La Mala. Banditi a Milano: recensione dellaaserie TV

Su Sky Documentaries e NOW dal 17 aprile 2022, La Mala. Banditi a Milano racconta il lato criminale della città lombarda dal 1970 a metà degli anni '80.

La Mala. Banditi a Milano è una serie tv ricca di materiali d’archivio, interviste, video, foto, per provare a fotografare una città e un’epoca specifica. Salvatore Garzillo, Chiara Battistini e Paolo Bernardelli sono gli autori della nuova serie TV documentaristica di Sky che in cinque episodi cerca di raccontare l’oscurità del capolougo lombardo negli anni Settanta.
Prodotta da Mia Film in collaborazione con Seriously, La Mala racconta l’oscura Milano degli anni ’70 attraverso le parole di banditi, uomini delle forze dell’ordine e cronisti, tutti coloro che furono testimoni di una guerra tra criminali che stringevano alleanze, si tradivano e tornavano amici, lasciandosi alle spalle strade grondanti di sangue. Garzillo, Battisti e Bernardelli ricostruiscono grazie alla testinonianza di chi ha vissuto quelle vicende e una ricca ricerca di materiali d’archivio una storia di cronaca colma di angoli bui. Nelle cinque puntate che compongono la serie si spazia dal giorno in cui Angelo Epaminonda venne arrestato fino all’evasione di Vallanzasca nel 1987, passando per le alleanze tra il “bel Rene” e Turatello.

La Mala. Banditi a Milano: una ricostruzione impeccabile di quegli anni

SanPa ha definitivamente inaugurato (forse meglio dire rimodernizzato) un genere e La Mala è sicuramente suo successore. Le cinque puntate del documentario – dal 17 aprile 2022 su Sky Documentaries – echeggiano i film polizieschi degli anni ’70 e ’80 – a partire da Milano calibro 9 di Fernando Di Leo – sulla sanguinaria storia della Mala milanese, un susseguirsi di omicidi, rapine, rapimenti, sparatorie, regolamenti di conti, bische notturne, mentre sui quotidiani susseguono titoli morbosi e i cittadini sono sempre più spaventati. Garzillo, Battisti e Bernardelli riescono nel raccontare il passato di Milano senza rendere romantici quegli anni così bui. Le voci di Osvaldo Monopoli, Tino Stefanini e Renato Vallanzasca, gli ultimi tre superstiti della “banda della Comasina”, ricostruiscono un periodo oscuro che troppo spesso cerchiamo di ignorare o, peggio, dimenticare. Davanti alla telecamera compaiono anche i magistrati e i poliziotti che in quegli anni si ergevano dall’altro lato della barricata: l’allora capo della squadra mobile Achille Serra, i giudici Alberto Nobili, Giuliano Turone, Piercamillo Davigo e l’investigatore Antonio Scorpaniti. Infine, i giornalisti Marinella Rossi e Umberto Gay, i fotografi Domenico Carulli e personaggi ambigui la cui storia è legata a filo doppio con le figure di spicco di quegli anni.

Come nei polizieschi, ma stavolta parliamo di storie vere!

Milano, vedute panoramiche delle montagne con la neve intorno a Milano

Nomi come Francis “faccia d’angelo” Turatello, Renato “il bel René” Vallanzasca e Angelo “il Tebano” Epaminonda sono solo tre nomi che hanno fatto la storia della Milano “nera”, una storia che il nostro Paese sembra aver dimenticato, per questo motivo è importante sottolineare la scelta degli autori di utilizzare materiali di repertorio partendo dalla fine per poi ricomporre l’intero puzzle. Costruito da immagini d’archivio, interviste e spezzoni di film scelti in modo coerente al racconto, gli autori creano un’atmosfera suggestiva che, unita al linguaggio fruibile e alla chiarezza del racconto, trasforma la serie in un racconto televisivo imperdibile.

La Mala. Banditi a Milano: una serie imperdibie

La forza de La Mala risiede nei suoi personaggi, essi mettono a disposizione del pubblico i loro ricordi, quelli di una città che prima di diventare “da bere” era uno dei centri della cronaca nera italiana degli anni di piombo, delle stragi e – come poi è stato scritto in una canzone – delle lapidi per le strade. La Mala. Banditi a Milano è una docu-serie veloce che condensa in poco meno di cinque ore quindici anni di storia criminale. Partendo dal 1970 fino al 1984, La Mala tiene i suoi spettatori inchiodati allo schermo, coinvolti in quel fascino morboso e agghiacciante del true crime; sono storie sensazionalistiche e incredibili che non potevano più essere lasciate nel passato, dimenticate. Gli autori hanno realizzato un racconto torbido, un’esperienza immersiva che ci trasporta in un posto orribile, senza spettacolarizzare le atroci gesta compiute dai suoi protagonisti.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3