Una famiglia all’improvviso: la storia che ha ispirato il film con Chris Pine

Una famiglia all’improvviso è stato scritto da Alex Kurtzman ispirandosi ad alcuni elementi della sua vita reale.

Una famiglia all’improvviso (People like us) è un film drammatico del 2012 diretto e co-sceneggiato da Alex Kurtzman, con protagonisti Chris Pine, Elizabeth Banks, Olivia Wilde e Michelle Pfeiffer.

Il film racconta la storia di Sam che, dopo essere volato a casa a Los Angeles per il funerale del padre separato, scopre che secondo il testamento deve consegnare 150 mila dollari in contanti alla sorella trentenne Frankie, con grossi problemi d’alcolismo e di cui non conosceva l’esistenza e a Josh, il tormentato figlio di 12 anni. Determinato a mantenere i soldi per risolvere i propri problemi economici, è comunque affascinato dai suoi sconosciuti parenti ed entra in contatto con i due senza rivelare chi è veramente.

Una famiglia all’improvviso è un film nato dall’intimo del regista ispirato dall’incontro con la sorellastra mai conosciuta prima

Una famiglia all’improvviso cinematographe.it

L’opera di Kurtzman è un lavoro profondamente personale, ispirandosi difatti ad avvenimenti realmente accaduti nella sua vita. La lavorazione del film è durata otto anni poiché il regista – alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa dopo vari anni nei quali si è affermato tra gli sceneggiatori più in voga di Hollywood – è stato molto severo con se stesso nella scelta e nella lavorazione del materiale cinematografico, dato il forte coinvolgimento emotivo che questo progetto scaturiva in lui.

Kurtzman era a conoscenza del fatto che il padre avesse avuto un’altra famiglia prima della sua, con una moglie e due figli, e che questa famiglia conducesse una vita regolare parallelamente alla sua, ma non aveva mai avuto modo di incontrarli e di poterci instaurare un rapporto. Un giorno però ha sentito il desiderio di conoscere sua sorella e suo fratello chiedendosi come fossero, esteticamente e caratterialmente, figurandosi in testa un’immagine che è corrisposta poi all’immagine finale del film. Successivamente la sera stessa andando a una festa ha incontrato una donna che gli si è presentata rivelando d’essere sua sorella (ormai trentenne), una coincidenza incredibile, più impensabile di un racconto cinematografico, che lo ha da lì ispirato. Da quel momento i due infatti hanno iniziato un forte legame personale, facendo nascere così nel regista statunitense la volontà di scrivere una sceneggiatura che scaturisse dal suo intimo vissuto, fino a decidere di dirigere personalmente questo progetto per il quale vedeva solo se stesso come possibile “conduttore”.

La scrittura di Una famiglia all’improvviso è durata otto anni per la necessità di Kurtzman di avere un film che nella finzione aderisse al suo sentito reale

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Dopo otto anni ne è dunque emerso un lavoro molto autobiografico, nel quale però la realtà si inserisce in un’impalcatura fatta d’elementi di finzione, per un racconto che il regista ha definito come “qualcosa che incarna una verità emotiva molto forte per tante persone della mia famiglia”. Inoltre Kurtzman ha evidenziato come nella sua visione la famiglia, per quanto particolare, distante o disaggregata sia comunque l’elemento e il nucleo più importante della vita. La lavorazione è stata particolarmente lunga perché il regista ha voluto che anche le parti di finzione, pur non rappresentando la veridicità dei fatti, rispettassero l’autenticità della sua esperienza creando un puzzle complessivo convincente nel suo insieme, dove anche la costruzione dei personaggi riuscisse a garantire la giusta immedesimazione. A tal proposito ha sfruttato il fatto di non avere una consegna scadenzata da qualche produttore, usando la propria libertà artistica assieme al co-sceneggiatore Roberto Orci per realizzare un lavoro dove ogni personaggio di finzione rispecchiasse nella sua interiorità – pur nella differenza di vissuto – l’anima delle vicende e delle sensazioni personali del regista e della sua famiglia.

Il regista Alex Kurtzman ha avuto il supporto del padre nella realizzazione del suo film Una famiglia all’improvviso

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La storia della somma ereditata da restituire a una sorella sconosciuta è finzione cinematografica, il padre del regista è nella realtà vivo a differenza del padre del protagonista del film, così come le vicende pregresse dei personaggi non trovano un reale corrispettivo nella famiglia Kurtzman, ma questi elementi sono serviti all’autore per ricostruire in una versione fruibile per il grande schermo quell’insieme di emozioni legate alla scoperta e alla conoscenza di un rapporto familiare prima sconosciuto. Il regista è partito dal finale del film, avendolo fin dal primo momento in testa, ricostruendo la vicenda a ritroso e confrontandosi più volte col padre – di professione dentista a differenza del produttore cinematografico di Una famiglia all’improvviso – nel percorso di scrittura del film, non per avere dei consigli cinematografici ma per poter contare sul suo supporto umano e personale.

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