Bonding: recensione della serie tv Netflix
Cosa aspettarsi dalla nuova, divertente serie Bonding in onda su Netflix. Sette puntate da 15 minuti ciascuna
La prima stagione di Bonding è approdata su Netflix ed è uno strano mix tra ilarità, pratiche sessuali estreme e sprazzi di vita vissuta “normalmente”. Il virgolettato è d’obbligo perché nulla sembra essere normale in Bonding. Un titolo che è tutto un programma perché, se da una parte si riferisce al tema dominante della serie (il Bondage è una pratica sadomaso), dall’altra sembra descrittivo del morboso attaccamento dei due protagonisti della mini-serie, due amici di lunga data che diventano partner d’affari. Entrambi sono anime perse che si aggrappano l’una all’altra – letteralmente – nel tentativo di sopravvivere alla giungla urbana newyorkese.
La prima puntata ci presenta quindi questi due ex compagni delle superiori, Peter (interpretato da Brendan Scannell), un comico di stand up che non riesce a sfondare nel suo ambiente, e Tiff (interpretata da Zoe Levin), una giovane studentessa che di notte lavora come la Dominatrice nota con il nome di Mistress May. L’inizio della serie è stravagante e al contempo intrigante perché, nonostante l’assurdità delle immagini che ci vengono mostrate il sentimento che prevale nei quindici minuti di narrazione (questa la durata di ogni episodio), è quello che spinge a chiedersi cosa accadrà dopo.
Tiff assume Peter come assistente perché al ragazzo servono soldi per pagare l’affitto a un coinquilino che è un personaggio assurdo, e a lei serve qualcuno che la protegga da eventuali clienti troppo su di giri. Le parabole dei due personaggi sono ben raccontate e, alla fine della prima stagione di Bonding si scoprono innumerevoli aspetti del carattere di entrambi i ragazzi che portano alla comprensione non solo del loro stretto legame, ma anche dei motivi che li spingono a vivere “pericolosamente”.
BONDiNG: ecco il trailer ufficiale della serie Netflix
Il tutto condito da attori di supporto che sono più che altro caratterizzazioni utili ad inserire una varietà di temi importanti come sottotrame della serie, che sono assolutamente da non sottovalutare: dall’insegnante che abusa del proprio potere su una ragazza svenevole ma non per questo disposta a cedere alle sue avances, fino agli innamorati dei due personaggi, che entrano in scena in sordina per diventare poi (forse) ciò che Tiff e Peter stavano cercando.
Bonding: la serie che racconta con umorismo i retroscena dell’amore sadomaso
Bonding è una serie non pensata per essere presa troppo sul serio ma entrambi i personaggi principali vanno oltre i confini autoimposti da una trama composta principalmente da fruste, tute in latex, lacci e catene. Con tutta l’esplosiva ilarità che mostra la serie – alcune situazioni sono veramente divertenti – quel che vediamo è l’ingresso di due post adolescenti nel mondo degli adulti. E i tentativi che faranno Mistress May e Carter (questi sono i nomi d’arte di Tiff e Peter nel mondo del sadomaso), li porteranno anche a vivere situazioni davvero pericolose. Il tutto, ovviamente, nell’ottica della crescita personale, anche se esperita in un contesto decisamente poco usuale. Tiff fa infatti i conti con un passato che l’ha resa cinica nei confronti del sesso maschile e quasi completamente incapace di provare sentimenti; Peter combatte invece contro un senso d’inadeguatezza – retaggio degli anni della scuola e del coming out tardivo – che non gli consentono di vivere appieno sia la propria passione (la stand-up comedy), che la vita sentimentale.
Tra gag che mettono in mostra situazioni sadomaso (per molti) da brivido e dialoghi estremamente profondi sulla vita e sulla psicologia sociale, Bonding ci trascina in un vortice apparentemente sconclusionato di situazioni – paradossali e non – che alla fine lascia stampato sul volto dello spettatore un sorriso – incredibilmente – soddisfatto. Le sette puntate della prima stagione sono disponibili su Netflix e ognuna ha una durata standard di 15 minuti. Siete pronti a farvi dominare dalla misteriosa Mistress May?