La regina degli scacchi: tutte le mosse della serie Netflix

Le mosse de La regina degli scacchi spiegate.

Una partita di scacchi non si gioca davvero sulla scacchiera ma nella mente dei giocatori. Un bravo scacchista infatti conosce il campo di battaglia ed è perfettamente in grado di anticipare l’avversario di almeno 6 mosse. Se avete visto La regina degli scacchi di Netflix avrete sicuramente notato che la protagonista, Elizabeth Harmon, riusciva ad anticipare gli avversari giocando una partita con una scacchiera immaginaria sul soffitto. Inoltre, durante la sua crescita come scacchista professionista, Beth impara diverse mosse dai suoi numerosi avversari. Mosse realmente esistenti e termini che richiamano storiche partite che sono state giocate davvero nella realtà.

Il gambetto di donna

la regina degli scacchi cinematographe.it

È la mossa che da il nome alla serie in lingua originale (The Queen’s Gambit). È una delle aperture più antiche degli scacchi, le prime testimonianze della mossa si trovano nel manoscritto di Gottinga risalente al 1497. Senza scendere nel dettaglio, la mossa prevede che il giocatore che apre la partita riesca a posizionare i pedoni per controllare la parte centrale della scacchiera. Se l’avversario asseconda la mossa si parla di gambetto di donna accettato altrimenti di gambetto di donna rifiutato.

Nella serie TV, oltre ad essere una mossa di scacchi è anche un gioco di parole che incarna la protagonista e il suo predominio in un mondo prettamente maschile come quello degli scacchi, appunto. Beth userà più volte questo tipo di apertura nel corso degli episodi.

L’arrocco

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Una mossa basilare degli scacchi e che Beth usa in particolare contro Beltik per vincere la prima partita contro di lui. È l’unica mossa che prevede di muovere due pezzi contemporaneamente, il re e una delle torri. Per effettuarle bisogna muovere il re di due caselle verso la torre scelta e poi posizionare la torre alla destra o alla sinistra del re, a seconda del lato della scacchiera in cui si è arroccato. Ci sono tuttavia diverse restrizioni per effettuare la mossa che prevedono anche che il re non sia sotto scacco e che non ci siano pezzi tra il re e la torre, questi oltretutto non devono mai essere stati mossi.

La difesa siciliana e le sue varianti

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È il signor Shaibel a insegnare questo tipo di difesa alla piccola Beth ed è sempre lui a fargli capire come effettuare le varianti di questa difesa, create dai più grandi scacchisti del mondo realmente esistiti (qui la storia vera de La regina degli scacchi). La difesa siciliana è un’apertura, più recente del gambetto di donna, ma sempre citata nel manoscritto di Gottinga. Si combatte sempre per conquistare il centro della scacchiera, come con il gambetto, ma si crea una posizione non simmetrica con il pedone facendo nascere delle possibilità complesse per entrambi i giocatori.

Nella serie, la siciliana è una delle aperture che il campione del mondo Burgov usa spesso ed è anche una delle mosse preferite di Beth. Nella prima puntata Shaibel gli mostra come effettuare la variante Levenfish e quella di Najdorf. Varianti che prendono il nome da grandi scacchisti e che mostrano delle risposte differenti alla difesa.

Doppiare i pedoni

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È un termine che viene usato spesso nella serie e che dà anche il nome ad una puntata. Prevede di avere un vantaggio sull’avversario bloccando l’avanzata dei suoi pezzi con i proprio pedoni. Mangiando un pezzo dell’avversario, infatti, un pedone viene a trovarsi nella colonna di un altro pedone dello stesso colore impedendone così il normale avanzamento su quelle caselle.

Nella serie è anche il motivo che mette in difficoltà Beth durante la sua prima partita contro Benny. La ragazza era così occupata a doppiare i pedoni avversari che non ha visto la strategia messa in atto dall’avversario e che gli ha fatto mancare la vittoria propendendo per una patta (pareggio).

Promuovere il pedone

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Una delle strategie più complesse da mettere in atto e spesso critica nelle fasi finali. Qualsiasi pedone, bianco o nero, che raggiunge l’altra parte della scacchiera può automaticamente diventare una donna, un alfiere, una torre o un cavallo. L’idea della mossa viene dal medioevo. Gli scacchi sono infatti la rappresentazione in piccolo di una grande battaglia medioevale: un pedone (soldato semplice) che attraversa tutta la scacchiera e prende il controllo del campo nemico (altro lato) può quindi essere promosso di grado.

Nella serie TV la strategia viene attuata da Beth nella finale contro Burgov. Dopo che la giovane attira in trappola Burgov sacrificando la sua regina, porta un pedone dall’altra parte della scacchiera e lo promuove ottenendo un’altra donna con cui sconfigge definitivamente l’avversario.

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