The Boys: capire la serie attraverso la colonna sonora

Come le Spice Girls - Viaggio attraverso la musica dei personaggi di The Boys. Articolo a cura di Fabrizio De Palma

Nell’ultimo mese si è parlato molto della colonna sonora di Stranger Things, soprattutto per l’incredibile successo di Running Up That Hill, il brano di Kate Bush tornato ai vertici delle classifiche, dopo essere stato inserito in una scena chiave dello show.
Un’altra serie tv del momento in cui la musica gioca un ruolo fondamentale è senza dubbio The Boys, lo show tratto dai fumetti di Garth Ennis, di cui si è conclusa la terza stagione, andata in onda su Prime Video. 

Fin da principio la colonna sonora si è distinta per un mix incredibilmente riuscito di generi diversi, dal pop mainstream al classic rock, passando per l’hip hop – e nel caso specifico, non solo l’hip hop americano, ma anche e soprattutto quello francese, tendenzialmente sconosciuto ai più. La ragione di questa scelta insolita è legata a uno dei personaggi principali della serie che ha appunto origini francesi. Un aspetto particolarmente interessante di The Boys, infatti, è quello di utilizzare la colonna sonora come strumento (diegetico ed extradiegetico) per la caratterizzazione dei personaggi; in particolare quella dei suoi protagonisti, che in questo caso non sono i supereroi, ma coloro che li combattono. 

the boys 3 - cinematographe.it

Sì, perché in The Boys i supereroi sono i cattivi, mentre i veri eroi sono i “Boys” del titolo: una sgangherata combriccola di cittadini “comuni”, ognuno dei quali ha una buona ragione per odiare i “super”. 
La squadra dei Boys è composta principalmente da quattro uomini (Hughie, Butcher, Frenchie e Latte Materno), cui poi si aggiunge una “femmina”, che nel fumetto viene chiamata semplicemente così – “la femmina” – mentre nella serie scopriamo che il suo vero nome è Kimiko. Vediamo ora nel dettaglio come ognuno di loro sia stato caratterizzato a livello musicale all’interno dello show.

The Boys: capire i personaggi attraverso la colonna sonora della serie Prime Video

1. Hughie

the boys - cinematographe.it

Il primo personaggio della squadra che incontriamo è Hughie: un tipo tranquillo che vive ancora a casa con il padre e lavora come commesso in un negozio di elettrodomestici. Ci viene presentato come il classico bravo ragazzo, un po’ timido e impacciato, abituato a muoversi solo all’interno della propria comfort zone. Nelle prime scene lo vediamo passeggiare con la sua ragazza poco prima che accada l’evento che cambierà per sempre il corso della sua vita. È particolarmente significativo che questo evento sia anticipato da una frase destinata a scolpire il personaggio: 

“Non devi mai parlare male di Billy Joel”. Sono queste le ultime parole che Hughie rivolge alla sua fidanzata prima che questa venga travolta e uccisa dalla folle corsa di A-Train, l’uomo più veloce del mondo e membro dei “Sette”, i supereroi più potenti della terra, gestiti da una multinazionale senza scrupoli.

Come scopriremo più avanti Hughie ha un forte attaccamento alla musica di Billy Joel per una ragione ben precisa: era quella che gli faceva ascoltare sua madre da piccolo prima che lo abbandonasse per sempre. 

Nel corso delle varie stagioni sono molte le occasioni in cui sentiamo le canzoni di Billy Joel e sono tutte scene che hanno Hughie come protagonista. 

