Better Things – stagione 2: recensione e spiegazione della serie TV

Sono tornate sulla piattaforma le (dis)avventure di Sam (Pamela Adlon) attrice di mezza età, divorziata e alle prese con una mamma fuori dalle righe e con tre figlie femmine in tre fasi differenti della  vita. La serie Better Things, creata da Pamela Adlon assieme al comico Louis C.K., non ci aveva del tutto convinto nella sua prima stagione, che avevamo trovato simpatica e ben fatta ma spesso fin troppo sopra le righe. La seconda stagione, invece, è esattamente l’opposto ed è riuscita a conquistarci. Sono sparite le situazione assurde al limite del surreale, le scene di vita quotidiana sono comiche senza apparire forzate e lo spazio maggiore che viene dato all’introspezione, soprattutto del personaggio di Sam, rende i dieci episodi un vero piacere da guardare. Ecco perché Better Things 2 ci è piaciuta e cosa dobbiamo aspettarci dalla terza stagione, disponibile dal 2 marzo su Disney+.

Better Things 2: nei panni di Pamela Adlon e della sua famiglia tutta al femminile

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Se la prima stagione di Better Things si concentrava principalmente sulle situazioni di vita quotidiana della famiglia di Sam e gli episodi surreali che era costretta a superare per colpa delle tre figlie sue tre figlie Max (Mikey Madison), Frankie (Hannah Alligood) e Duke (Olivia Edward), nei dieci episodi della seconda stagione il centro della narrazione si sposta proprio sulla protagonista. Il racconto su cui si concentra Pamela Adlon è Sam, un genitore single che cerca di riacquistare la propria identità e un proprio spazio. Lo fa seguendola nel suo tempo libero, nelle sue relazioni, nei suoi errori, guidandoci a conoscerla in tutte le sue sfaccettature. Più drama che comedy, la seconda stagione di Better Things assume toni più introspettivi, riuscendo dove a parere nostro la prima stagione aveva fallito, ovvero nel farci immedesimare in Sam. Non mancano ovviamente anche i momenti in cui la comicità di naturalezza spiazzante tipica della Adlon si fa sentire: le figlie, anche se migliorate, continuano a essere un vero incubo. Le scene più divertenti sono proprio con loro e con la madre Phyllis (Celia Imrie), sempre meno lucida e sempre più in grado di creare con la figlia dei teatrini esilaranti. L’ironia è più sottile, in Better Things 2, ed è presente ma con un ruolo secondario. A farla da padrone sono i sentimenti di Sam, i suoi sforzi e i suoi errori, e il suo percorso verso la consapevolezza che le tre ragazze sono la sua vera ancora di salvezza, anche nei momenti più frustranti.

Spiegazione del finale di Better Things 2: cosa dobbiamo aspettarci dalla terza stagione?

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Il finale di stagione della seconda serie di Better Things è una somma di tutto ciò che funziona nei nove episodi precedenti. Originale e divertente, un po’ strambo ma anche toccante, segna un punto di svolta per Sam e la sua famiglia, tracciando le basi per la terza stagione. Il giorno del diploma di Max è finalmente arrivato, e Sam in quest’occasione dimostra di essere ancora un mamma (in)perfetta, accettando di stare alla larga dalla festa della figlia con gli amici. Il suo massimo, però, lo dà il giorno della cerimonia stessa, quando l’incostante ex marito delude di nuovo le sue figlie e, dopo aver fatto piani con Max per il suo grande giorno, non si presenta avvertendo solo poche ore prima dell’evento. La ragazza è distrutta dall’ennesima delusione del padre, ma proprio in quel dolore, finalmente, si rende conto di quello che per tutti gli spettatori è stato ovvio fin da subito. Sam è una grande mamma, che avvolge di amore e supporto le sue figlie a costo di sacrificare se stessa in tanti modi, e le circonda di una famiglia allargata che non le fa mai sentire sole. “Sei la mamma migliore del mondo.” dice Max tra le lacrime, vedendo finalmente Sam sotto una luce diversa.

Dopo questo momento particolarmente sentimentale, ecco che esce fuori nel gran finale la vena più ironica di Pamela Adlon: il grande regalo per Max è un’esibizione organizzata dalla mamma, le sorelle e la nonna. Vestite di nero su un palco montato in giardino, le quattro ricreano il video Tilted di Christine and the Queens. Un momento esilarante, un tributo alla famiglia un po’ pazza di cui lo spettatore inizia a sentirsi parte, e un omaggio della Adlon alle sue vere figlie, a cui appare la dedica prima dei titoli di coda. Un finale delizioso per la creatura della scrittrice, registra, comica e creatrice di Better Things, che nella terza stagione esplorerà nuove dinamiche famigliari – con Max che andrà al college – ma sempre con quel sorriso dolce-amaro che ha reso la seconda stagione un prodotto piacevole e convincente.