Buffy – L’ammazzavampiri: la rinascita del mito del vampiro in TV

A cent'anni dall'uscita del Dracula di Bram Stoker, Buffy - L'ammazzavampiri nel 1997 riporta in scena il mito intramontabile del vampiro e lo rivoluziona.

Buffy – L’Ammazzavampiri è senza dubbio il maggior successo televisivo di Joss Whedon. Reduce dall’omonimo film del ’92 con protagonista Kristy Swanson, il regista realizzò uno show diventato fenomeno di cult. Cent’anni dopo la pubblicazione del Dracula di Bram Stoker, Buffy – L’Ammazzavampiri rappresenta la rinascita della celebre creatura della notte che da secoli terrorizza il folklore europeo. Canini appuntiti, sensibilità alla luce del sole, intolleranza all’aglio: sono questi i tratti caratteristici della creatura più famosa nella letteratura antica e odierna, che continua ad affascinare sempre più persone.

Buffy – L’Ammazzavampiri: il vampiro come malattia, specchio della società dell’epoca

Era il 1897 quando Bram Stoker portava in auge la figura del vampiro, termine già presente nel folklore dell’Europa dell’Est che presentava una notevole varietà di rappresentazioni nelle arti. I primi racconti legati a questa creatura si diffusero nel Settecento e Ottocento, i più famosi sono i cosiddetti penny dreadful (brevi racconti horror al costo di un penny), ma è il romanzo Dracula che ha contribuito a diffondere il mito del vampiro.

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Il romanzo di Stoker si colloca in un periodo storico di forte agitazione. L’età vittoriana sta volgendo al termine, le città guardano al nuovo secolo con ansia e paura. Malattie come la sifilide e la tubercolosi stanno decimando la popolazione, ed è in questo contesto che nasce il romanzo gotico, volto a esorcizzare il sentimento negativo di quell’epoca buia. Questi demoni interiori trovano sfogo in Dracula, dove il vampirismo è visto come una malattia contagiosa di natura sovrannaturale.

Grazie al cinema, la figura del vampiro trova nuova linfa vitale. Il mostro della notte è descritto in maniera negativa, come una piaga da eliminare. Lo si nota dal capolavoro muto tedesco Nosferatu, il vampiro del 1922, passando per i film con protagonista Christopher Lee. Alla fine del ventesimo, la figura sovrannaturale assume un tono più romantico e diventa un galantuomo bello e dannato (come in Intervista col Vampiro). A cent’anni dalla nascita di Dracula, Joss Whedon tenta di riportare in auge il soggetto con Buffy – L’Ammazzavampiri. Ma il film purtroppo si rivela un flop, così ci riprova cinque anni dopo, e nel 1997 realizza uno dei suoi successi più importanti.

Buffy – L’Ammazzavampiri: il vampiro “umano” di Joss Whedon

Con il suo cult televisivo, Joss Whedon cambia registro. Basta narrare solo una storia horror: Buffy – L’Ammazzavampiri non è il classico teen drama, ma attinge a toni comici, dark, sentimentali, più avanti al musical. Rompendo con la tradizione, il creatore di Firefly mette in scena i cacciatori di vampiri e crea una storia d’amore anticonvenzionale. Le forze del Male sono sinonimo di problematiche adolescenziali con cui Buffy e i suoi amici hanno a che fare tutti i giorni.

Buffy - L'ammazzavampiri cinematographe.it Angel è una creatura della notte ma a renderlo diverso dai suoi simili è il fatto di avere un’anima. Buffy se ne innamora, seppur consapevole della sua natura maledetta, che verrà esplorata maggiormente nello spin-off; la loro relazione è passionale e tormentata soprattutto perché provengono da due mondi differenti. Buffy è giovane e umana, Angel ha più di 200 anni ed è un vampiro. Lei è una Cacciatrice, lui una sorta di antieroe. Per la prima volta Joss Whedon scompone ogni stereotipo, uno dei motivi per cui Buffy – L’Ammazzavampiri è un cult, poiché mostra come ogni persona, anche la più mostruosa, nasconda un lato umano.

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In vita, Angel era conosciuto come Liam Grey, uomo dissoluto e senza futuro, che una volta trasformato nel vampiro Angelus, amplifica la sua personalità seminando morte e distruzione. Colpito da una maledizione che gli restituisce l’anima, vaga senza meta, costretto ad avere i sensi di colpa per tutto il male causato. Lascia Sunnydale per permettere a Buffy di avere una vita normale ma anche per espiare a pieno i suoi peccati aiutando gli altri.

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Al contrario, Spike, vampiro più giovane rispetto ad Angel, in vita era un romantico poeta di nome William. Trasformato in una creatura della notte, diventa uno spietato assassino, anticonformista e anarchico, ma mostra ancora tratti caratteristici degli esseri umani come l’amore e l’affetto. Al contrario del tenebroso e distaccato Angel, Spike è sarcastico e dotato di un forte senso dell’umorismo. Cambia radicalmente quando scopre di essere innamorato di Buffy perché lo rende una persona migliore, ma ingaggerà una battaglia personale pur di farsi amare da lei.

Buffy – L’Ammazzavampiri ha cambiato la storia della televisione e ha trasformato la figura del vampiro. Col tempo, molte opere si sono ispirate allo show creato da Joss Whedon, il quale nel lontano 1997 non pensava minimamente che avrebbe avuto una tale influenza nella cultura di massa.