I Fantastici 5: recensione dei primi episodi della fiction con Raoul Bova

I Fantastici 5 promette il paradiso ma propone sullo schermo un discutibile purgatorio: la serie Mediaset non convince.

I Fantastici 5 è la nuova fiction Mediaset andata in onda con la sua prima puntata mercoledì 17 gennaio 2024. Composta da 8 episodi che verranno trasmessi in coppia ogni mercoledì sera fino al 7 febbraio 2024, la serie è diretta da Alexis Sweet e Laszlo Barbo ha come protagonista un volto molto amato dello spettacolo italiano, Raoul Bova. In parte drama e in alta commedia, I Fantastici 5 porta su Canale 5 un argomento delicato, poco trattato, importante.

Una premessa interessante, dal potenziale emotivo e culturale davvero ricco, accompagna la nuova fiction Mediaset con la firma di Berlusconi junior. Una carica di sperimentalismo, originalità e inclusività porta il focus dell’opera prodotta da Luca Bernabei e Matilde Bernabei con Lux Vide sugli atleti paraolimpici, il loro mondo e le loro ambizioni. Una premessa insolita, diversa, promettente. O che avrebbe potuto essere tale, se non fosse stata una fiction Mediaset in ogni suo – pressoché inesistente – guizzo autoriale o artistico.
La Mediaset ci prova, ma non riesce: I Fantastici 5 è banale, se non banalissimo.

Una premessa interessante non basta: dialoghi banali e scenografia in cartongesso per la fiction Mediaset

I Fantastici 5 recensione; cinematographe.it

I Fantastici 5 parte da una premessa interessante, una storia profonda di coraggio e rinascita da raccontare nelle sue pieghe emotive complesse, dolorose, speranzose. La fiction Mediaset in onda su Canale 5 sceglie 5 protagonsti teneri e carismatici – potenziali atleti paraolimpici con difficoltà motorie o impedimenti fisici ma una volontà di ferro- in cerca del perfetto allenatore che li possa rendere una squadra competitiva a livelli altissimi. I giovani atleti sono irresistibili, almeno su carta: Greta, 22 anni, amputata e con una protesi alla gamba sinistra, Christian di 24 anni, è sulla sedia a rotelle; Elia, diciottenne, ha difficoltà neuronali legate al movimento; Marzia, a soli 21 anni, è non vedente. A loro si unisce anche la talentuosa Laura, 22 anni, la ” nuova arrivata”: una ragazza amputata ad una gamba con enormi potenzialità atletiche.

A coronare il quadro arriva l’ex allenatore olimpico Riccardo (Raoul Bova), 45 anni e un doloroso passato non ancora pienamente accettato. Vedovo della ex moglie, si trova a gestire il rapporto con le figlie che fino all’adolescenza sono cresciute con la madre in Germania. Incomunicabilità, gap generazionale e il coraggio di affrontare il proprio dolore sono temi portanti della serie, questioni cruciali che offrono cibo per il pensiero e per l’animo. Lo show riesce a mantenere un’atmosfera propositiva e leggera, da commedia, nonostante porti all’attenzione del pubblico argomenti delicati, potenzialmente dolorosi e tragici come il lutto e la disabilità. E la sua problematica, forse, trova proprio qui un’origine: la premessa di grande interesse culturale e umano non viene rispettata nella realizzazione dello show.

Cosa sapere su I fantastici 5 - Cinematographe.it

I Fantastici 5 non riesce a uscire dalla formula e dagli stilemi di fiction ormai datate, obsolete, che immergono i personaggi in un mare patinato di scenografie – tra palestre e uffici – in cartongesso e dialoghi tra il cringe, il semplicemente banale e il disperatamente imbarazzante. I commenti social, registrati in contemporanea con la messa in onda delle prime due puntate della serie, sono emblematici. Frasi fatte, tensione drammatica inesistente e – quando ne si percepisce la remota esistenza – si evolve velocemente in melodramma strappalacrime, rendono I Fantastici 5 una delle “ennesime” fiction Mediaset. Uno stile sempre uguale a se stesso che prova ad abbracciare argomenti nuovi, ma resta sempre nello stesso guado drammaturgico e visivo. La patinatura mette distanza e la leggerezza diviene troppa, poco credibile, anche nell’affrontare le più tortuose sfumature dell’animo umano.

Partecipa a rendere l’intera operazione poco aristica e emozionante anche l’ assordante assenza di una colonna sonora degna del suo nome. Silenzi, rumori, accompagnamenti, appaiono del tutto arbitrari o assenti, lasciando ai sensi dello spettatore un vuoto incolmabile di cuore e significato.
Nella sua totalità, I Fantastici 5 risulta un prodotto mediocre dalle buone intenzioni il cui futuro può essere salvato da un radicale cambiamento di stile!

I Fantastici 5, valutazione e conclusione

I Fantastici 5 prova, ma non riesce: la fiction Mediaset parte da un presupposto interessante e sembra avere materiale di qualità umana tra le mani, ma la rappresentazione sullo schermo è blanda e banale, pigra e conosciuta. Una sceneggiatura povera e poco convincente viene salvata dalla prova d’attore di Raoul Bova, manifestamente coinvolto in un progetto che lo vede al massimo del suo spolvero artistico. I ragazzi sono simpatici e carismatici, ma la loro star power è dimessa a causa di un contesto sterile, inadatto anche alla causa più nobile.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.3