Reservatet – La riserva: trama, cast e tutto quello che c’è da sapere sulla serie Netflix
Questa serie thriller di produzione scandinava non si limita a raccontare una storia di mistero...
Reservatet – La riserva è uscita il 15 maggio 2025 su Netflix. Questa serie thriller di produzione scandinava non si limita a raccontare una storia di mistero: affonda lo sguardo nelle dinamiche nascoste dell’élite danese, mettendo in discussione i privilegi, le ipocrisie e le contraddizioni di una società che ama definirsi progressista.

Un microcosmo dorato e inquietante in Reservatet
La serie Reservatet è ambientata nella periferia benestante a nord di Copenaghen, in una comunità chiusa, regolata da codici non scritti e permeata da un’apparente perfezione. In questo “riservato” esclusivo si muove una rete di relazioni che, sotto la patina della normalità, nasconde tensioni profonde. Il titolo stesso evoca l’idea di una riserva non solo fisica ma anche sociale: un luogo protetto, ma al tempo stesso separato dal resto del mondo, dove il privilegio si nutre di silenzi e complicità.
Trama: quando l’apparenza crolla
La storia di Reservatet ruota attorno a Mike e Cecilie, una coppia benestante che vive in una delle villette curate del quartiere. Mike è un avvocato affermato, mentre Cecilie si occupa della famiglia e gestisce con grazia i rapporti con i vicini, tra cui Rasmus – capo di Mike – e la sua compagna Katarina. Le loro vite scorrono regolate e senza scosse, almeno finché una delle due giovani au pair filippine, Ruby, scompare misteriosamente. Pochi giorni prima, Ruby aveva cercato di rivelare a Cecilie qualcosa di inquietante sulla sua famiglia ospitante.
L’indagine sulla scomparsa viene affidata a Aicha, un’investigatrice della polizia che comincia a sospettare che dietro il sorriso impeccabile del quartiere si nascondano dinamiche molto più oscure. Cecilie, turbata e spinta da un senso di colpa crescente, si unisce alle indagini, instaurando con Aicha un’alleanza discreta ma determinata.
Un thriller sociale che denuncia la realtà
Reservatet – La riserva si distingue per la sua capacità di intrecciare il genere thriller con un affondo critico sulla società danese contemporanea. In particolare, la serie punta il dito contro il sistema delle au pair, donne straniere – spesso filippine – che lavorano nelle case delle famiglie benestanti occupandosi dei bambini, in un equilibrio precario tra lavoro sottopagato, isolamento e sfruttamento. Ruby e Angel non sono semplici personaggi di sfondo, ma simboli vividi delle disuguaglianze che si annidano dietro i giardini perfettamente curati.
Il quartiere “riservato” diventa così la metafora di una società che, mentre si racconta tollerante e giusta, conserva strutture di potere fortemente inique. Reservatet non cerca di rendere i suoi personaggi “simpatici” o di giustificarne le azioni: mostra, piuttosto, quanto sia sottile la linea tra complicità e indifferenza, tra silenzio e colpa.
Cast di Reservatet
In Reservatet, Marie Bach Hansen interpreta una Cecilie tormentata e via via sempre più consapevole, offrendo una performance misurata ma ricca di sfumature emotive. Simon Sears, nel ruolo di Mike, incarna l’ambiguità di un uomo che si muove tra successo professionale e zone d’ombra personali. Danica Curcic e Lars Ranthe danno volto ai vicini Katarina e Rasmus, padroni di casa impeccabili ma moralmente opachi.
Notevoli anche le performance di Excel Busano e Donna Levkovski, nei ruoli delle due au pair, Angel e Ruby, che danno umanità e profondità a personaggi troppo spesso ignorati o stereotipati nella narrativa tradizionale. A completare il cast troviamo Sara Fanta Traore nei panni della determinata investigatrice Aicha, affiancata da Henrik Prip nel ruolo del suo superiore.

Regia e scrittura
La sceneggiatura di Reservatet, scritta da Ingeborg Topsøe insieme a Ina Bruhn e Mads Tafdrup, evita facili moralismi o colpi di scena forzati: si affida piuttosto a un realismo inquieto, che lascia lo spettatore con più domande che risposte. Ogni episodio dura circa 35 minuti.
Accoglienza della critica
La critica danese ha accolto Reservatet – La riserva con pareri vari. Il magazine Ekko ha elogiato la serie come una delle migliori produzioni recenti, sottolineando la sua forza nel denunciare con eleganza l’ipocrisia borghese. Berlingske ha apprezzato la volontà di interrogare il mito del progresso scandinavo, mentre Politiken, pur riconoscendone il valore estetico, ha criticato una certa prevedibilità della trama. Information, infine, ha elogiato il distacco narrativo e l’assenza di retorica, elementi che rendono la serie un potente specchio critico.
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