The Third Day: spiegazione del finale della miniserie HBO con Jude Law

Tanti gli interrogativi sollevati dalla miniserie rompicapo, tra simbolismo religioso ed elaborazione del dolore. Attenzione: questo articolo contiene spoiler.

La miniserie HBO –Sky Atlantic creata da Dennis Kelly (Utopia) e Felix Barrett con protagonisti Jude Law e Naomi Harris è giunta a conclusione, un viaggio nel dolore criptico e impregnato di simbolismo cristiano e rituali arcaici. The Third Day, disponibile su Sky e in streaming su Now Tv, si è rivelato da subito un prodotto ambizioso e fuori dagli schemi, non inquadrabile in un solo genere ma un incrocio affascinante tra horror e thriller psicologico.

The Third Day riassunto: cosa è successo in precedenza

Suddivisa in due parti, Estate e Inverno (Autunno, la terza parte, è stato un “grande evento teatrale” dal vivo a Londra trasmesso in diretta streaming su Facebook e su Sky Arte) la miniserie racconta le vicende di Sam ed Helen, marito e moglie, che in tempi e modalità diverse arrivano sull’isola di Osea, collegata alla terraferma da un passaggio che, a causa delle maree, si può attraversare solo in determinati orari: il primo quasi in uno stato di semi incoscienza dovuta al dolore mai superato per la morte violenta di uno dei suoi figli, Nathan; la seconda, insieme alle altre due figlie, proprio alla ricerca del marito sparito nove mesi prima senza dare una spiegazione. Ma l’isola e i suoi strani abitanti sembrano nascondere dei profondi segreti.

The Third Day, cinematographe.it

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Sam dopo aver incontrato una misteriosa donna, Jesse (Katherine Waterston), con la quale trascorre una notte di passione, e dopo vari inquietanti episodi scopre dagli abitanti, che per giorni hanno fatto di tutto pur di non farlo fuggire dall’isola, di essere il diretto discendente di chi ha fondato il villaggio e quindi il legittimo nuovo “Padre” di Osea, e che il rapimento di suo figlio era un modo per attirarlo sull’isola e convincerlo a regnare su di loro. Nathan, infatti, non è morto ma è lì sull’isola e nel finale della prima parte padre e figlio si ricongiungono. Helen molto tempo dopo arriva a Osea con le figlie apparentemente per qualche giorno di vacanza e relax, ma la donna nasconde alle bambine che è alla ricerca del loro padre che tramite una mail anonima ha saputo essere sull’isola. Anche Helen viene sopraffatta da Osea e nonostante la diffidenza e la maleducazione degli isolani decide di restare per cercare Sam, aiutando anche Jess, che si scopre essere incinta, a partorire una bambina. Sarà proprio Jess a rivelare alla donna che ha concepito sua figlia con Sam, il Padre dell’isola, e a indicargli dove si trova, ignara del fatto che Helen è sua moglie.

The Third Day, cinematographe.it

The Third Day spiegazione finale: L’oscurità e la luce

Nel finale di stagione Sam faccia a faccia con Helen dopo tanto tempo le mostra con gioia Nathan suscitando nella donna dolore e frustrazione: quello non è il loro figlio ma un altro bambino che gli isolani hanno usato per soggiogare la mente già debole di Sam. Helen capisce così che il marito è sprofondato definitivamente nel dolore e nella pazzia, incapace di razionalizzare la realtà e di andare avanti. Sam non riesce neanche ad essere una vera guida per Osea, tanto da venire presto spodestato da Jess, che si rivela malvagia e calcolatrice: la nascita della loro bambina, Epona, la futura “Madre dell’isola” le dà, infatti, il potere di comandare su Osea fino a quando sua figlia non sarà grande per farlo, Sam, Helen e le loro due figlie, però, devono rimanere prigionieri sull’isola.

The Third Day, cinematographe.it

The Third Day: le location della serie TV HBO

Sam capisce, quindi, che non può essere la causa di altro dolore per la sua famiglia che ha già sofferto abbastanza, così perde la sua purezza e si lascia andare all’oscurità – d’altronde lo aveva detto lui stesso in precedenza: “L’oscurità sta arrivando” – macchiandosi di un efferato omicidio per permettere a Helen di scappare. La donna fa salire le due figlie su una barchetta e nell’acqua gelida nuota tutta la notte fino allo sfinimento portandole in salvo sulla terraferma. La luce di un nuovo giorno sancisce la fine di un incubo e la possibilità per le tre di cominciare una nuova vita, lontano dal dolore e dai tragici ricordi. Cosa che non potrà più fare Sam che rimarrà prigioniero dell’isola e di sé stesso in compagnia del “finto” Nathan che simboleggia la mancata elaborazione del lutto, il vivere un’eterna notte dell’anima, nell’oscurità. Quello che Helen rifiuta di fare, scegliendo di continuare a vivere per sé stessa e per le sue figlie elaborando un lutto straziante per un genitore e scegliendo la luce.

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