Citadel: recensione dei primi episodi della serie ideata dai fratelli Russo

I primi episodi di Citadel viaggiano sullo standard della spy story, ma alzano l'aticella con interessanti scene d'azione

Un mondo di spie si apre davanti ai nostri occhi. Micidiali, leggendarie e affascinanti, questi agenti segreti si muovono nell’ombra, asserviti non ad una nazione ma a un’ideale. La Citadel funge così da organizzazione apolitica, ma l’ombra di una nuova minaccia è in agguato. La serie ideata dai fratelli Russo prende il via da qui, da una premessa che ci ricorda i migliori film di James Bond. Quest’ultimo viene rivisto secondo l’ottica dei due registi, fuso a quell’azione che ha caratterizzato i film di Captain America prima e Avengers dopo. Protagonisti di questo thriller adrenalinico sono Richard Madden, Priyanka Chopra Jonas e Stanley Tucci.

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Composta da sei episodi, Citadel fa il suo debutto su Prime Video il 28 marzo con un doppio appuntamento. La serie è già sotto l’occhio di molti, visto il primato da questa raggiunto. Si tratta infatti della seconda produzione televisiva più costosa di sempre, seconda solo a Gli anelli del potere. Un tale record non può che attirare l’attenzione, soprattutto di fronte alle aspettative di un pubblico sempre più esigente. Quando la storia getta nuovi standard produttivi è bene attenderli o il contraccolpo potrebbe rivelarsi fatale.

Citadel: recensione della serie ideata dai Fratelli Russo; Cinematographe.it

Ed è a tal proposito che possiamo affermare come l’ingente investimento si veda, sia nelle scene d’azione quanto nella realizzazione di un mondo credibile. Purtroppo, lo stesso non sembra valere per la scrittura e una recitazione a nostro avviso out of contest. Sul piano della narrazione, Citadel sembra appoggiarsi ad un canovaccio tanto caro ai film e alle serie di spionaggio, aprendosi poi ad alcune storyline trattate con un certo scialbore. Questo almeno per quanto riguarda i primi due episodi, ed è quindi troppo presto per dare un giudizio totale del prodotto che potrebbe evolversi in meglio nei capitoli a venire.

Lo spionaggio adrenalinico secondo Prime Video

Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden in Citadel; Cinematographe.it

La serie reiventa il nostro mondo, nel quale opera la Citadel, un’agenzia indipendente di spionaggio internazionale. Questa è nata con un unico scopo: proteggere la sicurezza di tutte le persone, a prescindere dalla loro nazionalità. Sfortunatamente, otto anni prima degli eventi narrati, l’organizzazione è stata distrutta dalla Manticore, potente concilio ombra. Dopo la caduta della Citadel, Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono riusciti a sopravvivere, ma i ricordi della loro vita vengono spazzati via. Ignari del proprio passato, i due hanno vissuto per lungo tempo un’esistenza pacifica, nascosti agli occhi dei loro nemici.

Questo fino a quando Mason non viene rintracciato da un suo ex collega, Bernard Orlick (Stanley Tucci). L’uomo chiede il suo aiuto per impedire alla Manticore di impadronirsi dell’ultimo baluardo della Citadel: una valigetta contenente informazioni sensibili. Da qui prenderà il via una fitta di intrighi, azioni di potere e rapporti sentimentali; un must delle spy story ad alto tasso adrenalinico. Pensiamo per esempio alla saga di Mission Impossible, ma da quanto visto nel trailer anche a cinecomic come Black Widow.

Priyanka Chopra Jonas nella serie Prime Video dei fratelli Russo; Cinematographe.it

Nel particolare, il primo episodio si apre in un modo che non può non ricordare i migliori film di James Bond, soprattutto a quelli con Daniel Craig. Scazzottate in un treno in corso, gadget tascabili e ironia “tagliente” la fanno da padroni. Tuttavia, ciò che ha attirato fin da subito la nostra attenzione sono proprio i protagonisti e le battute per loro confezionate. Lo ribadiamo, siamo ancora ai primi episodi e molto può cambiare, ma abbiamo trovato i due interpreti non proprio a fuoco nel ruolo di spie. Lo si nota di più con Madden, la cui granitica espressione non lascia trapelare quell’ambiguità, quel grigiore e tormento che dovrebbe trasparire da un agente segreto. La scrittura non l’aiuta, preferendo frasi didascaliche da fumetto.  