All’inizio della seconda stagione, per esempio, lo vediamo svegliarsi al mattino nel bunker dei Boys: è teso come una corda di violino perché è ricercato dalla polizia, ma deve uscire dal nascondiglio per incontrare qualcuno in segreto. Non è abituato a questo genere di cose e la canzone che lo accompagna è un brano in cui Billy Joel canta le difficoltà di sopportare le situazioni di stress. Non a caso s’intitola Pressure e la prima strofa descrive alla perfezione lo stato d’animo del suo protagonista: “Devi imparare a tranquillizzarti /sei semplicemente come tutti gli altri / hai solo dovuto correre / finora tutto bene / Ma arriverai in un posto / dove l’unica cosa che sentirai / sono le pistole cariche puntate in faccia / e allora dovrai affrontare la pressione”

Si noti come il secondo verso ponga l’accento sul suo non essere speciale – “you’re just like everybody else” – cosa che verrà ribadita anche in altre canzoni-occasioni. Nell’episodio successivo, per esempio, lo vediamo concedersi un momento di relax, mentre guarda sul cellulare un video di Billy Joel che canta You’re Only Human  (sei semplicemente umano). Si tratta di un brano scritto per sensibilizzare sul tema del suicidio e i suoi versi iniziali sono ancora una volta perfetti per incorniciare il momento di crisi del personaggio: “Te la passi male e ultimamente non ti senti molto bene” […] Sei soltanto umano […] Tutti noi facciamo degli errori”.

La stessa identica scena si ripete anche all’inizio dell’episodio successivo, Hughie usa quella canzone come una sorta di tranquillante, del resto gliel’ha detto lo stesso Billy Joel che deve trovare un modo per calmarsi (You have to learn to pace yourself).

Il carattere del personaggio è perfettamente assimilabile a quello del cantante-pianista: inizialmente, gentile e riservato, come le sue classiche ballate (vedi alla voce Just The Way You are o Piano Man), ma all’occorrenza anche capace di sfoderare grinta e determinazione, come vedremo in diversi momenti critici della serie, o come quando canta in macchina uno dei pezzi più movimentati e “aggressivi” del repertorio di Billy Joel, ovvero We Didn’t Start A Fire. 

 All’inizio della terza stagione lo vedremo addirittura felice e spensierato come la Uptown Girl che lo accompagna. Si tratta di un processo di evoluzione del personaggio che da debole e insicuro acquisisce sempre più forza e fiducia in sé stesso. All’inizio, quando Butcher gli illustra il suo piano per spiare il nemico, Hughie è letteralmente terrorizzato all’idea di dover fare qualcosa di così rischioso. Per far capire bene questo suo modo di essere fa appello ad una sorta di identificazione con il carattere pacato dei suoi cantanti preferiti:

“Tu sai quali sono i miei cantanti preferiti? 
Numero uno: James Taylor.
Numero due: Simon & Garfunkel. 
Numero tre: Billy Joel e nessuno di loro farebbe mai niente del genere”.

Alla fine però Hughie si convince e lo fa perché “non abbiamo acceso noi il fuoco, ma abbiamo cercato di combatterlo” (We didn’t start the fire, No, we didn’t light it, but we tried to fight it).

(easter egg: il brano We Didn’t Start a Fire fa parte di un disco intitolato Storm Front, che guarda caso è il nome della nuova supereroina attorno a cui ruota tutta la seconda stagione).

2. Butcher e le note di London Calling nella colonna sonora di The Boys

Billy Butcher è il secondo personaggio della squadra dei Boys che vediamo apparire sulla scena, indubbiamente è il più determinato, arrabbiato, spregiudicato e fuori di testa di tutti e non a caso è anche il leader indiscusso del gruppo.

Per dare manforte a questo suo spirito battagliero la musica che lo accompagna è quasi sempre un pezzo rock duro e puro. Ad esempio quando nel primo episodio della prima stagione Butcher interviene per salvare Hughie dall’aggressione di Translucent, in sottofondo parte la chiamata alle armi dei Clash, con il punk militante della loro London Calling (London calling to the faraway towns / Now war is declared and battle come down).

La sfrontatezza ribelle del personaggio viene messa in evidenza anche dalla musica dei Jane’s Addiction, il gruppo di “rock tamarro” a base di sesso, droga e violenza, guidato da Perry Farrel e Dave Navarro ed esploso nel giro di soli due album a cavallo degli anni ‘90.  Ai tempi un loro brano (Sex is Violent) fu inserito anche nella colonna sonora del film Natural Born Killers. Qui, la loro Stop  è la canzone-avvertimento che sentiamo mentre Butcher cerca una soluzione per nascondere il corpo di Translucent fatto esplodere da Hughie. 

