Un’eredità per Natale (Christmas Inheritance): recensione del film Netflix

La nostra recensione di Un'eredità per Natale, film natalizio disponibile per tutti gli abbonati Netflix a partire dal 15 dicembre

Un’eredità per Natale (Christmas Inheritance il titolo originale) è un film natalizio Netflix del 2017, interpretato da Eliza Taylor (The 100), Jake Lacy (Carol), Neil CroneAndie MacDowell (Quattro matrimoni e un funerale, Ricomincio da capo). La pellicola è diretta da Ernie Barbarash, conosciuto come produttore di American PsychoIl cubo 2: Hypercube e come regista di Cube ZeroUn’eredità per Natale è disponibile su Netflix a partire dal 15 dicembre.
Un'eredità per Natale Cinematographe

Ellen (Eliza Taylor) è una giovane ereditiera newyorkese, più interessata agli eventi mondani che a formarsi per prendere le redini della florida azienda di regali di famiglia. Preoccupato per lo stile di vita frivolo e immaturo della figlia, a pochi giorni dal Natale, il padre (Neil Crone) decide di inviarla nel suo piccolo paese d’origine, con il pretesto di usarla come corriere per una lettera da recapitare al suo caro amico e socio Zeke, ma con il chiaro intento di fare scoprire alla ragazza l’importanza dell’umiltà e del lavoro. Con soli 100 dollari in tasca e priva delle comodità e dei lussi tipici del suo stile di vita, Ellen dovrà contare solo sull’aiuto del gestore di una locanda locale Jake (Jake Lacy) e della vecchia conoscenza di suo padre Debbie (Andie MacDowell) per farsi strada in una realtà estremamente lontana da quella a lei familiare.

Un’eredità per Natale: un didascalico ma efficace racconto di formazione natalizioUn'eredità per Natale Cinematographe

Dopo i modesti risultati raggiunti recentemente con Un principe per Natale ed El Camino Christmas, Netflix riesce nell’intento di portare in dono ai propri abbonati una favola natalizia che, anche se ben lontana dai grandi classici del genere, riesce a utilizzare la tipica atmosfera della festa più amata non soltanto come sfondo e mero pretesto narrativo, ma anche come fondamenta su cui costruire un didascalico ed efficace racconto di formazione, volto a rivalutare la bellezza delle piccole cose e a spronarci a superare i nostri limiti. Nulla di nuovo sotto il sole dunque, ma il tutto è messo in scena con una semplicità e una leggerezza che fanno chiudere gli occhi su molti dei difetti del film e a sospendere sufficientemente l’incredulità anche di fronte alle svolte narrative più telefonate.

Eliza Taylor si trasforma in una Reese Witherspoon prima maniera, sfruttando la somiglianza fisica con il premio Oscar e la vicinanza del suo personaggio ad alcuni interpretati dalla più celebre collega per dare vita a un ritratto sufficientemente sfaccettato di una superficiale milionaria alla ricerca di se stessa e delle proprie origini in uno sperduto paesino nel Nord degli Stati Uniti imbiancato dalla neve, dove non arrivano 4G e Uber e l’evento più atteso è l’asta benefica natalizia. L’attrice australiana riesce a rendere il percorso di crescita del suo personaggio, dimostrando una buona espressività in diversi registri recitativi.

Non altrettanto efficace Jake Lacy, incapace di rendere il tormento interiore del proprio personaggio e intrappolato da una rigidità espressiva che impedisce allo spettatore di empatizzare con lui. Positivo invece l’apporto di Andie MacDowell e Neil Crone, abili a sfruttare i pochi minuti a loro disposizione per la incisiva caratterizzazione di personaggi secondari, ma fondamentali nell’economia della storia.

Un’eredità per Natale: una classica favola di Natale che riesce a raggiungere il suo target senza particolari sbavature e cadute di stile

Un’eredità per Natale procede così su binari ben rodati e intrisi di buoni sentimenti, trovando la giusta miscela fra umorismo, caritatevole spirito natalizio e immancabile love story, non apportando significativi spunti di originalità a un filone decisamente saturo, ma evitando al tempo stesso di scivolare nel grottesco o nel trash. Nonostante la prevedibilità dei passaggi principali e alcuni forzati inserti melodrammatici, il film riesce così a trovare la propria ragion d’essere, soddisfacendo gli spettatori in cerca di classiche visioni natalizie e rivelandosi non particolarmente indigesto per tutti gli altri, grazie soprattutto alla capacità di Ernie Barbarash di trarre il meglio dallo scarso materiale a propria disposizione e dalla florida tradizione del genere.

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In conclusione, Un’eredità per Natale si dimostra un film natalizio onesto e senza pretese, caratterizzato da un chiaro stampo televisivo e privo di qualsiasi guizzo di originalità o di riflessione sulla contemporaneità. Una pellicola creata ad esclusivo uso e consumo degli appassionati di favole natalizie, che riesce a raggiungere il suo target senza particolari sbavature e cadute di stile.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8

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