Vicino a te non ho paura: recensione del film di Lasse Hallström

Lasse Hallström e Nicholas Sparks tornano a lavorare insieme dopo tre anni dal commuovente Dear John, con un risultato non all'altezza, ma sicuramente godibile.

Vicino a te non ho paura è una commedia romantica del 2013 diretta da Lasse Hallström con Julianne Hough, Josh Duhamel, David Lyons, Cobie Smulders e Cullen Moss, tratta da un romanzo di Nicholas Sparks e prodotto dallo scrittore stesso.

La trama ruota attorno a Katie, una giovane ragazza in fuga da un passato misterioso, che si trasferisce in un paesino della Carolina del Nord, dove tutti sono di passaggio. Qui vorrebbe stare da sola e in pace, finché non conosce Alex, ragazzo padre di due figli, la cui moglie è morta di cancro. Giorno dopo giorno, impara a conoscere l’uomo e se ne innamora, anche se restia. A minacciare, però, il loro amore si intrometterà il marito violento di lei, poliziotto alcolista, che la cerca per portarsela a casa.

Vicino a te non ho paura: l’amore è confessarsi, aprirsi e perdonarsi l’un l’altro

Vicino a te non ho paura presenta alcuni tratti tipici della commedia romantica, come il classico inizio con il trasferimento in un paesino idilliaco, ideale per un nuovo inizio e per un nuovo amore. O il ragazzo bello e single con cui lei avrà subito in feeling. Sicuramente alcune coincidenze e la modalità di innamoramento sono un po’ banali e immotivate. Ci sono parti, però, che sorprendono e si distaccano molto dal genere della commedia sentimentale: primo tra tutti il filone thriller della ricerca del marito.

Non è insolito da parte di Sparks intrecciare le sue commedie romantiche con altri generi: se in Dear John e ne Le Pagine della Nostra Vita (qui la recensione) mischia romance e dramma, qui invece aggiunge l’elemento giallo, per dare adrenalina a una storia che senza risulterebbe immobile. È quindi da riconoscere una bravura e un’esperienza importanti. Quello che Nicholas Sparks riesce sempre a fare è aggiungere novità in un genere tanto esplorato nella storia del cinema da risultare quasi esaurito.

I due protagonisti principali, Julianne Hough e Josh Duhamel, formano una buona alchimia sullo schermo e riescono a dare una buona prova nell’interpretazione di due personaggi dallo spessore non scontato.  Infatti, entrambi hanno un passato gravoso e grossi problemi da risolvere con il mondo esterno e con se stessi. Lei deve tutelarsi, lui andare avanti.

Inoltre, grazie alla regia di Lasse Hallström (Hachiko, Il pescatore di sogni, Chocolat, Buon Compleanno Mr Grape), la cui delicatezza sorprende ogni volta, il film riesce a distrarre da alcune mancanze e alcuni punti morti e ripetitivi della trama.

Uno dei punti forti della pellicola è l’uso delle contrapposizioni visive e metaforiche

Tra Katie che scappa dalla sua famiglia e Alex che invece la famiglia la tiene stretta al cuore; tra la festa nazionale del 4 Luglio e la minaccia incombente del marito; tra la stabilità del personaggio di Duhamel e l’instabilità del personaggio di Lyons; tra la casa nel bosco e la casa di città. Mentre l’inizio in stile thriller del film devia lo spettatore che si aspetta un inizio da commedia, il finale riesce a rispondere alla coerenza del genere, con un piccolo colpo di scena.

Lasse Hallstrom e Nicholas Sparks tornano a lavorare insieme dopo tre anni dal commuovente Dear John, con un risultato non all’altezza, ma sicuramente godibile. Molte scene richiamano altri film tratti da Sparks: impossibile non pensare alla pioggia de Le Pagine della Nostra vita o al bacio sfiorato di Ho Cercato il tuo Nome.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.7