Platonic – stagione 2: recensione dei primi episodi della serie Apple TV+

Prendiamo due stelle di Hollywood, due che di talento se ne intendono per davvero, capaci di narrare varie sfumature dell’animo umano. Prendiamo una piattaforma streaming che unisce, ancora una volta, i due attori e il gioco è fatto. Ecco a voi Platonic 2, serie Apple TV+, di Francesca Delbanco e Nicholas Stoller, che torna il 6 agosto 2025 con i primi due episodi della seconda stagione in cui ritroviamo le tragicomiche avventure di Will e Sylvia, interpretati da Seth Rogen e Rose Byrne (che avevano già lavorato insieme, proprio con Stoller, in Cattivi vicini), migliori amici dai tempi dell’università, quarantenni incasinati che hanno bisogno l’uno dell’altra, riuniti, dopo anni di silenzio nel momento in cui Will si è separato dalla moglie. In questa seconda stagione i problemi saranno diversi, ma sempre raccontati attraverso la lente dell’ironia, tra bottiglie rubate, feste di fidanzamento che stanno andando a rotoli, gelosie e antipatie, battute divertenti e paure che rendono impossibile crescere.

Platonic 2: dimentichiamoci Harry ti presento Sally, Will e Sylvia sono davvero amici..

La seconda stagione esplora un nuovo capitolo nelle prove e nelle tribolazioni di due amici che affrontano la maturità in modo diverso. Will (Rogen) è entrato in un nuovo momento della sua vita, è fidanzato con Jenna (Rachel Rosenbloom di Silicon Valley) e si sta preparando a diventare marito, non può più essere l’eterno Peter Pan di sempre. Will e Jenna stanno organizzando il loro matrimonio e hanno chiesto aiuto a Sylvia; sarà la scelta migliore? Forse no, perché quando i due amici sono insieme il disastro è dietro l’angolo. Fin dal primo episodio Will si dimostra per quello che è, un bambino mai cresciuto, si confida con lei riguardo ai suoi ripensamenti sul rapporto con Jenna, e perfino sul futuro matrimonio, uno dei problemi è la cotta crescente per una ragazza che lavora in un ristorante. Appare chiaro, dunque, che anche questa stagione mette il pubblico di fronte ai disagi, alle fragilità e alle storture dei protagonisti, immaturi, capricciosi, incapaci di farsi da parte per non immischiarsi nella vita dell’altro. Sylvia farebbe di tutto per lui e quindi lo aiuta anche senza la richiesta da parte di lui, lo spinge a fare le scelte più giuste, come una sorella, forse, no, si potrebbe dire quasi come una madre, a impegnarsi di più, a non fare passi indietro, rovinando tutto per niente. Durante la festa per il fidanzamento tutto ciò che accade è surreale e divertente, vorremo essere lì per ridere con loro della “pasticca stupefacente” persa in chissà quale flûte perché i bicchieri sono tutti uguali, il finto brindisi, la ricerca folle di altre bottiglie. Insomma è una festa in cui non ci si annoia, ma è anche motivo delle prime frizioni tra Jenna e Will a causa di Sylvia.

Platonic è una farsa sciocca e consapevole, immersa nella meravigliosa ambientazione californiana, dai personaggi e, soprattutto, dal fascino dei suoi due protagonisti capaci di far dire allo spettatore: “lo vorrei come amico/amica nonostante sia imbarazzante, nonostante i problemi che crea”. Sia Rogen che Byrne sono bravi attori e la loro simpatia è il fondamento su cui si costruisce la serie, è la ragione principale per cui si guarda lo show e si vuole loro bene. Uno dei punti focali, una delle scelte più riuscite è quello di non aver alcun sviluppato la storyline romantica, perché quello non sono loro. Will e Sylvia sono fantastici insieme proprio perché non sanno dove stia di casa nel loro rapporto erotismo e fascinazione, sono abbastanza intelligenti da sapere che sarebbero un disastro insieme.

Platonic 2:

Il centro della serie è Platonic è il botta e risposta, imbevuto di cultura pop, riferimenti che rendono ancor più godibile l’episodio (Attrazione fatale,  il monologo di Barbie), tra Byrne e Rogen che hanno tempi comici collaudati e una chimica fantastica. Will è impacciato come sempre, si confronta con situazioni più adulte in questa stagione, ma con un pizzico di immaturità che affligge le sue decisioni finché non trova finalmente una strada da seguire. 

Questa seconda stagione affronta nuovi temi, attraverso grandi cambiamenti, che si tratti di matrimonio, carriera, relazioni o altro, al centro ci sono i conflitti tipici dell’essere adulti e li rende divertenti, sopportabili nonostante la complessità delle scelte a cui i protagonisti si trovano di fronte. 

Decidere se proseguire una relazione, se sposarsi mette inevitabilmente una persona di fronte a sé stesso e a ciò che vuole dalla vita e Will non sembra voler diventare grande, sembra solo apparentemente volersi prendere le proprie responsabilità perché poi di fronte a queste scappa, si mette un cappellino, una camicia discutibile, si fa il mullet e perde la testa per la tizia che gli fa i panini con il salame arrivato da chissà dove e con il burro aromatizzato con qualcosa di chic. Jenna dall’altra parte è una donna forte, risoluta e talentuosa, forse troppo, tanto da diventare odiosa. Durante la cena a quattro che Sylvia organizza per stringere un rapporto con Jenna, cena che dà il titolo al secondo episodio, la donna si mostra presuntuosa, arrogante tanto quanto Will che sminuisce qualsiasi tipo di racconto della fidanzata: l’aver camminato a sei mesi, pattinato ad un anno, sono motivi per prenderla in giro. Jenna è piena di sé e più viene irrisa dal compagno più si fa insopportabile, forse è solo un po’ insicura e gelosa del rapporto che Will e Sylvia hanno, forse è solo intimorita da tutto il passato che i due hanno avuto insieme.

Sylvia vuole esserci nella vita di Will, deve esserci, già in passato lei era stata cancellata, questa volta non vuole essere messa da parte e quindi fa di tutto per diventare amica di Jenna ma sarà poi così facile? 

Platonic 2: conclusioni e valutazioni

I primi due episodi della seconda stagione di Platonic coinvolgono e colpiscono il pubblico forse ancor più della prima stagione. Il racconto si fa ancor più coerente, sembra avere una scrittura ancora più solida e l’alchimia tra Rogen e Byrne ancora più evidente. 

L’uomo del momento, dopo anche il successo di The Studio, e una delle attrici più talentuose e ricche di sfumature, portano sulle loro spalle tutto Platonic, si mostrano per quello che sono senza troppi schermi e schemi. La serie fa ridere e riflettere su quanto l’amicizia possa essere utile, motore di tutto, ma al tempo stesso diventare anche tossica.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.9

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