5 errori storici che abbiamo notato in Alessandro Magno – Come nasce una leggenda

Parti romanzate e piccoli errori storici, non tutto è oro ciò che luccica.

Con la nuova serie sulla vita di Alessandro Magno, si è aperta la possibilità di riscoprire un tema sempre interessante da approfondire. Il documentario si occupa dei momenti più salienti della vita del condottiero: a partire dalla sua incoronazione alla totale conquista della Persia con la morte di Dario III. Con una storia un po’ romanzata in alcuni punti e non attendibile in altri, ci siamo chiesti quali fossero i dati più o meno certi che abbiamo sulle vicende del re macedone. Prendendo in analisi la serie e utilizzando gli scritti presenti nell’Anabasi di Alessandro redatta da Arriano, storico romano del Secondo secolo dopo Cristo, che è ad oggi una delle fonti, se non la fonte più affidabile. che abbiamo sul periodo alessandrino. Vi presentiamo 5 errori presenti nella docu-serie Alessandro Magno – Come nasce una leggenda.

1. Alessandro Magno è mai stato a Troia? Sì, ma c’è un “ma”

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Mettendosi in marcia verso l’Ellesponto (l’attuale stretto della Turchia) nella primavera del 334 a.C., Alessandro Magno sbarcò secondo le fonti storiche nella città di Ilio, una città fondata sulle rovine di Troia. A questo punto la serie riporta come Alessandro ed Efestione da soli fecero capolino alla tomba di Achille permettendo al re di compiere sacrifici in onore dell’eroe greco. L’errore in questo caso è multiplo: è vero che a quanto viene riportato Alessandro si recò alla tomba di Achille, ma è vero anche che fu possibilmente accompagnato da un piccolo esercito personale mentre Parmenione guidava il resto della fanteria, con trecentosessanta triremi e svariate navi cargo, verso Arisbe. Arrivato ad Ilio eseguì una serie di fermate e fece erigere vari altari a Zeus, Atena e Eracle. Solo successivamente si recò alla tomba di Achille e Patroclo, insieme a Efestione dove entrambi deposero sulle rispettive tombe delle corone. Quest’ultima parte in particolare fa parte di quella che viene definita tradizione “vulgata”, non prettamente storica e intrisa di leggenda e mito.

2. Lo sterminio dei mercenari greci prigionieri

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Sempre nel secondo episodio, Morte o vittoria, Alessandro combatte la prima battaglia vittoriosa contro i persiani sul fiume Granico. Facendo un breve excursus è bene sapere che il ruolo del mercenario aveva una grande importanza all’interno degli eserciti, anche Alessandro se ne serviva. L’impero persiano non fa eccezione. Alla fine della battaglia viene mostrato un adirato Alessandro che fa un discorso di colpa ai mercenari prigionieri (nessuna fonte cita questo avvenimento), per poi ucciderli tutti facendoli sgozzare in modo da mandare un segno a tutti i greci arruolati fra le fila persiane. In verità ciò non è mai accaduto. Prima di tutto Alessandro onorò i morti greci e i capi persiani caduti con tutti i rispetti dovuti, contrariando la versione della serie dove questa usanza non viene quasi mai citata, per poi spedire ai lavori forzati, in Macedonia, i mercenari greci. Quindi nessun massacro di prigionieri o cose simili.

3. Parmenione e i suoi figli

Più che un effettivo errore, una grossa mancanza. Viene mostrato durante tutta la serie il rapporto piuttosto in contrasto fra il generale Parmenione e Alesssandro. Un fatto che la serie non mostra e che accadrà nel 329 a.C., è l’uccisione di Parmenione e i suoi figli. Se è vero che la serie non arriva cronologicamente a quel punto, fermandosi al Luglio del 330 a.C. con la congiura a Dario III, è vero anche che i figli di Parmenione non vengono minimamente citati. L’errore in questo caso è aver lasciato molto vaghi e poco discussi i contrasti fra il generale e il re. A quanto risulta fu Filota, primo figlio di Parmenide, colui che tradirà Alessandro, inoltre nelle varie battaglie e anche nella già citata battaglia del fiume Granico, i figli erano presenti e al comando di un loro contingente.

4. Statira I, Statira II e Rossana

Oggetto discusso nella serie e mancanza enorme all’interno della vita di Alessandro Magno. Tre donne importantissime per tutta la genealogia di Alessandro. Statira I, moglie di Dario III, catturata insieme a sua figlia Barsine (poi Statira II) dopo la battaglia di Isso (333 a.C.), era incinta del re persiano al momento della cattura, mentre nella serie rimane incinta di Alessandro prima di morire. Questa è una congettura non solo errata ma anche insensata. La tradizione vuole che Dario, alla morte di Statira, abbia creduto che gli enormi onori dati alla moglie per il suo funerale, fossero sintomo di una relazione amorosa fra i due, ma di ciò non abbiamo prove tangibili. La relazione più che accertata vi fu con Statira II, che divenne la seconda moglie di Alessandro. In tutto ciò, Rossana la prima moglie di Alessandro e colei che darà luce all’erede al trono Alessandro IV, non solo non viene minimamente citata ma si dimentica che fu lei stessa molto probabilmente ad uccidere Statiria II per paura che il figlio da lei portato in grembo potesse essere una minaccia per il vero erede.

5. La morte di Dario III

Nel documentario Dario muore congiurato da da Besso, un satrapo vicino al re. In questo caso è giusta la situazione ma sbagliata l’esecuzione. Dario III venne ucciso, all’interno di un carro coperto, dai giavellotti di Besso e Nebarzane, che vennero presi dal panico dell’imminente arrivo di Alessandro. Alcune fonti citano un episodio più simile a quello che viene mostrato nella serie. Cioè che Dario venne accoltellato e lasciato lì in mezzo alla strada. In questi casi, dov’è difficile ricostruire un episodio poiché nessun testimone diretto poté scriverne, è giusto avere qualche dubbio. Comunque, non un errore grave ma sicuramente sarebbe stato più interessante vedere una ricostruzione delle fonti storiche più accurate come l’Anabasi.

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