Hiyama Kentaro è incinto: recensione della serie giapponese Netflix

La serie, disponibile dal 21 aprile, affronta da un nuovo punto di vista i disagi della gravidanza.

Il cinema orientale ci ha abituati a spingersi spesso e volentieri in spazi inimmaginabili per l’Occidente, e a farlo senza sconti per lo spettatore. È impossibile dimenticare certe prime visioni. Chi scrive non può scordare la cosiddetta Trilogia della vendetta di Park Chan-wook, l’immersione in un delirio di violenza e appunto di vendetta che lascia esterrefatti. Hiyama Kentaro è incinto, serie televisiva in otto episodi disponibile su Netflix dal 21 aprile, non vuole prendere lo spettatore a calci nello stomaco. Certamente, però, affronta un argomento insolito: la gravidanza maschile. La premessa e il filo conduttore della serie è proprio questo: che cosa succederebbe se anche gli uomini potessero rimanere incinti? Il protagonista Hiyama Kentaro, un giovane pubblicitario di successo, scopre di aspettare un bambino. Dopo gli iniziali timori, che lo spingono a prendere in considerazione l’aborto, decide di portare a termine la gravidanza perché è un’occasione troppo ghiotta per la propria carriera. Gli otto episodi raccontano le normali difficoltà fisiche e mentali che ogni donna deve affrontare quando aspetta un bambino, a cui si aggiunge naturalmente il disagio – tutto pubblico e sociale – dovuto al fatto che ad essere incinta non è una donna, ma un uomo.

Di che cosa parla Hiyama Kentaro è incinto, la serie Netflix?

Il rovesciamento di prospettiva proposto dalla serie televisiva è intrigante e potrebbe offrire l’occasione per affrontare dal punto di vista maschile alcune delle difficoltà che una donna affronta durante una gravidanza: dai cambiamenti fisici che il corpo conosce (e di cui il “pancione” è solo l’ultimo e forse il meno invadente) al problema di far collimare la nuova situazione e la vita lavorativa. Finché Hiyama Kentaro è incinto racconta questo (lo fa nei primi episodi), la serie funziona: affronta problemi reali e concreti, e non importa il chi (cioè se si tratta di questioni riguardanti uomini o donne), ma il tipo di problemi e il modo in cui cerca di risolverli. I guai cominciano quando la serie comincia a generalizzare, cioè a tentare di spiegare che cosa sia la gravidanza maschile, introducendo altri personaggi che come il protagonista sono incinti. Lo spettatore deve fare un ulteriore sforzo di fantasia (il primo, naturalmente, è accettare la realtà di un uomo incinto): credere che la gravidanza maschile non sia un’eccezionalità, ma anzi un’occorrenza piuttosto comune. E deve provare a empatizzare con questi uomini e cercare di capire che cosa significhi essere uomo e aspettare un bambino. Insomma, il focus si sposta sul chi, e non più sul che cosa e sul come, e la serie perde mordente.

L’originalità poco incisiva della serie televisiva

Suscita perplessità poi anche la decisione di mischiare toni spensierati ad altri oltremodo seri. Hiyama Kentaro è incinto è un racconto di fantasia e, viste le premesse, avrebbe giovato di un tono più leggero. La serie sarebbe risultata più efficace in questo modo. Anche la colonna sonora brillante e caratterizzata da un jazz allegro (à la Woody Allen), che fa pensare che l’obiettivo sia non prendersi troppo sul serio, cozza con quanto viene effettivamente mostrato sullo schermo. Tuttavia, al di là di questo, va riconosciuto a questo nuovo prodotto Netflix il grande merito di (cercare di) far capire anche al pubblico maschile, che si immedesima nel protagonista, che cosa significa la gravidanza e quali disagi comporta, sia privatamente e fisicamente sia pubblicamente e dal punto di vista lavorativo. Avrebbe potuto farlo meglio, in maniera più incisiva, ma in fondo l’originalità della serie maschera tutti gli errori.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 2.5

3

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