The Order – Stagione 2: recensione della serie soprannaturale Netflix

La recensione della seconda stagione della serie fantasy targata Netflix. Stessi ingredienti e medesimi scialbi risultati.

La seconda stagione di The Order , giunta su Netflix il 18 giugno, si apre qualche tempo dopo la conclusione di quella inaugurale, offrendo al pubblico un nuovo capitolo della lotta tra i Cavalieri di San Cristoforo e l’Ordine Ermetico della Rosa Blu.

The Order 2: ancora morsi mortali e incantesimi nella nuova stagione della serie Netflix

La battaglia tra i lupi mannari “cacciatori” di maghi, conosciuti come i Cavalieri di San Cristoforo al quale appartiene anche il protagonista Jack Morton (Jake Manley) e la potentissima organizzazione segreta che pratica magia nera e porta il nome di Ordine Ermetico della Rosa Blu continua. I ricordi dei primi però sono stati cancellati da un incantesimo, ma questo non impedirà alla loro natura di licantropi di tornare a bussare prepotentemente alla porta. Con un simile scenario a disposizione, l’Ordine  si trova davanti a un bivio: ammetterli come degli adepti nei propri ranghi per sfruttare a proprio vantaggio le loro doti o eliminarli una volta per tutte. Alla fine le due strade finiranno con l’entrare in rotta di collisione, innescando una vera e propria reazione a catena. 

The Order – Stagione 2: un colpo di scena finale che spalanca le porte a un nuovo sequel

Netflix - The Order - stagione 2 - cinematographe.it

In tal senso, le parole pronunciate da Vera (Katharine Isabelle) – “Non esistono magie senza conseguenze” – mentre Alyssa (Sarah Grey) sta portando a termine l’incantesimo che potrebbe porre fine a tutto, sembrano profetiche e risuonano nella mente dello spettatore  come portatrici di sventure. E infatti, se da una parte una vita viene salvata, anche se profondamente segnata, con il recupero di Lilith (Devery Jacobs) dall’inferno attraverso il portale dimensionale per mano di Randall (Adam DiMarco), dall’altra un sacrificio sembra necessario per scongiurare l’Apocalisse e consentire al mondo di sopravvivere all’insorgere del caos. E il sacrificio è proprio quello di Alyssa, che ferita a morte da un morso di Gabrielle (Louriza Tronco) giace distesa in una pozza di sangue con la carotide recisa. Insomma, un colpo di scena che apre futuri scenari di vendetta, con gli ultimi fotogrammi dell’epilogo che mostrano Jack portare in braccio la salma della ragazza sino a scomparire in una fitta boscaglia. Sara realmente morta?

The Order - Stagione 2 cinematographe.it

A un’ipotetica terza stagione l’ardua sentenza, mentre alla seconda è toccato il compito di traghettare la storia verso una possibile transizione, preparando il campo allo scontro definitivo. Ed è in funzione di questo che The Order 2 agisce, concentrando l’attenzione sull’ennesimo faccia a faccia atavico tra le forze del bene e quelle del male, che in più di un’occasione finiscono con lo scambiarsi i ruoli. Peccato che le numerose digressioni e parentesi aperte nel corso dei dieci episodi saturino la timeline, causando la perdita dell’orientamento da parte dello spettatore di turno. Un “vizio di forma”, questo, che la serie fantasy creata da Dennis Heaton e Shelley Eriksen ha più volte messo in evidenza sin dalla prima stagione.

The Order – Stagione 2: VFX qualitativamente discontinui e mancanza di originalità sono i punti deboli della serie

The Order -Stagione 2 cinematographe.it

Un limite che va a braccetto anche con la mancanza di originalità di un plot che mescola senza soluzione di continuità ingredienti ripescati da progetti seriali e cinematografici inscrivibili nel medesimo filone: da Legacies a Le terrificanti avventure di Sabrina, da Harry Potter e Buffy, passando per Streghe e Twilight. Reminiscenze, analogie e assonanze che creano nel fruitore una fastidiosa sensazione di déjà-vu, che va di pari passo con l’irritante discontinuità degli effetti visivi che toccano qualitativamente il punto più basso ogni volta che i Cavalieri si trasformano in licantropi. E se una serie come questa non può fare affidamento su dei VFX di buona fattura, allora la situazione si complica ulteriormente e i risultati sono quelli che sono.   

Concludendo con l’ipotesi di una stagione 3, ci auguriamo che sia quella conclusiva di un progetto che, salvo stravolgimenti e cambi drastici di rotta (o di quegli spin-off e prequel che vanno tanto di moda) ha detto e mostrato tutto quello che c’era da dire e mostrare. Al netto di ciò che abbiamo visto in The Order 2 è facile pronosticare che in un ipotetico terzo atto non si vada oltre un inevitabile showdown, con le due parti dell’ultimo episodio battezzato Nuovo ordine mondiale che sembrano preparare il campo per la battaglia finale.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 2
Recitazione - 1.5
Sonoro - 1.5
Emozione - 1

1.5

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