Copycat Killer- Imitazione di un Crimine: la recensione della serie gialla su Netflix

Un misterioso serial killer, Noh, annuncia i suoi omicidi coinvolgendo i media e inviando video delle sue deliranti teorie sociali...

Copycat Killer – Imitazione di un killer è una serie cinese disponibile su Netflix dal 31 marzo 2023: è l’adattamento televisivo del romanzo The Imitation Criminal (2001) di Miyuki Miyabe.

Guo Xiaoqi è un esperto procuratore legale che si ritrova a gestire il suo primo caso di serial killer. L’indagine è complicata dalla diabolica abilità dell’assassino di usare i media e trasformare le sue azioni in uno spettacolo. A dare il volto al personaggio è il celebre Wu Kang Ren; la psicologa criminale è invece Alice Ko.

Miyuki Miyabe è una scrittrice di Tokyo particolarmente popolare in patria: è una delle prime autrici di detection al femminile diventata famosa tra gli anni Ottanta e Novanta, che con il suo Il Passato di Shoko ha segnato l’inizio del boom del genere. La sua peculiarità è quella di non mettere, banalmente, le donne come protagoniste delle storie, ma quella di affiancare ai personaggi principali dei personaggi femminili raccontati e descritti in maniera tridimensionale, offrendo una visione delle donne e delle loro problematiche in relazione alla società giapponese di oggi.

Detection al femminile

La particolarità che rende Miyabe così unica nell’affollato panorama letterario giallo è la sua capacità di prendere spunto dai tradizionali racconti giapponesi, declinandoli e affiancandoli con il mistery. È per questo che molte delle sue opere, che spaziano dalla detection storica alla fantascienza, hanno temi e suggestioni che li collegano, classificando il suo genere sotto il termine taishu bungaku, letteralmente letteratura di massa, contrapponendosi alla jun bungaku (letteratura pura), espressione del mondo accademico letterario o bundan. Nonostante le classificazioni, però, Miyabe offre una chiara visione dei problemi sociali ed economici della sua cultura e delle sue geografie, rappresentandoli senza offrire soluzioni o punti di vista autoriali.

Inquietudini contemporanee in Copycat Killer – Imitazione di un Crimine

Copycat Killer – Imitazione di un Crimine è ambientato in Cina pur essendo una produzione giapponese, e fin dalle primissime inquadrature del primo episodio mette in chiaro la sua mission: spaventare, inquietare e raccontare una storia che crei tensione, spettacolarizzando l’omicidio e le efferatezze del killer protagonista.

In questo, anche nello stile della messa in scena, si avvicina a modelli più noti e particolarmente mainstream, prima fra tutti Saw e il suo spaventoso Jigsaw: ma se nella creazione di James Wan l’omicidio si avvicina ai processi e alle polemiche su Guantánamo e più in generale ai sottotesti del torture porn, Imitazione di Un Crimine mira solo ad agganciare lo spettatore avvinghiandolo nella sua trama labirintica e nelle sue visioni oscure, non ponendosi mai il problema sulla sua originalità e sulla sua conseguente derivazione da altre fonti.

Ed è proprio qui il cortocircuito più evidente dello show: il suo essere dichiaratamente disimpegnato (fin dalla fonte letteraria) e voler solo mettere in scena la morte, e insieme inconsapevolmente ma inesorabilmente rappresentare una denuncia nei confronti della spettacolarizzazione della morte come componente dell’attuale epoca sociale e ma soprattutto social, che si inserisce in una forma di comunicazione che perde di vista l’etica mentre non ha problemi né ostacoli a mostrare ciò che non dovrebbe essere mostrato.

Il serial killer al centro della vicenda di Imitazione di un Crimine, Noh, si trova a dividere teoricamente e teoreticamente la giustizia e i media, insieme al loro ruolo: la prima mentre insegue la legge e la sua applicazione, la seconda che corre dietro all’ascolto e allo spettacolo, frantumando nl suo percorso le barriere tra realtà finzionale e reale.

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Tutto questo finchè l’una si scontra sull’altra, e lo strapotere mediatico della televisione e del web si infrange sulla giustizia travolgendola, distorcendo la percezione del reale e sostituendosi alla verità obiettiva.

Copycat Killer – Imitazione di un Crimine: valutazione e conclusione

Copycat Killer – Imitazione di un Crimine è una serie che non si preoccupa minimamente di essere originale, proponendo un racconto che mescola giallo ed efferatezze al limite del gore: ma è proprio in questa sua sincerità di scrittura che trova il suo punto vincente, costruendo un racconto appassionante supportato da una regia che segue il ritmo della narrazione e gli interpreti, tutti efficaci.

Il merito è ovviamente di una scrittura consapevole e brillante. Fotografia con colori saturi, sonoro vischioso.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.3

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