L’amore nello spettro – Stagione 2: recensione della serie Netflix

La recensione della stagione 2 di L'amore nello spettro, la serie Netflix sulle dinamiche amorose di persone con autismo.

Arriva il 19 gennaio 2024 su Netflix la seconda stagione di L’amore nello spettro, serie documentaria costituita da 7 episodi. Come nella prima stagione, diretta da Cian O’Clery,  lo show narra e riprende le fila di un gruppo di ragazzi e ragazze nello spettro autistico che cercano l’amore. Cosa accadrà ai protagonisti dello show? Riusciranno a incontrare l’amore?

L’amore nello spettro 2: un racconto che va oltre gli stereotipi e approfondisce le storie

Questa stagione accoglie nuovi personaggi e vecchie conoscenze per narrare le loro vite, i loro desideri, per ricordare ciò che è stato e ciò che non è andato. Ogni individuo porta la propria vita e il proprio racconto, la propria personalità e speranze di amore, creando un ricco album fotografico di esperienze con cui gli spettatori possono ritrovarsi e riconoscersi. Che si sia nello spettro o meno, L’amore nello spettro offre un porto sicuro in cui gioie, ansie e tensioni accomunano tutti. La serie riguarda il linguaggio universale dell’amore, va oltre gli stereotipi e approfondisce i modi in cui gli individui lo vivono. Il desiderio di connessione trascende qualsiasi etichetta o diagnosi.

Alcuni dei volti familiari della prima stagione, come James e Abbey, tornano per un altro capitolo della loro storia d’amore e ci sono anche persone nuove che arricchiscono un bouquet variopinto e ricco di sfumature. Assistiamo al viaggio in Africa di James e Abbey, alla ricerca dei leoni, i loro animali preferiti, e vengono mostrate le sfide, le gioie dell’essere una coppia e le grandi emozioni di chi si ama, di chi fa tutto per la prima volta, di chi sente il cuore che esplode per la felicità. Ci sono anche altri racconti, quelle di chi incontra una persona e si rende conto che non vuole avere una relazione amorosa ma amicale, e questo è sempre difficile.

Al centro ci sono James e Dani, David e Abbey, Connor, Tanner e Journey che si presentano e vogliono incontrare qualcuno, un amore, un amico o un’amica, qualcuno con cui condividere il tempo ed è importante, lo dice più di qualche genitore: nessuno di loro avrebbe potuto immaginare che il proprio figlio sarebbe arrivato a quel punto. Non è sempre facile, c’è a volte bisogno di consulenti che accompagnino nel percorso (lavorano con persone nello spettro aiutandole con i problemi o le difficoltà che si potrebbero avere in relazione alle complessità dei rapporti romantici, costruendo potenziali scenari di appuntamenti da cui trarre “insegnamenti” per quelli che poi verranno).

Sono state scelte anche persone che fanno parte della comunità LGBTQIA+, solitamente poco rappresentata in questo genere di racconti.

Non si tratta solo di un dating show ma anche di una finestra sul mondo

L’amore nello spettro non è solo uno show che racconta appuntamenti, nascite e fini di frequentazioni, è anche una finestra sulla vita di un gruppo eterogeneo di individui che vive gioie e dolori, inciampi e traguardi. I ragazzi e le ragazze parlano di empatia, accettazione e importanza di celebrare le differenze. Nella serie i genitori, gli zii, amici e amiche sono meravigliosi, solidali e empatici, in particolare quando si tratta di dare consigli sugli appuntamenti, dare tempo, non affrettare le cose, provano a dare forza e sostegno, alla fine chiunque quando va ad un primo incontro è in difficoltà, poco importa che si tratti di un neurotipico o di una persona nello spettro autistico. L’amore nello spettro, rispetto ad altri programmi di appuntamenti, dà ai suoi protagonisti il tempo di sviluppare la propria relazione, se negli show come questi si attende il cosa è successo dopo, qui si accompagnano i “cercatori d’amore”. C’è anche un elemento fondamentale, non è detto che incontrare l’anima gemella equivalga a conquistarla, eppure questi sono episodi pieni di amore, non solo di tipo romantico, ma anche quello che lega famiglia, amici, la propria comunità.

L’amore nello spettro 2: conclusione e valutazione

L’amore nello spettro 2 è un tenero racconto sull’essere umano, sull’amore e sul percorso di crescita delle persone. Lo show è un inno alla differenza, all’inclusione, chi guarda gli episodi si sente partecipe di una grande ricerca d’amore, di qualcuno con cui vivere esperienze, piccoli e grandi momenti. Sembra una banalità, ma è un principio puro e semplice, e arriva potentissimo: alla fine, normotipi o autistici, si vivono gli stessi sentimenti, le stesse emozioni, le stesse tappe.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2

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