Hotel Costiera: recensione dei primi episodi della serie TV Prime Video
Disponibile su Prime Video dal 24 settembre, Hotel Costiera è una serie crime in sei episodi con Jesse Williams, diretta da Adam Bernstein e Giacomo Martelli, ambientata nella magia della Costiera Amalfitana.
“Questo posto o lo capisci o non lo capisci”. Tertium non datur. È una frase che scolpisce con lucida saggezza l’ambientazione dell’ultima serie targata Prime Video, Hotel Costiera (2025), disponibile sulla piattaforma dal 24 settembre e diretta da Adam Bernstein e Giacomo Martelli. Il luogo in questione è, per l’appunto, la Costiera Amalfitana, considerata uno dei posti più affascinanti al mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti e viaggiatori. La serie è composta da sei episodi da circa 45 minuti ciascuno, ed è un racconto che mescola thriller, crime, ironia e anche tanta leggerezza. Protagonista assoluto è la star Jesse Williams (anche produttore esecutivo), figura affascinante e misteriosa, fixer dalle indubbie capacità tecniche e deduttive in uno dei più lussuosi hotel della costa di Positano.

Hotel Costiera nasce da un’idea di Luca Bernabei ed è scritta da Francesco Arlanch, Elena Bucaccio, James Dormer, Matthew Parkhill e Trey Ellis. La co-produzione è affidata ad Amazon MGM Studios e Lux Vide, società del gruppo Fremantle. Grandi sforzi produttivi per una serie che vanta almeno due chicche non da poco: l’originalità del prodotto e la scelta di ambientare la narrazione in un luogo che già da solo racconta molto.
I primi due episodi di Hotel Costiera raccontano fin da subito, con ironia e scaltrezza, le dinamiche investigative al centro della serie

Il crime è un genere che colpisce un po’ tutti, per la sua capacità di seminare qua e là indizi utili e meno utili, mettendo a dura prova le abilità investigative degli spettatori. I casi da risolvere all’interno di Hotel Costiera sono parte integrante del racconto, ma non c’è solo quello. È un centro di gravità da cui si irradiano i molteplici intrecci narrativi: si parte da un mistero, una scomparsa o una morte, per poi scoprire le varie forze in gioco. La trama spiega bene questo aspetto: Daniel De Luca (Jesse Williams) è un ex marine americano di origini italiane che torna in Italia, la terra della sua infanzia, per lavorare come tuttofare in un hotel lussuoso della Costiera Amalfitana. Oltre a risolvere i problemi dei facoltosi ospiti dell’albergo, Daniel è anche sulle tracce di Alice (Amanda Campana), una delle figlie del proprietario (Tommaso Ragno), scomparsa un mese prima. Daniel deve fare tutto il possibile per riportarla a casa, ma affrontare coloro che l’hanno rapita sarà una sfida più grande di qualsiasi problema mai affrontato prima.
La serie mescola bene diversi temi, riuscendo a coniugare momenti di tensione ad altri di leggerezza e ironia, complice anche il resto del cast, in cui, oltre ai già citati, emergono con bravura Maria Chiara Giannetta, Antonio Gerardi, Jordan Alexandra, Pierpaolo Spollon e Sam Haygarth. Daniel è un fixer che ama agire da solo nei momenti più complicati, ma che non rinuncia a circondarsi dei suoi “colleghi” più fidati: personalità differenti che contribuiscono a creare un team affiatato ed efficiente. Piccola nota sul personaggio interpretato dalla Giannetta, la sua Alice Caetani parte in sordina i primi due episodi, ma col passare del tempo rivela una psicologia molto più sfaccettata di quello che può sembrare all’inizio.
La Costiera Amalfitana è un luogo dell’anima, una delle espressioni più autentiche del Mediterraneo e, dunque, anche un porto di mare dove si affacciano culture differenti.

Si diceva all’inizio dell’importanza di girare in luoghi così “protagonisti”, impossibili da lasciare semplicemente sullo sfondo come parte del paesaggio. C’era arrivata già Ripley l’anno scorso, la serie tratta dal romanzo Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith, dove compariva il piccolo comune di Atrani, altro gioiello incastonato nelle scogliere amalfitane. Positano è stata invece teatro di altri prodotti di successo, come Nine (2010), il musical con Sophia Loren, Daniel Day-Lewis e Nicole Kidman, e i più recenti Inganno (2024) e Sotto il sole di Amalfi, entrambi targati Netflix.
Scegliere posti del genere sottolinea una tendenza – specialmente negli ultimi anni – ad ambientare narrazioni cinematografiche e televisive in luoghi iconici della penisola. In questa serie c’è un merito ulteriore: quello di non rappresentare la Costiera con i classici stereotipi, raffigurando invece personaggi di più ampio respiro, capaci di dialogare con figure internazionali. La Costiera, infatti, è un luogo vivo di tradizioni, cultura, arte, buon cibo, ma anche di tanta internazionalità, dove convivono molteplici lingue e visitatori da ogni parte del mondo: un mosaico tanto complesso e affascinante quanto impossibile da ridurre a semplice stereotipo. E se il rischio di farlo era alto, Hotel Costiera non cade in tentazione.
Hotel Costiera: valutazione e conclusione

Hotel Costiera, nei primi due episodi, diverte e tiene bene il ritmo, portando il crime sulla Costiera Amalfitana e tessendo trame che promettono sviluppi interessanti. È solo un assaggio, poiché molti personaggi restano ancora sullo sfondo, ma la tensione del racconto suggerisce già una scrittura complessa e ricca di possibili risvolti. La scelta di ambientare tutto in un luogo così iconico è intelligente: la Costiera ha un’anima potente e il rischio di ridurla a cartolina era alto. Qui, invece, le immagini non si limitano a incantare, ma cercano di raccontare.
La speranza è che anche i prossimi episodi riescano a mantenere il giusto equilibrio tra forma e sostanza, restituendo la magia di un territorio che non si lascia catturare facilmente. Perché la Costiera non è solo sfondo, ma forza viva che influenza chi la abita e chi la visita, con la luce dei suoi tramonti, i profumi della terra e il carattere della sua gente. Se manterrà queste premesse, Hotel Costiera potrà rappresentare un passo importante per l’intrattenimento italiano su Prime Video, dopo esperienze come The Bad Guy, Citadel: Diana o Vita da Carlo.