Sophie Turner sulla violenza in Il Trono di Spade: “Era giusto mostrarla”

Sophie Turner difende questa controversa scena de Il Trono di Spade: "Orgogliosa di aver preso parte al dibattito"

Il Trono di Spade ha segnato un’epoca televisiva, capace di ridefinire il concetto stesso di serialità tra il 2011 e il 2019. Con la sua miscela di spettacolarità visiva, personaggi memorabili e un impatto culturale senza precedenti, la serie tratta dai romanzi di George R.R. Martin è diventata un fenomeno globale. Tuttavia, accanto agli elogi, non sono mancate polemiche, soprattutto legate alla rappresentazione della violenza sessuale. Una delle scene più discusse fu quella che coinvolse Sansa Stark, interpretata da Sophie Turner, vittima di uno stupro da parte di Ramsay Bolton.

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A distanza di anni, l’attrice britannica ha scelto di tornare sull’argomento in un’intervista a Flaunt, difendendo non solo la serie, ma anche la scelta narrativa che portò a quel momento tanto controverso. Sophie Turner ha spiegato che, pur comprendendo chi all’epoca si fosse detto turbato, ritiene che la scena abbia avuto il merito di generare un dialogo necessario: “Ho avuto la sensazione, e continuo ad averla, che Il Trono di Spade abbia portato alla luce temi che molti preferivano ignorare. So bene che possa essere sconvolgente, ma credo che la serie abbia reso giustizia alle donne e alle difficoltà che hanno dovuto sopportare per secoli: il patriarcato, l’essere oggettificate e le aggressioni sessuali”.

Per l’attrice, il vero problema non risiede nella rappresentazione di quelle violenze, ma nel silenzio che ancora circonda tali questioni: “Non credo di conoscere una donna che non abbia avuto esperienze di questo tipo. Il punto è che non ne parliamo abbastanza. Ci imbarazza. Forse oggi la serie uscirebbe con degli avvisi di sicurezza, ma io sono orgogliosa di aver preso parte a una produzione che non si è vergognata di mostrare queste atrocità”.

Non è la prima volta che Turner difende quella scelta. Già nel 2015, poco dopo la messa in onda della puntata, aveva dichiarato alla Thomson Reuters Foundation di essere rimasta colpita dal tabù che circondava lo stupro: “Mi arrabbiava il fatto che fosse considerato volgare mostrarlo in televisione. La violenza sessuale accade ogni giorno, in ogni parte del mondo, eppure rappresentarla sullo schermo era giudicato disgustoso anziché necessario”.

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