Keep Sweet: pregare e obbedire – recensione della docu-serie Netflix di Rachel Dretzin

Keep Sweet: Pregare e obbedire ripercorre l'ascesa e la caduta di Warren Jeffs, leader spirituale della setta poligama dei mormoni FLDS, condannato all'ergastolo per violenza sui minori. Su Netflix dall'8 giugno.

Il titolo della docu-serie in quattro episodi Keep Sweet: pregare e obbedire, assembra fedelmente due mantra ripetuti ossessivamente all’interno della comunità mormonica americana della Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (FLDS). Quel “resta dolce” viene cantato sin da piccole da bimbe vestite in tuniche color pastello e dai lunghi capelli intrecciati su complesse acconciature, ben presto date in spose ad uomini molto più grandi di loro contro la propria esplicita volontà. Inculcando in quelle giovani menti in formazione l’atto di completa sottomissione al volere degli uomini, alle future consorti viene insegnato di rimanere docili e arrendevoli fino a neutralizzare ogni sentimento di avversione e contrarietà, qualsiasi torto si subisca. L’altro, ‘Pregare e obbedire’, è l’insegna che campeggia in verticale nella sede principale degli FLDS a Salt Lake City, Utah, città natale del primo profeta Joseph Smith, fondatore dei Mormoni attraverso quello che viene considerato il libro sacro oltre la Bibbia, “The book of Mormon”.

Keep Seet: pregare e obbedire ci apre le porte alla setta poligama della Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (FLDS)

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La domestica quotidianità delle donne all’interno della comunità poligama

Lo sconvolgente lavoro disponibile dall’8 giugno su Netflix e curato dalla regista vincitrice di un Emmy e un Peabody Rachel Dretzin (Who Killed Malcolm X?, Far from the tree) ripercorre l’ascesa e la caduta di Warren Jeffs, il sedicente profeta e leader della Chiesa FLDS condannato nel 2007 dalla corte del Texas ad un ergastolo più altri venti anni di reclusione per il reato di violenza sessuale ai danni di due minori, allora spose bambine fra altre 76 mogli, di cui 24 sotto la soglia del consenso dei 18 anni. Una vicenda da brividi, che sembra appartenere ad epoche arcaiche, eppure venuta a galla solo nei primi anni dieci del duemila grazie alle preziose inchieste di giornalisti, agenti investigativi e di tante ex mogli fuggite dalla setta, costola staccata dall’impenetrabile comunità dei mormoni dopo che il matrimonio plurimo fu bandito dalla Chiesa seppur non perseguito legalmente.

Attraverso interviste, materiale d’archivio mai mostrato prima e sconcertanti documenti audio e video ufficiali, Keep Sweet: Pregare e obbedire ci apre le porte nella dimensione molto spesso sconosciuta della Chiesa fondamentalista, svelando i crimini perpetrati da uomini aberranti e subiti, nel silenzio e nella complicità, da sedicenni o quattordicenni date in spose a cugini di primo e secondo grado; trattate come merce di scambio all’interno di una micro società patriarcale che credeva, e crede tuttora, nella salvezza eterna (per gli uomini di fede) in base al numero di mogli/sorelle – così si chiamano fra loro le donne della comunità – avute nella vita terrena, costrette ad avere figli anche con uomini ultra ottantenni che le vogliono “sottomesse ai mariti, così come al Signore” (Efesini 5:22).

Lontano dalla civiltà, prediletti da Dio

Le mogli di Warren Jeffs in fila difronte al ritratto del marito

Su questa supposizione di disciplina e austera subordinazione, Rulon Jeffs 85enne Presidente e profeta fino alla morte avvenuta nel 2002, riuscì a dichiararsi marito della ventitreesima moglie Rebecca Wall, all’epoca pavida diciannovenne al suo primo approccio carnale e sentimentale con un uomo. A lui successe il tredicesimo figlio Warren, nato prematuro di otto settimane e considerato per questo ‘speciale’, il quale prese le redini della Chiesa apportando numerosi ed estremi cambiamenti più radicali: sposò 11 delle 65 mogli del padre, ‘sdoganò’ i matrimoni con le minorenni, convinse uomini e donne di una prossima Apocalisse divina che avrebbe annientato l’umanità al di fuori di essi.

Fu dopo la costruzione a Eldorado, Texas dell’imponente ranch ‘Yearning for Zion‘ (Brama per Sion) ritenuto dagli stessi la Terra Promessa che li avrebbe salvati dalla fine del mondo, e subito dopo le notizie trapelate sui notiziari nazionali delle violenze sessuali, fisiche e psicologiche all’interno della comunità, che il processo mediatico e giuridico che condusse Warren Jeffs all’ergastolo sconvolse l’opinione pubblica finora, nella maggior parte, tenuta all’oscuro di tutto.

Restituire la voce alle donne: il lavoro della documentarista in Keep Sweet: pregare e obbedire richiama altre sette, altre storie di leader religiosi

Alcune immagini delle spose bambine in Keep Sweet: Pregare e obbedire

Coraggioso atto di riconoscimento verso donne mai riconosciute, la cui funzione all’interno della chiusa società era (ed è) meramente di tipo gestazionale e di cura reverenziale al marito, la docu-serie della Dretzin si schiude episodio dopo episodio restituendo le voci delle vittime mai state adolescenti, in una storia di fondamentalismo e di potere tutto al maschile che riecheggia altre simili sette religiose in mano a sedicenti leader dal potere criminale: David Miscavige di Scientology, Osho nella comunità dei sannyasin, il pastore Jim Jones del Tempio del Popolo. Storie di confini labili fra dottrina e controllo psicologico, lecita credenza e subdola manipolazione, ma prima di tutto storie di famiglie smembrate e mai più ritrovate, vittime di chi diceva li avrebbe ‘salvati e resi liberi’ e invece li ha solamente resi degli schiavi-fedeli.

Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Sonoro
Emozione

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