Come The Last of Us 2 ha cambiato Dina (e perché è stato un bene)

La stagione 2 di The Last of Us ha cambiato anche la Dina del videogioco. Ed è stato un bene, perché contribuirà a colmare un'importante lacuna.

Durante l’adattamento televisivo di The Last of Us, Neil Druckmann e Craig Mazin hanno affrontato diverse sfide creative, molte delle quali hanno richiesto deviazioni anche significative dal videogioco originale. Una delle più riuscite riguarda proprio il personaggio di Dina, interpretata nella serie da Isabela Merced. A differenza del gioco, dove Dina entra in scena in un secondo momento, la serie la colloca sin da subito in un punto centrale della narrazione — e non è stata una scelta casuale.

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Nel videogioco, l’attenzione si concentra principalmente su Joel, Ellie e Abby. Tuttavia, nella serie, i creatori hanno deciso di introdurre Dina nella sequenza cruciale della morte di Joel, modificandone la composizione e le implicazioni. Se nel gioco la scena coinvolge principalmente Ellie e il fratello di Joel, Tommy, nella serie è Dina a trovarsi accanto a Joel in quei momenti. Questo cambiamento rafforza il legame tra Dina e Joel e contribuisce a rendere più credibile e intensa la sua successiva vicinanza a Ellie.

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Come ha spiegato Mazin in un’intervista a Entertainment Weekly, “volevamo mostrare quanto Dina tenesse a Joel. Essere testimone della sua morte cambia profondamente il suo rapporto con Ellie, lo rende ancora più intimo e motivato”. La scelta ha permesso a Tommy di rimanere a Jackson per affrontare gli infetti in una scena esclusiva della serie, ma soprattutto ha avuto un impatto emotivo tangibile sulla trama principale.

Il risultato è una relazione tra Dina ed Ellie più complessa e stratificata. Il legame tra le due giovani, già suggellato dal bacio al ballo di Capodanno, si arricchisce di nuovi significati. Dina diventa non solo un’amica e una compagna, ma anche qualcuno che condivide il trauma della perdita. Tuttavia, come ha raccontato Bella Ramsey, interprete di Ellie, c’è anche un sentimento di gelosia e rimorso: “Dina ha passato l’ultimo giorno con Joel, mentre Ellie ha perso quella possibilità. E questo la tormenta”.

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Il senso di colpa e il dolore uniscono le due protagoniste, ma le dividono anche. Ellie è determinata a vendicare la morte di Joel, e Dina ne viene inevitabilmente coinvolta, trovandosi risucchiata in un ciclo di violenza da cui nessuno sembra potersi liberare. Mazin ha commentato che, così come Joel era “bloccato” finché non ha incontrato Ellie, anche Dina e Abby sono prigioniere del loro passato nella seconda stagione. Questo filo conduttore — la difficoltà umana di superare il trauma e la perdita — è uno dei motori emotivi più forti della serie, e l’approfondimento del personaggio di Dina ne è una dimostrazione.

La scelta di dare più peso e profondità a Dina è stata non solo coraggiosa, ma anche efficace. Ha ampliato l’orizzonte narrativo della serie, offrendo nuove sfumature ai rapporti tra i personaggi e rafforzando la componente emotiva del racconto. Un cambiamento che, pur discostandosi dal gioco, si è rivelato un valore aggiunto nell’adattamento televisivo.

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