Hazbin Hotel: recensione della serie animata (e musicale) Prime Video

Hazbin Hotel è la nuova serie animata targata Prime Video: un prodotto esilarante e senza regole, blasfemo e divertentissimo, per adulti e ragazzi che amano il black humor!

Hazbin Hotel è la serie Prime Video disponibile in streaming a partire dal 19 gennaio 2024: un’opera animata che continua il pilot – un vero e proprio tornado di blasfemia e stile – uscito su YouTube nel 2019 a cura della creatrice Vivienne Medrano. Il primo episodio, una presentazione perfetta nonché sunto del content proposto dalla stagione 1 con i suoi 8 episodi, era diventato un vero e proprio evento: i fan erano tantissimi, così tanto da aver portato Prime Video ad accendere il semaforo verde insieme allo studio di distribuzione A24 con la collabor. L’opera è totalmente autofinanziata e, grazie a questo, anche libera da molti vincoli di trama o limiti di linguaggio e tematiche.

Medrano è libera di fantasticare e creare una miniserie incredibilmente originale, uno dei titoli animati più irriverenti di cui gli adulti possano godere – con estremo divertimento – su una piattaforma di streaming. Più titoli con questa voglia di sovvertire stereotipi di Bene e Male, immaginario variegato e personaggi sboccati, potrebbero offrire una dimensione nuova e inusitata all’animazione contemporanea, bisognosa di un netto ricambio d’aria.

Hazbin Hotel, Vivienne Medrano crea una Broadway animata e musicata dal linguaggio irriverente e il cuore d’oro

Hazbin Hotel recensione - cinematographe.it

Hazbin Hotel è un prodotto originale dalla grande inventiva, una vera messa in scena della grande fantasia della giovane creatrice. Vivienne Medrano, infatti, ha solo 31 anni e tutta la sua anima irriverente e creativa si riversa sulla serie animata musicale, blasfema e audace, ma anche piena di cuore.

Lo show segue le avvenute di Charlie Morningstar – doppiata dalla emergente Erika Henningsen, conosciuta dal grande pubblico grazie alla partecipazione al musical di Broadway di Mean Girlsfiglia di Lucifero, nonché Principessa degli Inferi, e il suo progetto da sognatrice. La giovane reale decide di aprire un hotel, precisamente l’Hazbin Hotel del titolo, un luogo dove riabilitare le anime demoniache, o anche i demoni nati tali, grazie alla loro permanenza per poi permetter loro un check-out diretto nelle lande verdi e pacifiche del Paradiso. Charlie vuole proporre questa soluzione per risolvere il problema di sovrappopolamento che il Regno Infernale vive – un problema che viene risolto dal Paradiso con uno sterminio annuale di demoni e anime infernali – senza ricorrere a soluzioni estreme o violente. La giovane Morningstar è una progenie infernale, ma il suo animo è altruista e buono, molto simile a quello di sua madre Lilith.

Il personaggio di Charlie Morningstar è una voce fuori dal coro, un’anima pura nel cuore dell’inferno dai sogni sfrenati, ma viene accompagnata da due amici e collaboratori altrettanto originali e divertenti: la compagna Vaggie (Stephanie Beatriz di Brooklyn Nine-Nine), cinica e realista ma determinata ad aiutare la sua amica, e il primo (nonché unico) cliente dell’ambizioso hotel: Angel Dust (Blake Roman), un pornoattore celebre che desidera redimersi. A scatenare una serie di imprevedibili e blasfemissimi eventi è il Demone della Radio, Alastar (Amir Talai), colui che cambierà per sempre le sorti dell’Hazbin Hotel.

L’animazione è determinata e focalizzata su un pubblico adulto: l’umorismo scelto dalla Medrano è esplicito, senza regole e sempre nettamente sopra le righe. Geniale in modo sovversivo e mai ridonante, Hazbin Hotel sconvolge le idee comuni di Bene e Male, di Paradiso e Purgatorio, dell’inferno come luogo di anime dannate e nulla più. Corale, esilarante e concepito con stile e design impeccabili – spiccano infatti il i colori sgargianti e la dinamica concitata, caotica, dei personaggi sfaccettati e poliedrici – lo show è una rapsodia di caratteri, twist imprevedibili e avventure. Angel Dust e Charlie sono il focus principale della scena, ma i personaggi di contorno sono perfettamente caratterizzati, con una loro identità formata e riuscita.

La ciliegina sulla torta di Hazbin Hotel è il piccolo musical che viene inscenato – con solo un paio di canzoni a puntata, senza trasformare tutta l’opera in una creazione musicale con il rischio di risultare ridondante – regolarmente durante lo show: un’ulteriore trovata geniale che permette creatività, citazionismo e caos per la gioia del pubblico, dopo quattro episodi ormai completamente ingaggiato nella follia totale di quest’opera. I pezzi cantati e suonati sono stati concepiti, scritti e composti apposta per la serie, offrendo pregio artistico aggiuntivo ad una creatura che aveva già sorpassato tutte le possibili aspettative.
Non si aspetta che una stagione 2 di questa serie animata ricca, vivace e profondamente originale.

Hazbin Hotel: valutazione e conclusione

Hazbin Hotel è tra le migliori serie d’animazione degli ultimi anni. Con grande irriverenza e inventiva, con una trama sovversiva e diversa e poggiandosi su uno stile unico, racconta il mondo in modo aperto e olistico, offrendo prospettive nuove e uno stile fortemente identitario. Una seconda stagione non è semplicemente una richiesta, ma una vera e propria necessità! Da vedere assolutamente!

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.5