, con i due amici si confida e chiede loro aiuto.

Sia Cassie che Annie sono due donne diverse, non vogliono essere costrette da legami perché temono di soffrire, si spaventano per i grandi passi; questa stagione sembra essere importante per entrambe: Cassie ha un compagno che la ama e che vorrebbe vivere con lei, nonostante si frequentino da poco, Annie gira con un anello al dito ma dice che non è ancora L’Anello. Ci sarà il momento in cui entrambe dovranno crescere e compiere delle scelte importanti. Come Cassie anche Annie è in un momento di cambiamento: la donna sta cercano un nuovo lavoro ed è arrugginita, è tesa, sbaglia spesso le parole da dire durante un colloquio di lavoro ma lei non è sola c’è Max che la sostiene e la spinge ad essere fiduciosa.

Grace, una nuova collega che insinuerà dei dubbi in Cassie

Cassie avrà a che fare anche con una nuova collega, Grace (Mae Martin), un personaggio verso cui all’inizio la nostra investigatrice ha dei dubbi, pensa che sia lei in qualche modo responsabile di ciò che è successo la notte dell’esplosione. Anche Grace dice di avere un fischio all’orecchio dopo l’esplosione questo vuol dire che si trovava molto vicino alla macchina. Perché era lì? Di solito non è mai la persona che si sospetta di più la vera colpevole. Sicuramente però Grace è un bel personaggio che potrà dare delle soddisfazioni.

L’assistente di volo – The Flight Attendant 2: due episodi che danno una buona spinta per questa commedia dalle tinte scure

I primi due episodi, scritti benissimo, tesi che sanno ben dosare azione e riflessione, ironia e thriller, di L’assistente di volo riescono a colpire lo spettatore, costruendo una narrazione interessante in grado di aprire buone strade per i prossimi episodi. Cuoco come sempre è brava ad incarnare la sua protagonista e a declinare tutte le anime della donna.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.9

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