Crutch: recensione della serie TV Paramount+

Familiare ma mai scontata, calorosa e piena di ritmo.

Crutch, disponibile dal 3 novembre 2025 su Paramount+, è la serie comedy nata come spinoff di The Neighborhood. Una sitcom che mescola comicità e sentimento, interpretata da un irresistibile Tracy Morgan, capace di trasformare ogni battuta in una piccola verità di vita.
Creata da Owen H.M. Smith, la serie segue François “Frank” Crutchfield, cugino di Calvin Butler (Cedric the Entertainer), alle prese con una casa improvvisamente di nuovo piena: i figli adulti e i nipoti tornano a vivere con lui nel suo brownstone di Harlem, riportando caos, affetto e un pizzico di follia quotidiana.

Harlem, famiglia e seconde possibilità

Il cuore di Crutch batte nel quartiere di Harlem, dove la vita non smette mai di stupire. Dopo la laurea di Jake (Jermaine Fowler), figlio di Crutch, la famiglia si riunisce per una festa che presto si trasforma in una convivenza forzata.
La figlia Jamilah (Adrianna Mitchell) è appena uscita da un matrimonio difficile e chiede rifugio con i suoi figli, mentre Jake lascia un lavoro prestigioso per inseguire ideali più autentici. Così, tra ironia e imprevisti, Crutch diventa un ritratto realistico e tenero delle famiglie moderne, dove l’amore e il disordine camminano sempre insieme.

Tracy Morgan: il cuore (imperfetto) della serie

Tracy Morgan offre una delle sue interpretazioni più sincere e complete: il suo Crutch è un padre testardo ma dal cuore buono, un uomo che sbaglia, ride e si rialza. La sua comicità nasce dal quotidiano, mai dal cinismo.
Accanto a lui, Kecia Lewis è brillante come Toni, la cognata saggia e pungente; Adrian Martinez (Flaco) porta la dose giusta di slapstick; e Luenell (Ms. Pearl) ruba la scena come la vicina ficcanaso che commenta tutto dalla sua finestra di Harlem.

Crutch: una sitcom classica ma libera

Girata in multi-camera con pubblico in studio, Crutch omaggia la sitcom tradizionale, ma si concede libertà di linguaggio e temi più diretti grazie alla piattaforma streaming.
L’episodio 3, Emotional Crutch, è un piccolo gioiello: padre e figlio si confrontano sulla comunicazione emotiva maschile con ironia e delicatezza. È il segno distintivo della serie: ridere per capire, non solo per distrarsi.

Risate, realismo e tanto cuore

Tra guest star iconiche come Arsenio Hall, Deon Cole e Vanessa A. Williams, e una scrittura che unisce ritmo e dolcezza, Crutch trova il suo equilibrio tra commedia e umanità.
È una serie che racconta la comunità afroamericana con autenticità, senza stereotipi ma con quella leggerezza che rende i personaggi universali. Harlem diventa uno specchio in cui tutti possiamo riconoscerci.Con Crutch, Paramount+ prosegue un percorso che sta riportando al centro la sitcom “di appartenenza”, quella che non si limita a far ridere, ma a creare un senso di casa e di identità.
Dopo anni dominati dalle comedy corali “da ufficio” o dalle dramedy esistenziali, la serie di Owen H.M. Smith riporta lo spettatore nel calore domestico e di quartiere, ma con una consapevolezza contemporanea: il tempo cambia, ma i legami restano.

Harlem diventa così un personaggio a sé: un luogo che respira, si evolve, e mette alla prova i suoi abitanti. La fotografia colorata e la regia dinamica ricordano i toni caldi delle sitcom anni ’90, ma con un linguaggio più fluido e moderno, dove i dialoghi si aprono a sfumature nuove — dal disagio generazionale alla vulnerabilità maschile, passando per il bisogno di comunità nell’epoca della solitudine digitale.

In questo senso Crutch non è solo intrattenimento, ma un atto d’amore per il genere sitcom: una dichiarazione di fiducia nella televisione come spazio di empatia, di risate condivise e di verità piccole ma luminose. È questo il suo pregio più grande — e anche la ragione per cui, alla fine, lasci Harlem con la sensazione di aver ritrovato un pezzo di casa.

Crutch: valutazione e conclusione

Con i suoi otto episodi ora disponibili su Paramount+, Crutch è una delle nuove comedy più riuscite del 2025: familiare ma mai scontata, calorosa e piena di ritmo.
Grazie a un protagonista irresistibile e a una scrittura intelligente, la serie dimostra che si può fare ridere raccontando la verità.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

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