Painkiller: la storia vera dietro alla serie TV Netflix

Disponibile su Netflix dallo scorso 10 agosto, Painkiller è la nuova serie – a metà tra thriller e dramma giudiziario – che sta conquistando gli abbonati del colosso di streaming. Diretta da Peter Berg (Hancock, Lone Survivor, Boston – Caccia all’uomo) e con protagonisti Matthew Broderick e Uzo Uduba, la serie – composta da sei episodi – esplora le origini e le conseguenze della crisi degli oppioidi in America, mettendo in luce le storie dei responsabili, delle vittime e di coloro che cercavano la verità, le cui vite sono state cambiate per sempre dalla diffusione di un farmaco prodotto da una famosa casa farmaceutica americana. Inutile dire, quindi, che Painkiller si ispira ad una sconvolgente storia vera.

La storia vera dietro la serie tv Painkiller

Painkiller; cinematographe.it

Painkiller è ispirata all’omonimo libro di Barry Meier e all’articolo del New Yorker The Family That Built an Empire of Pain di Patrick Radden Keefe. La serie racconta la storia vera dell’ascesa dell’Oxycontin, un antidolorifico a base di eroina messo a punto da Purdue Pharma, che ha provocato la morte di circa 300mila persone negli Stati Uniti tra 1995 e il 2017. La casa farmaceutica, di proprietà di una delle famiglie più ricche degli Stati Uniti oltre che corrompere medici di base e farmacie, ha fatto sì che organizzazioni mediche ufficiali diffondessero messaggi che magnificavano l’efficacia del farmaco sottovalutando i rischi di creare una forte dipendenza. Basti pensare che il farmaco, immesso ufficialmente sul mercato nel 1996, è passato nel giro di 5/6 anni da 44 milioni di dollari di vendite a 3 miliardi di dollari, da circa 316 prescrizioni erogate alla mostruosa cifra di 14 milioni! La Purdue, nel 2001, ha speso circa 200 milioni di dollari per pubblicizzare il farmaco e nel 2017 ha raggiunto il patrimonio netto collettivo di 13 miliardi di dollari.

La comunicazione della Purdue Pharma è stato così perfetta da indurre i consumatori a credere che l’Oxycontin fosse molto più sicuro dei comuni analgesici. Un qualcosa di totalmente falso. Ciò che rende la storia ancora più assurda è che il Dipartimento di giustizia non ha potuto fare nulla per fermare la scellerata politica della Purdue Pharma, visto che quest’ultima è riuscita a nascondere efficacemente i veri dati del farmaco. Mentre i consumatori morivano uno dopo l’altro, i proprietari della casa farmaceutica – la famiglia Sackler, benefattori di diversi musei in giro per il mondo – hanno accumulato fortune a non finire. La giustizia, alla fine, ha fatto il proprio corso: i proprietari sono stati condannati a risarcire ben 6 miliardi di dollari di danni.

Peter Berg, regista di Painkiller, ha dichiarato: “Il mio obiettivo era quello di capire cosa ha portato alla crisi degli oppioidi, una tragedia complessa alimentata da avidità, corruzione, fragilità umana e ancora corruzione. Sono orgoglioso di far parte di un’indagine così accurata sulle origini del dilagare degli oppioidi. Per me è un dovere morale smascherare le aziende che traggono profitto da morte e dipendenza e svelare i trucchi che usano per fare soldi. Per Purdue più dolore c’era più gli affari andavano bene“. L’attore Taylor Kitsch, che in Painkiller interpreta il personaggio immaginario di Glen Kkriger, una delle vittime dell’Oxycontin, ha dichiarato: “Queste storie non vengono mai raccontate abbastanza. Quindi, quando ci si riesce, bisogna farlo nel modo giusto per raccontare la cruda realtà“.

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