Altro momento topico per la definizione musicale del personaggio è quello in cui Butcher colpisce Hughie con un pugno a tradimento, dopo il quale parte subito Psycho Killer dei Talking Heads, che in due parole descrive il suo lato più estremo.

Il lato più malinconico e senza speranza di Butcher, invece, viene cantato da Strike Blues di John Lee Hooker, una mattina in cui lo vediamo svegliarsi da un sogno-ricordo della moglie scomparsa: Oh Lord, oh Lord, baby / What in the world gonna become of me?

Infine, nella terza stagione avviene anche per lui una sorta di fugace rinascita quando fa sesso con Queen Maeve (una super redenta) e parte You Really Got Me dei Kinks – una canzone che è una scarica di energia pura, perfetta per sfogare gli istinti più animaleschi.

3. Frenchie

Il terzo uomo della squadra, in ordine di apparizione, si chiama Serge, ma tutti lo chiamano Frenchie per via delle sue origini francesi. Si tratta di un personaggio borderline che in passato ha lavorato come sicario per la malavita, mentre ora vive in un rifugio sotterraneo dove traffica armi e droghe.  È un uomo in cerca di redenzione che mostrerà il suo lato più umano quando la squadra entrerà in contatto con la “femmina” del gruppo, insieme alla quale instaurerà un rapporto speciale del tutto esclusivo.

Musicalmente Franchie viene accompagnato da brani hip-hop in lingua francese, sconosciuti ai più: si comincia con Dans Ma Ruche di Guizmo, per poi passare a Youssoupha che campiona Edith Piaf con La Foule Part 2, fino a Kaaris che canta Le Temps e al collettivo Sexion D’assaut, che riporta Frenchie nel passato con Casquette à l’envers.

Al di là della lingua che attribuisce una connotazione geografica specifica al personaggio, si tratta di brani che servono a dargli anche e soprattutto una connotazione sociale, essendo canzoni connesse al mondo periferico della banlieue e dell’illegalità. Musica che rimanda immediatamente all’immaginario di film cult come L’Odio  di Kassovitz e I Miserabili di Ladj Ly.

4. Latte Materno

Il quarto e ultimo uomo del gruppo che vediamo apparire sullo schermo è Latte Materno, un afroamericano nato e cresciuto ad Harlem, le cui dimensioni fisiche potrebbero incutere molto timore, ma in realtà il personaggio si configura fin da subito come il buono della compagnia, o quanto meno il più assennato; già dal suo nickname si capisce che è il più protettivo del gruppo, quello che cerca di essere più prudente, anche perché ha una famiglia che non vuole mettere in pericolo. La sua caratterizzazione musicale è meno evidente soprattutto nelle prime due stagioni, dove inizialmente viene celata sotto la suoneria del cellulare che fa partire Rick Astley con Never Gonna Give You Up (pezzo dance pop anni ’80 che lo rende ridicolo agli occhi dei compagni). 

La sua vera natura è più nascosta perché affidata esclusivamente a una collezione di T-Shirt legate al mondo dell’Hip Hop (sta volta rigorosamente made in Usa), indossate nell’arco di tutte e tre le stagioni: si va da cose più di nicchia come Dmx, Ruff Ryders, X-Clan e BDP a veri e propri pezzi da novanta come De La Soul, RUN DMC, Public Enemy, Wu-Tang Clan, Snoop Dog e 2Pac. La questione razziale, il black power e l’essere antisistema sono i tre principi cardine alla base di questi artisti e del personaggio che li indossa come delle medaglie al valore.

