Sharknado 2: recensione

È stato presentato ieri al Romics 2015,  in anteprima nazionale assoluta, Sharknado 2 , attesissimo pseudo-horror d’oltreoceano dal caratteristico gusto satirico, presentato in America il 31 luglio 2014 sull’emittente televisiva SyFy.

Shark happens.

Con questo presupposto The Asylum, casa produttrice di uno dei più grandi fenomeni b-movie di tutti i tempi, presenta il secondo episodio del fortunatissimo Sharknado, disaster movie dal sapore super trash che, in poco tempo, è divenuto un vero e proprio fenomeno virale.

La forza di questo genere, che definire cinematografico appare un po’ azzardato, risiede nel principio del “tutto può accadere”, un tacito accordo tra ideatori e pubblico che permette, abbandonando senza riserve il principio della verosimiglianza, di godersi circa un’ ora e mezza di pura azione e divertimento spensierato.

Sharknado 2, forte del successo del suo predecessore e di un conseguente budget più cospicuo, alza la posta in gioco e vince portando l’improbabile fenomeno meteorologico del tornado di squali da Los Angeles a New York, città che, per l’alto tasso di monumenti iconografici ben impressi nell’immaginario collettivo, si presta perfettamente ad essere distrutta: ecco allora che la decapitazione della Statua della Libertà, già anticipata nel manifesto ufficiale, appare come il naturale passo successivo alla devastazione della Città degli Angeli.

Fin Shepard (lo Ian Ziering di Beverly Hills 90210) non ha mai completamente superato il trauma di essere sopravvissuto all’inghiottimento da parte di uno squalo durante lo sharknado di Los Angeles. Nonostante, in tale occasione, il suo eroismo abbia salvato la vita a milioni di concittadini, Fin vuole solo dimenticare l’accaduto e andare avanti con la sua vita. In viaggio verso New York con l’ex moglie April (Tara Reid di American Pie) per riabbracciare la famiglia della sorella, tuttavia, i piani dell’uomo vanno immediatamente in fumo, dal momento che un nuovo sharknado si abbatte sul volo di linea per poi raggiungere la Grande Mela.

sharknado 2 shark

Fin alle prese con uno squalo

Anthony C. Ferrante, alla regia anche di questo sequel, si dimostra all’altezza delle aspettative, superando le limitazioni di un budget contenuto puntando tutto su inquadrature ad effetto e montaggio incalzante, capace di tenere letteralmente incollati allo schermo con un continuum di azione e scene memorabilmente splatter. L’approssimazione degli effetti speciali in CG, carattere distintivo della casa produttrice, contribuisce all’ironia della pellicola che, se fruita con il giusto approccio, promette quel piacevolissimo mix di tensione e risata che fa di questo filone un vero e proprio pozzo di guadagni.

Le interpretazioni, perfettamente in sintonia con gli intenti, fanno il resto, assieme all’inserimento, tanto caro alla tradizione cinematografica statunitense, del mini dramma-diatriba familiare con riconciliazione (scontata) mediata dagli eventi, qui gestito con perfetto equilibrio e senza mai distogliere l’attenzione dai veri protagonisti della pellicola: i famelici squali.

Sharknado 2 è il film perfetto per chi sa cosa aspettarsi: azione, demenzialità ed ironia confezionate con maestria e furbizia. Promosso.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5

Voto Finale