Sabotage – la nuova forma di intrattenimento videoludico

È la novità di questa estate, e ormai si è diffusa a macchia d’olio un po’ dappertutto in Italia. Le escape room sono una nuova forma di intrattenimento, che all’estero spopola già da un po’, nella quale i giocatori vengono chiusi a chiave dentro una stanza e hanno 60 minuti per trovare il modo di uscire. È una corsa contro il tempo, quindi, ma anche una vera battaglia di cervelli: una partita a scacchi tra le capacità logico deduttive dei giocatori e quelle degli organizzatori. Abbiamo ricevuto l’invito a partecipare ad una escape room chiamata Sabotage. Nel pieno centro di Milano, a due passi dalla stazione Centrale, veniamo accolti in un ambiente elegante e moderno, dove ci vengono spiegate brevemente le regole. In Sabotage torniamo indietro di decenni, al periodo della guerra fredda, e impersonifichiamo delle spie che hanno scoperto un piano malvagio che prevede il bombardamento di  tutti i continenti con testate atomiche. Il nostro scopo, ovviamente, è quello di trovare i codici di lancio e impedire lo scoppio della Terza Guerra Mondiale. Veniamo quindi portati un un ufficio e chiusi dentro. L’orologio al muro inizia a correre a ritroso e mentre indaghiamo senza sapere esattamente cosa cercare, i minuti corrono veloci. Gli indizi iniziano ad accumularsi sulla scrivania, ma ogni enigma risolto dà il via alla ricerca della soluzione di quello successivo.
La nostra squadra, composta da tre persone, inizia a scervellarsi per trovare le giuste chiavi per decriptare codici, messaggi nascosti e collegamenti tra gli enigmi. Il tempo scorre inesorabile e senza alcuni suggerimenti non saremmo riusciti a completare il gioco con successo, ma la soddisfazione di vedere un lucchetto aprirsi o rendersi conto che un particolare ragionamento era corretto, dà una scarica di adrenalina come poche altre esperienze regalano. Riusciamo a risolvere tutti gli enigmi e a disattivare il lancio missilistico, ricevendo poi i complimenti degli organizzatori su come abbiamo risolti alcuni passaggi particolarmente ostici. L’unico neo? Il fatto che dopo aver girato le chiavi e disinnescato i missili, il counter non segnasse le 0:07, in perfetto stile Bond.

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La squadra che ha vinto Sabotage

Sabotage è stata un’esperienza assolutamente immersiva: grazie alla sospensione dell’incredulità, meccanismo noto mentre si assiste ad un film o un serial, si ha la sensazione di essere catapultati in un vecchio film di James Bond, con il vantaggio innegabile di essere protagonisti assoluti della pellicola. Per chi conosce la scuola della Gestalt, poi, è facile godere del fenomeno noto come insight. Quella sensazione improvvisa ed esplosiva della lampadina che si accende, i pezzi che finalmente combaciano e la “buona forma” apparire lì dove un attimo prima tutto era caos e confusione. L’appagamento nel risolvere i puzzle è adrenalinico ed entusiasmante. E il lavoro di squadra è quello che decreta il successo o il fallimento del gioco. Non a caso Secret Rooms mette a disposizione le proprie stanze per le aziende, in ottica di team building. E’ facile quindi immaginare quanto possa essere sinergico il lavoro compiuto insieme ad amici o colleghi e quando la riuscita possa cementare le dinamiche sociali dei piccoli gruppi. Un gioco da vivere, quindi, con pochi e selezionati amici, per passare un’ora di tempo in modo intelligente e assolutamente nuovo.