12 anni dopo, nessuna serie TV ha eguagliato l’ultimo “trucco” di Breaking Bad

A più di dieci anni dalla fine Breaking Bad, la serie televisiva creata da Vince Gilligan, resta un punto di riferimento

Ci sono serie che fanno storia e poi c’è Breaking Bad. A più di dieci anni dalla fine, la creatura di Vince Gilligan resta un punto di riferimento non solo per la qualità della scrittura e dei personaggi, ma soprattutto per l’abilità con cui ha saputo chiudere un arco narrativo complesso senza lasciare nulla al caso. Felina, l’episodio finale, è ancora oggi un caso raro: un capitolo conclusivo che regala ai fan la sensazione di aver assistito a un cerchio perfettamente chiuso.

breaking bad felina cinematographe.it

Dopo anni di colpi di scena e cadute vertiginose, l’ultimo atto di Walter White comincia con una casa silenziosa, quella di Gretchen ed Elliot Schwartz, e una pila di 9,72 milioni di dollari sul tavolo. Walt ha perso tutto, ma non la determinazione: vuole che quei soldi finiscano al figlio, e per farlo ricorre all’ennesima messa in scena, con Badger e Pete trasformati in improbabili sicari armati solo di puntatori laser. Da lì, il suo percorso diventa una marcia funebre carica di chiusure: un addio a Skyler, a Jesse, a se stesso. Persino la ricina e la mitragliatrice nascosta nel bagagliaio sembrano strumenti di un testamento più che di un’ultima battaglia.

Il finale non è solo un meccanismo narrativo perfetto, ma anche un pezzo di poesia televisiva. Il titolo, “Felina”, è un omaggio diretto a El Paso di Marty Robbins, ballata western che racconta di un amore fatale e di una morte inevitabile. Come il protagonista della canzone, Walt torna alla “sua amata” – non una donna, ma la chimica e il laboratorio che lo hanno trasformato da uomo qualunque a figura leggendaria. E quando risuona Baby Blue dei Badfinger, non è la famiglia a cui pensa, ma la purezza cristallina della sua metanfetamina: la vera eredità che lo ha fatto sentire vivo.

In quell’ora conclusiva, Breaking Bad riesce nell’impossibile: chiudere ogni nodo senza sembrare forzata, dare giustizia a personaggi e temi e, allo stesso tempo, lasciare spazio al respiro. Jesse fugge verso un futuro che non vediamo, eppure sentiamo reale. Skyler trova una via di fuga. Walt muore non come un eroe né come un mostro, ma come un uomo che ha capito troppo tardi di aver fatto tutto per sé stesso.

Da allora molte serie hanno provato a replicare quel colpo di magia, ma poche hanno avuto il coraggio di chiudere con la stessa precisione chirurgica. Breaking Bad non è solo una storia sulla droga: è un racconto sul potere, sulle scelte e su quanto sia facile trasformare una buona intenzione in un impero criminale. Dodici anni dopo, mentre la televisione continua a inseguire sequel e spin-off, quella puntata resta l’esempio che ogni finale sogna di essere: definitivo eppure vivo, capace di restare nella memoria senza bisogno di aggiungere altro.

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