Diverso è il caso di Chopra Jonas, i cui panni da spie sembrano calzarle meglio, soprattutto nelle scene d’azione, dai suoi occhi sprizzano fuoco e scintille. Il discorso sui dialoghi voleva anche per lei, ma è al personaggio di Stanley Tucci che vanno gli spiegoni maggiori. Ciò che gli ideatori di Citadel non riescono a raccontare con le immagini lo fanno in modo assai preponderante con le parole. I personaggi parlano di loro stessi, si identificano in un ruolo che solitamente il pubblico riesce ad intuire da sé; lo spettatore viene così trattato alla stregua di un alunno seduto in classe.

Citadel e un racconto globale che tale non sembra

Citadel: recensione della serie dei fratelli Russo; Cinematographe.it

Come dicevamo, l’impianto tecnico è ben realizzato, restituendoci scene al cardiopalma e un’interessante CGI. da questo punto di vista Citadel assolve egregiamente il proprio ruolo, per quanto in alcune sequenze si avverta una certa barriera digitale, cubica. I fondali si fanno stranianti, finti, laddove invece una luce naturale avrebbe svolto tutt’altro lavoro. Eppure, al di là di qualche sbavatura il flusso dell’azione procede come dovrebbe. La serie pecca però in rappresentazione, punto forte della propria campagna pubblicitaria. Lo show è infatti descritto come un racconto globale, ambientato in vari continenti. Allora perché l’Italia sembra un luogo qualsiasi degli Stati Uniti?

Non vogliamo aprire un discorso patriottico, in quanto tale aspetto potrebbe essere applicato ad altre nazioni. Una scena in particolare è ambientata all’interno di una casa, ma assomiglia più ad una baita americana che ad un’abitazione mediterranea. Quello spazio d’azione diventa così un non luogo, senza contesto identitario e collocabile ovunque. Lo stesso vale per altre ambientazioni, nel quale soltanto la dicitura a caratteri cubitali e la lingua riescono a descrivercene l’ubicazione. Chiudendo questa parentesi ci affacciano ad un altro problema, quello delle interazioni tra i vari personaggi. La storyline dedicata a Mason si poggia anch’essa su uno stereotipo, ma ci piace pensare che niente sia come sembri. In un mondo di spie tutto è possibile.

Lesley Manville è Dahlia Archer nella serie Prime Video dei Fratelli Russo; Cinematogrphe.it

Tirando le somme di quanto detto, il nostro apprezzamento di Citadel è stato dimezzato da una scrittura fin troppo elementare. Madden e Chopra Jonas fanno del loro meglio, ma non ci restituiscono fino a fondo la complessità dei loro personaggi quanto del mondo nel quale vivono. Per fortuna, le scene d’azione fungono da contraltare, accelerando la visione degli episodi e loro fluidità. Quaranta minuti volano tranquillamente, si mangiano in un sol boccone, ma siamo presi all’amo dalla voglia di scoprire cosa succederà? Sì, ma non quanto si auspicavano gli ideatori. Alcuni dei misteri vengono svelati fin da subito, e le motivazioni della Manticore sono così standardizzate non farci chiedere quale sia il loro reale scopo. Parafrasando Alessandro Borghese, soltanto i prossimi episodi potranno confermare o ribaltare il nostro giudizio.

Citadel: conclusione e valutazione dei primi episodi

Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden sono i protagonisti di Citadel; Cinematographe.it

Citadel è una serie ambiziosa, pensiamo al costo e agli interpreti scelti. Tuttavia, l’investimento sembra vedersi solamente nella forma e non nel contenuto. Per quanto sia un genere totalmente diverso, è la stessa sorte toccata a Gli anelli del potere. A nostro avviso è come andare in un ristorante rinomato, con tanto di magnifica veduta e camerieri professionisti vestiti di tutto punto, ma quando arriva il piatto ci accorgiamo che la bistecca è troppo cotta e la verdura non è di stagione. Forse il dessert e l’amaro a fine pasto ci faranno ricredere, ed è per questo che posticipiamo il nostro reale giudizio a fine stagione.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

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