Supernatural, Jared Padalecki racconta gli orrori dietro la serie: “Piangevo ogni giorno”
Jared Padalecki e quel loop infernale (letteralmente) in “Mystery Spot”, l’undicesimo episodio della terza stagione di Supernatural.
Per 15 stagioni Jared Padalecki e Jensen Ackles sono stati i fratelli Winchester in Supernatural, la serie che ha trasformato motel fatiscenti, demoni e streghe in pane quotidiano per milioni di fan. Un viaggio lungo, pieno di momenti epici e memorabili… e altri che, se potessero, preferirebbero dimenticare. Uno di questi, per Padalecki, ha un nome ben preciso: Mystery Spot. Siamo nell’undicesimo episodio della terza stagione. Sam e Dean indagano su una misteriosa attrazione turistica, ma qualcosa va storto. Dean muore. Poi muore di nuovo. E ancora. E ancora. Sam finisce intrappolato in un loop temporale in cui è costretto ad assistere alla morte del fratello ogni singolo giorno, in modi sempre più assurdi. Un po’ Ricomincio da capo con Bill Murray… ma più cupo, più emotivo. Più Winchester.

Solo che per Jared Padalecki non è stata solo una prova attoriale. È stato un vero incubo. In un’intervista a Entertainment Weekly, ha raccontato: “È stato orribile per me. Ho pianto ogni giorno, davvero. Non è un’esagerazione. È stata una settimana davvero terribile della mia vita.” E pensare che l’episodio, nella sua struttura, strizzava l’occhio alla commedia. Ma Padalecki ha scelto di non affrontarlo con leggerezza. Ha deciso di viverlo, fino in fondo, come avrebbe fatto Sam: col cuore a pezzi. E l’ha fatto talmente bene che persino Jensen Ackles, che doveva interpretare Dean, è rimasto spiazzato: “Potevo solo trattarlo come realtà. Dovevo comportarmi da Sam. E Sam sarebbe stato distrutto. Ogni volta che Dean veniva ucciso… un pianoforte gli cadeva addosso, o veniva colpito… io cercavo di convincermi davvero che mio fratello fosse morto. È stato tremendo.”
Chi ha visto l’episodio sa che c’è una certa ironia nell’accanimento cosmico contro Dean — muore in mille modi surreali, come un personaggio dei Looney Tunes. Eppure, grazie all’intensità con cui Padalecki ha vissuto la parte, Mystery Spot non è solo un episodio “divertente”. È uno dei più profondi della serie. Un’esplorazione di dolore, ossessione e solitudine mascherata da episodio filler. Padalecki ha anche voluto marcare la differenza con Ricomincio da capo: niente sorrisi, niente leggerezza, solo la cruda disperazione di un fratello che perde l’unica persona che gli resta al mondo. Una scelta rischiosa, certo, ma coraggiosa. E vincente.
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