Un’estate fa: le calde location della serie TV girata fra Puglia e Roma

Dove è stato girato Un'estate fa, miniserie televisiva italiana che riprende l'omonimo brano del compianto Franco Califano? Alla scoperta delle location più interessanti.

Un’estate fa è la recente miniserie televisiva italiana ideata da Michele Alberico (Centovetrine, Cuori rubati) e Massimo Bacchini (Maggie e Bianca, Agrodolce) con la sceneggiatura ad opera di Federico Favot (I Cesaroni, Amore pensaci tu) e Valerio Cilio (Christian, Addio fottuti musi verdi) che, come suggerisce il nome, riprende lo storico brano del cantautore romano Franco Califano con la versione cover del brano di Francesca Michielin all’interno della colonna sonora.

Un'estate fa - Cinematographe

Un’estate fa, in particolare, che incontra la produzione di Sky Studios e Fabula Pictures, ha la produzione esecutiva di Nils Hartmann, Sonia Rovai, Erica Negri con un cast nutrito composto da Lino Guanciale, Filippo Scotti, Claudia Pandolfi, Martina Gatti, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon e molti altri ancora. Mentre vi ricordiamo che lo show è arrivato su Sky Atlantic il 6 ottobre 2023, andiamo a scoprire, per filo e per segno, le suggestive location che hanno caratterizzato la produzione del titolo.

Dove è stata girata Un’estate fa?

Un'estate fa, focus location, Cinematographe.it

Un’estate fa, come ricordato in modo molto preciso e puntuale da Natalie Foffi e Camilla Solombrino, Location Manager e Location Manager Assistant dello show ai microfoni di SkyTG24, è stato girato principalmente tra la Puglia e la Capitale d’Italia, Roma, per cercare di alternare location marittime e costiere ad ambienti più urbani. Il risultato è sicuramente suggestivo e molto dinamico. Cominciamo in particolare con la Puglia, dove sono state presi come luoghi simbolo in particolare Porto Selvaggio, spiaggia spettacolare e selvaggia che si trova nei pressi di Santa Caterina, in provincia di Lecce, ma anche Gallipoli, famosa principalmente per la movida notturna, ma che in realtà ospita nei suoi dintorni una serie di calette davvero suggestive. “I colori accesi tipici del mare e del cielo pugliesi e le brezze calde che scompigliano i capelli dei nostri protagonisti enfatizzano l’idea di un’estate senza fine, creando una sorta di vacanza permanente che si infrange solo con la scomparsa della giovane ragazza.”

Passando a Roma, ecco l’introduzione necessaria della Foffi e della Solombrino: “A Roma, invece, la sfida principale è stata ridare vita al campeggio di Castel Fusano, un luogo ormai deserto e in disuso. Qui abbiamo voluto rappresentare sia l’estate del 1990, quando i protagonisti erano adolescenti e passavano le giornate in campeggio, sia l’oggi, attraverso le immagini di una natura rinnovata e di un incendio, realmente avvenuto accidentalmente nel campeggio, che ha cancellato ogni traccia del passato, o quasi.” Ecco che quindi la Capitale è diventata un luogo del presente per ricreare un clima misterioso e coinvolgente. Immancabili, in questo caso, delle riprese più periferiche e urbane che vanno chiaramente in contrasto con la limpidezza del mare.

Cosa si mangia a Roma e a Gallipoli?

Un'estate fa - Cinematographe

Ora che abbiamo finito di esplorare i luoghi della storia, è il momento di vedere più da vicino le specialità culinarie che contraddistinguono le location scelte. Cominciamo con la Capitale che in realtà è stata già al centro delle nostre esplorazioni gastronomiche e che quindi verrà analizzata da un punto di vista alternativo, per certi versi. Tra i piatti più sottovalutati di Roma ci sono sicuramente le Puntarelle con salsa di alici, una pietanza semplice ma decisamente molto gustosa. Si tratta in particolare di germogli di una varietà della cicoria catalogna, un ortaggio dal sapore amarognolo e ricco di vitamine e sali minerali con l’aggiunta di olio e, appunto, di alici.

Un altro grande classico della cucina romana di cui non vi abbiamo ancora parlato sono i Pomodori con il riso, che spesso vengono portati in trionfo durante l’estate o spesso sono al centro delle cene in famiglia. Si prendono nel dettaglio pomodori rossi e particolarmente grandi che vengono scavati e dissemati per essere riempiti appunto con il riso, conditi con il succo proprio dei pomodori e con l’accompagnamento di erbe aromatiche. Sovente, tra l’altro, si inseriscono alcune patate tra uno spazio di un pomodoro e l’altro al forno, con un risultato strepitoso!

Scendiamo giù nella penisola e arriviamo a Gallipoli, per riscoprire alcuni piatti decisamente molto interessanti che sono da riscoprire. Cominciamo con la Scapece di Gallipoli, ovvero dei piccoli pesci, solitamente boghe e zerri che vengono prima fritti e poi conservati in una marinatura costituita da diversi strati di pane imbevuti nell’aceto e l’aggiunta inaspettata dello zafferano che gli dona quel tipico colore dorato che tanto fa gola. Altro grande classico delle pietanze gallipoline è la Ciambotta, che deve il suo nome al contenitore che viene utilizzato ovvero una grande pentola di terracotta posta sul fuoco mentre per gli ingredienti abbiamo patate, peperoni, melanzane, pomodori, cipolle e aglio, con l’aggiunta di olio extravergine di oliva che rende il tutto saporito.

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Fonte: SkyTG24