Intergalactic: recensione dei primi episodi della serie tv su Sky

Dal 31 maggio su Sky e NOW arriva l’avventura spaziale e tutta al femminile di Intergalactic, la serie tv inglese che mescola azione, nuovi pianeti abitabili e formazione giovanile.

A quanto pare nel 2143 la terra non sarà l’unico pianeta ad ospitare l’umanità. Almeno secondo Julie Gearey, showrunner e creatrice di Intergalactic (qui il trailer), la nuova serie tv fantascientifica in onda dal 31 maggio in prima visione su Sky Atlantic e in streaming su NOW. Assieme a Laura Grace infatti, l’autrice inglese di Diario di una squillo perbene immagina un futuro post apocalittico non proprio confortante, in cui, a seguito di devastanti cambiamenti climatici, della Terra che conosciamo oggi rimane solamente la New London, una città interamente costruita sui ruderi della vecchia capitale britannica ormai abbandonata. Il potere è ora nelle mani del Commonworld, una sorta di regime totalitario nato con l’intento di preservare e salvare ciò che è rimasto della Madre Terra, esercitando sui propri sudditi (nonostante l’onorevole intento) violenze, sopraffazioni e repressione politica.

Intergalactic: un complotto terroristico mette in pericolo Ash e il futuro del Commonworld

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A guidare la sicurezza galattica del governo, l’arci comandante Rebecca Haper (Parminder Nagra), ex moglie di un valoroso pilota del Commnworld a quanto pare morto in missione; e madre di Ash (Savannah Steyn), poliziotta nata e cresciuta con i valori dell’establishment, pronta a tutto per salvaguardarli. Contro la giovane eroina si scaglia di soppiatto un complotto ordito da un gruppo di sovversivi e di terroristi anti-regime i quali, proprio accusando Ash di un crimine che non ha commesso, faranno in modo di spedirla sulla navicella Hemlock assieme ad altre fuorilegge, per rinchiuderle per sempre su una lontana colonia carceraria.

Ma la prigionia dura ben poco: le cinque recluse organizzano un ammutinamento e, una volta ucciso tutto l’equipaggio, tenteranno di dirigersi verso Arcadia, l’unico pianeta libero dal controllo del Commonworld. In quella fuga verso una galassia lontana, Ash sarà costretta ad unirsi alla gang diretta in un futuro nebuloso e tutt’altro che privo di certezze. La figlia del regime inizierà per la prima volta a chiedersi: e se invece fossero loro ad essere dalla parte giusta della storia?

Ricostruire mondi possibili e illusione extragalattiche

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Il prison break drama incrocia la galassia infinita del coming-of-age, e fra di essi una sotto trama femminista ed ecologista. Intergalactic sceglie un team e un cast quasi completamente di donne e ragazze, ipotizzandole come uniche vere eroine eversive di un prossimo futuro deturpato dal riscaldamento globale, guardando al cinema dell’esplorazione del cosmo iniziato con Star Trek e alle recenti narrazioni femminili anti canoniche di Orange is the new black.

Ma esattamente come le modalità contestabili del regime che congettura, e nonostante le contemporanee premesse tematiche, è il risultato finale a causare i danni più significativi. La serie diretta da Kieron Hawkes e China Moo-Young non è in grado di innescare la fascinazione illusoria e abbagliante dello spazio, dando spesso l’impressione di un lavoro di computer grafica incapace di restituirci l’effetto trascinante e in prima persona dei videogames odierni. La ricostruzione scenografica della navicella sulla quale viaggiano le protagoniste, soffre probabilmente di un’accuratezza poco millimetrica (come il genere sci-fi richiede per dirsi credibile) e la resa visiva purtroppo appare artificiale ledendo la piena partecipazione/immersione spettatoriale.

Eroine action e girl power nel cast tutto al femminile di Intergalactic

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Alle protagoniste Imogen Daines, Sharon Duncan-Brewster, Natasha O’Keeffe, Diany Samba-Bandza ed Eleanor Tomlison, vengono relegati ruoli di tough girls, donne che assumono ruoli e abilità maschili come usare le armi, saper lottare, difendersi e ingegnarsi nelle situazioni più ardite come risposta ad abusi e violenze subite in passato. Ma l’animo da girl power non emerge in tutta la sua organicità, relegando le attrici a estremizzare fattezze e tratti mascolini forzati e sottolineati – probabilmente causa di una mal direzione che le vuole forti e attive solo nel loro essere ‘come gli uomini’. A lungo andare però quest’andatura stona e di queste badass ne rimangono i tratti più stereotipati e caricaturali: un alleggerimento avrebbe di certo giovato.

Un’avventura dunque non proprio epica quella narrata da Intergalactic che, nonostante abbagli di miglioramento dal terzo episodio in poi, mostra il fianco già dalla sua apertura, inscenando un viaggio-inseguimento tra i cieli della Londra fatiscente e apocalittica che scuote poco il nostro occhio, ma c’immerge in un futuro (ahinoi) forse non troppo distopico.

Intergalactic è disponibile dal 31 maggio tutti i lunedì dalle 21.15 in prima visione su Sky Atlantic e in streaming su NOW per otto puntate.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.3

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