Il lato più instabile di L.M. verrà fuori nel corso della terza stagione quando torna sulle scene Soldier Boy, un vecchio supereroe responsabile della morte di una parte della sua famiglia. A causa sua L.M. fa sempre più fatica a contenere la rabbia, finché alla fine “esplode” con lui anche la sua musica, che esce direttamente dalle magliette per entrare nelle orecchie degli spettatori. Lo fa con un solo brano dal titolo emblematico: Express Yourself  dei NWA, considerati tra i padri fondatori del gangsta rap di protesta. 

5. Kimiko e la canzone che lo rappresenta in The Boys

Come anticipato, dopo qualche puntata, ai quattro Boys di cui sopra si aggiunge anche questo personaggio femminile, difficile da comprendere perché a causa di un trauma subito in passato è diventata muta. È un personaggio ferito e al tempo stesso aggressivo che coniuga dolcezza e violenza. Si tratta di una super, ma si trova dalla parte opposta della scacchiera rispetto al gruppo dei “Sette”. All’inizio non ha musica, così come non ha voce. Ma nella terza stagione avviene uno switch: a un certo punto perde i suoi poteri, ma scopre letteralmente il potere della musica. Prima si lascia infatuare dalle note di Dream A Little Dream of Me  e poi si fa letteralmente rapire da quelle di I Got Rhythm  di Judy Garland in una bellissima scena in cui sogna di cantare e ballare lei stessa, trasformando la serie più violenta degli ultimi anni in un musical d’altri tempi.

La musica di Kimiko mette in risalto le sue due caratteristiche principali, da un lato la dolcezza, che si esprime soprattutto nelle scene d’intimità con Frenchie, dall’altro la furia aggressiva, che viene fuori durante le battaglie (altra scena epica è quella in cui combatte imitando le movenze di Flashdance al ritmo di Maniac  di Michael Sembello).

6. Chi è Starlight? La ragazza che si esibisce sulle note di Baby One More Time in The Boys

Discorso a parte merita Starlight, altro personaggio femminile dotato di superpoteri che ufficialmente fa parte dei “Sette”, ma ben presto si schiera apertamente coi Boys, finendo per diventarne un membro effettivo alla fine della terza stagione.

Costretta a fare di tutto per diventare una supereroina importante, a causa di una madre ossessionata dal successo, Starlight è di nome e di fatto una stella luminosa fuori e crepata dentro, ragion per cui viene associata alla musica pop mainstream che in un certo senso rispecchia questo status. Si va dalla strumentalizzazione di Roar di Katy Perry, usata per mostrare un finto empowerment in Tv, alla fragilità ricoperta di successo di Britney Spears, la cui vicenda personale è molto simile a quella di Starlight, dai concorsi canori all’(ex)fidanzamento con un membro di una boy band. 

Nel suo pugno stretto dietro la schiena, dopo essersi esibita in un balletto di Baby One More Time  da bambina, c’è tutta l’impotenza e la frustrazione che dovrà affrontare anche da grande come membro dei Sette.

Per concludere ricordiamo che l’identificazione assoluta del gruppo nella musica pop viene consacrata da un memorabile discorso motivazionale di Butcher che a un certo punto per evitare la spaccatura interna equipara i Boys alle Spice Girls: “Che fine ha fatto Sporty Spice?” – “Chi? Io non lo so” – “Esatto!” – “E invece Posh? Che sta facendo?” – “Non capisco.” – “Disegna abiti per ragazze anoressiche. Non certo un mercato in crescita, giusto?” – “E Baby? Sapete che fa? Un cxxxo. Non se ne parla neanche a pagina sei del Daily Mail. E Scary Spice? invischiata fino al collo in querele e video porno. Ginger, d’altra parte, ha pubblicato tre dischi: Passion, Schizophonic e Scream If You Want To Go Faster. Fanno tutti sanguinare le orecchie.” – “Vedete, quando sono separate sono praticamente da buttare via. Ma se le metti insieme diventano le fxxxxxissime Spice Girls.“È il peggior discorso che abbia mai sentito”, dice L.M. 

Eppure funziona. Proprio come tutta la musica inserita nella serie.