Star Trek: morto il visionario produttore Herb Solow

Il produttore aiutò, per esempio, a modificare le sembianze di Spok, che in origine erano mefistofeliche.

Uno dei produttori di Star Trek, Herb Solow, è morto all’età di 89 anni

Herbert F. Solow è stato il produttore responsabile della vendita di Star Trek alla NBC. Oggi ci è stata comunicata la triste notizia della morte del produttore, che se n’è andato all’età di 89 anni. Lucille Ball ha assunto Solow per aiutare a far rivivere i Desilu Studios dopo il divorzio da Desi Arnaz.

Mentre lavorava ai Desilu Studios, Solow ha prodotto Star Trek, Mission: Impossible e Mannix. Ha venduto gli ultimi due alla CBS ma la rete ha rifiutato Star Trek perché troppo simile a un altro spettacolo di fantascienza già in onda sulle sue stazioni, Lost in Space (ironicamente, CBS – attraverso una serie di fusioni e acquisizioni aziendali – in seguito divenne proprietaria del franchise ST). Solow ha portato così la seire all’ex datore di lavoro della NBC, dove The Original Series ha visto la sua prima messa in onda.

Solow ha sostenuto la visione originale di Star Trek, quella del creatore Gene Roddenberry, e lo ha aiutato a perfezionare il tono della serie mentre altri dirigenti di Desilu li avvertivano che lo show si sarebbe potuto rivelare un disastro finanziario. Alla fine, Solow e Roddenberry si sono dimostrati abbastanza appassionati da convincere Ball a farsi coinvolgere personalmente e hanno visto la serie prosperare. Più avanti nella sua vita ha scritto libri su come sia stato lavorare alla serie. È morto giovedì, ha confermato sua moglie a Variety.

Solow ha dato un contributo vitale a Star Trek: The Original Series. Convinse Roddenberry a rendere Spock meno “satanico” rimuovendo la coda al personaggio e cambiando il colore della sua pelle da rosso a giallo ma mantenendo le orecchie appuntite. Solow ha detto al Carpe Articulum Literary Review nel 2010 che era una sua idea usare le date stellari per lanciare ogni episodio come un flashback dal diario del capitano Kirk:

Ho fatto un cambiamento fondamentale. Quindi abbiamo trattato ogni episodio, l’intera serie, come un flashback e abbiamo inventato le Star Date. Il flashback è molto interessante. Le persone si rilassano con i personaggi e la storia sapendo che quello che stavano guardando era già accaduto. Non abbiamo a che fare con il futuro, assolutamente no, abbiamo a che fare con il racconto di una storia del passato. Il Diario del Capitano ha organizzato la struttura di ogni puntata. In conclusione, raccontare la storia del passato è stato un grande vantaggio.

Fonte: Comicbook
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