Storie sospese: recensione

Thomas, il rocciatore protagonista di Storie sospese, è un umile la cui vita è in bilico, potremmo dire sospesa, tra il dovere, quasi obbligo morale, di compiere la scelta giusta e la necessità di mantenere il lavoro, sicurezza economica che non può perdere, soprattutto perché ha delle responsabilità nei confronti della moglie e dei tre figli con i quali non ha ormai più né affetto né tempo da condividere.

Il film, diretto da Stefano Chiantini, dopo l’anteprima proiezione del 1° settembre, in accordo con le Giornate degli Autori, al Cinema Astra di Venezia, arriverà nelle sale italiane questo 3 settembre, distribuito da Pablo Distribuzione Indipendente.

A vestire i panni di Thomas è Marco Giallini, attore che presta il volto ad un uomo pratico, di poche parole e costretto spesso, a causa del proprio lavoro, ad adattarsi a vivere in posti arrangiati, dove tuttavia sembra trovare con più facilità il modo di stare a suo agio che tra le mura di casa sua. Il film racconta una condizione di vita che, come leggiamo nelle note di regia, molti ignorano: quella degli uomini, come Thomas, che lavorano per mettere in sicurezza le pareti rocciose. Il protagonista, in seguito ad un incidente che causa la chiusura del cantiere dove sta lavorando, si ritrova senza un impiego, fino a che un vecchio “collega di roccia”, Ermanno (Antonio Gerardi) non gli offre un lavoro in un paesino abruzzese dove la sua ditta, con dinamiche lavorative “poco chiare”, sta costruendo un tunnel autostradale.

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Marco Giallini e Maya Sansa in una scena del film

La macchina da presa del regista, mentre mostra la bellezza e l’imponenza dei paesaggi montani, segue l’attore, di cui qui segnalo l’intervista concessa a noi di Cinematographe, tra lo sforzo e il rischio delle scalate, esaltandone a volte la fatica e altre l’abilità. Il personaggio di Thomas, nell’aspetto e nello stato d’animo, sembra calzare benissimo al volto di Giallini. La postura che l’attore assume a tavola o quando fuma una sigaretta, la camminata, le rughe d’espressione profonde sulla fronte e intorno agli occhi sono aspetti che concorrono a conferire all’attore credibilità nei panni di un padre di famiglia di oggi, simile a tanti padri di famiglia di oggi, il più delle volte lontano per lavoro e pieno di sensi di colpa e paure. Seconda ed ultima protagonista assoluta del film è la montagna. Ecco cosa leggiamo nelle note di regia:

Ecco quindi Storie sospese: la montagna, una presenza che per origine ha sempre accompagnato la mia vita, e Thomas, un rocciatore alle prese con la sua esistenza, una vita difficile e in qualche modo fuori dal mondo.

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Giorgio Colangeli e Alessandro Tiberi in una scena del film

Il film, dedicato agli abitanti di Ripoli, nella seconda parte si ispira ai fatti realmente accaduti nel borgo abruzzese, da cui molte famiglie sono state costrette a fuggire perché i lavori degli scavi della galleria Val di Sambro della Variante di valico ha fatto muovere una vecchia frana. Stefano Chiantini dà quindi un grande spazio alla protesta, reale e attuale, condotta della popolazione del piccolo paesino. Giorgio Colangeli è l’attore che interpreta il geometra alla giuda del piccolo movimento di protesta dei cittadini, Dino Bucci, nome di finzione che nella realtà è quello di Dino Ricci, riuscito, grazie alla magistratura, solo ad rallentare i lavori. Accanto al geometra c’è Giovanna, interpretata da Maya Sansa, una maestra che si occupa dei bambini del posto, obbligati, sempre a causa dei lavori adiacenti l’autostrada, a percorrere chilometri per raggiungere una scuola agibile.

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Marco Giallini e Maya Sansa in una scena del film

La realtà corrotta di Ripoli diventa quindi metafora del sistema corrotto che governa ogni angolo d’Italia e Storie sospese si aggiunge alla sempre più lunga lista di film che denunciano i mali del nostro Paese, mali di cui tutti siamo consapevoli e che spesso lamentiamo, denunciamo o combattiamo, restando volente o nolente inascoltati.  

Giudizio Cinematographe

Regia - 2.7
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.2
Emozione - 1.5

2.5

Voto finale