Cobain: Montage Of Heck – il documentario su Infinity per festeggiare i cinquant’anni di Kurt Cobain

Ventitré anni fa moriva Kurt Cobain, il cantautore e chitarrista, leader dello storico gruppo rock Nirvana che proprio oggi, 20 febbraio, avrebbe compiuto cinquant’anni. Infinity ricorda l’anniversario della sua nascita con l’emozionante documentario, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2015, Cobain: Montage Of Heck.

Diretto da Brett Morgen, la pellicola da non perdere è prodotta dalla figlia Francese, che Cobain ebbe da Courtney Love, che ha voluto mostrare quanto di più intimo era in suo possesso consentendo agli spettatori l’accesso in quegli archivi delle memoria perlopiù sconosciuti anche ai suoi fan. Ed è così che la voce del frontman che negli anni ’90 cambiò per sempre la scena musicale dando vita alla nuova generazione del “Grunge”, ed ancora le sue parole, musica, fumetti, i suoi filmati amatoriali e le interviste ai familiari e agli amici più cari vengono svelati e  confidenzialmente mostrati al pubblico.

Kurt Cobain e i suoi cinquant’anni, su Infinity il documentario Cobain: Montage Of Heck

Cobain: Montage of Heck è un documentario che va oltre il genere in sé. Il regista ha affermato: «ho cercato di raccontare la sua storia non come quella di un’icona rock, ma come quella di un ragazzo che diventa grande». Quello che emerge infatti dal film non è tanto l’ascesa dei Nirvana, diventato un fenomeno negli anni ‘90, tra interviste alle quali non volevano sottoporsi, video clip e infiniti tour. No. Questo documentario mette in luce la vita di Kurt, da bambino iperattivo desideroso di continue attenzioni ad adolescente problematico in cui si celava un genio gentile e introverso, fino ad arrivare al musicista noto a tutti che nascondeva i suoi dolori addominali e intestinali.

Presentato al Sundance Film Festival, al Festival di Berlino sul canale americano Hbo, Cobain: Montage of Heck è in assoluto il primo documentario autorizzato sul cantante, tanto che il regista ha avuto libero accesso all’archivio privato del frontman dei Nirvana ovvero «più di 200 ore di musica e documenti audio inediti, tantissime opere d’arte e 4mila pagine di scritti firmati da Kurt».

I filmini di famiglia, i diari con i suoi pensieri, le foto, i ricordi del bassista Krist Novoselic, dei suoi genitori, e ancora le storie raccontate dalla ragazza con cui Kurt ebbe una relazione prima del successo e dalla ragazza divenuta moglie Courtney Love con la quale ebbe la figlia Frances. Ciò che dispiace è l’assenza del batterista Dave Grohl, giustificata in parte per il rapporto burrascoso con la Love. CONTINUA A LEGGERE LA NOSTRA RECENSIONE