Dash e Lily: recensione della serie TV natalizia su Netflix

Ci sono due tipi di persone al mondo: chi impazzisce per il Natale, e chi invece lo detesta con ogni fibra del proprio essere. E ancora: c’è chi, anche se superata l’età, adora le serie tv per teenager, e chi invece non riesce a digerirle. Oppure, esistono i romanticoni dalla lacrima facile, così come chi rifugge ogni genere di rappresentazione dell’amore. Immaginate ora di essere amanti del Natale, con un debole per le teen series, inguaribili romantici. Ecco: Dash e Lily è in pratica la vostra El Dorado.

Dash e Lily, uniti da un quaderno

Creata da Joe Tracz e basata sull’omonimo romanzo omonimo young adult di David Levithan e Rachel Cohn, la serie è disponibile su Netflix da martedì 10 novembre e si compone di otto episodi della durata di circa 25 episodi ciascuno, con Austin Abrams e Midori Francis nei panni dei protagonisti. La trama, come suggerisce il titolo, ruota infatti intorno ai due teenager Dash e Lily: i due non si sono mai visti, ma entrano in contatto quando Dash trova nella libreria Strand di New York un quaderno lasciato da Lily, contenente le istruzioni per una strana caccia al tesoro.

Tra loro comincerà quindi un rapporto quasi epistolare, basato totalmente sul quaderno che lasciano e riprendono nei più iconici luoghi della Grande Mela: all’apparenza non potrebbero essere più diversi, ma più si conoscono e più si scoprono affini. Grazie anche alla franchezza che i fogli bianchi del quaderno ispirano riescono a confidarsi l’uno con l’altra, conoscendo meglio anche se stessi: insomma, un racconto di formazione in piena regola.

Dash e Lily - Cinematographe.it

D’altronde, come è possibile anche immaginare, non c’è nulla di particolarmente innovativo, graffiante o audace in Dash e Lily. Il format serie tv non cambia l’essenza di quello che è di fatto un lungo film di Natale, come da tradizione ambientato tra il 17 e il 31 dicembre circa, con tematiche riconducibili alle tipiche pellicole delle feste di fine anno, ma soprattutto ai prodotti teen: i conflitti con la famiglia, i primi amori, l’amicizia, le delusioni, e non mancano allusioni anche al tema del bullismo e delle difficoltà nelle famiglie americane di culture differenti. Certo, a tratti la sceneggiatura risulta un po’ naive, ma nulla di eccessivamente cliché rispetto a quanto ci si possa aspettare da una serie del genere.

Per cuori giovani e tutti da scaldare

Non c’è dubbio infatti che il target primario di Dash e Lily siano gli adolescenti, possibilmente da estendere anche a quegli adulti e giovani tali che credono sinceramente che il Natale sia il periodo più gioioso dell’anno, e che non potranno che rimanere estasiati di fronte all’abbondanza di rosso, verde, canti natalizi, regali e luci – in questo senso, la colonna sonora regala grandi gioie a chi non teme di avere motivetti dicembrini stampati nella corteccia cerebrale per giorni.

Dash e Lily - Cinematographe.it

Eppure, c’è qualcosa in Dash e Lily che colpisce davvero nel profondo. C’è qualcosa che rende questa serie davvero speciale, rispetto a tutto quello che esiste di già visto. Sarà forse l’onestà con cui i protagonisti sono scritti, e genuinamente interpretati da Abrams e Francis, che fa venire voglia di tornare adolescenti e di innamorarsi a Natale, non senza qualche pazzia giustificata dall’avere 17 anni. Sarà forse la regia che, complice una fotografia calda e sicuramente aiutata dalle mille luci di Times Square a dicembre, dà al tutto un allure fiabesco che si addice perfettamente alla storia raccontata. O magari sarà il fatto che, in un 2020 dove tutto pare più grigio del solito, Dash e Lily sembra fatta apposta per scaldare il cuore.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.7

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