RomaFF14 – Mollami: recensione del film di Matteo Gentiloni

Recensione de Mollami (2019) di Matteo Gentiloni, un'opera prima sul dolore irrisolto declinato in un road movie esistenziale con protagonisti Martina Gatti e Alessandro Sperduti.

La sezione parallela della Festa del Cinema di Roma – Alice nella città -, ci regala da sempre piccole perle cinematografiche, opere prime capaci di spiccare per brillantezza di scrittura per mezzo di pochi artifici, è il caso ad esempio di Mollami (2019), opera prima di Matteo Gentiloni prodotta da Sky Originals e Italian International Film, con protagonisti Martina Gatti, Alessandro Sperduti, Gianmarco Tognazzi e Caterina Guzzanti.

Come recita la sinossi della pellicola infatti, Mollami è un road movie esistenziale dalla scrittura fortemente originale. Valentina (interpretata da Martina Gatti) ha sedici anni e sembra avere un solo passatempo: creare problemi al padre, l’avvocato Cordiale (interpretato da Gianmarco Tognazzi), famoso avvocato di Roma. Ribellioni, droga, casini di ogni genere sono all’ordine del giorno ma, quando un suo video hard diventa virale, la soluzione sembra obbligata: Valentina deve andare in collegio in Svizzera.

Mollami: il trailer della commedia con Gianmarco Tognazzi

Ovviamente il padre è impegnatissimo e non può accompagnarla. Sarà quindi Antonio (interpretato da Alessandro Sperduti), l’integerrimo e fidatissimo praticante del padre, ad accompagnare Valentina in auto fino al collegio. Un viaggio che si preannuncia veramente complicato non solo perché Valentina è sempre pronta a far casino e Antonio è rigido come un palo, ma perché in auto con loro si presenta anche un viaggiatore inatteso. È Renato, un enorme, inquietante e bizzarro pupazzo parlante che solo Valentina può vedere e che altro non è che il suo senso di colpa per qualcosa che è accaduto quando era bambina, qualcosa che ha distrutto la sua famiglia e, forse, è la causa di tutti i suoi problemi.

Mollami sarà trasmesso in prima TV domenica 24 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e sarà disponibile anche on demand su Sky e NOW TV.

Mollami: uno sgangherato e originale road-movie all’italiana

Mollami cinematographe.it

Il forte elemento caratterizzante di Mollami, è quello di presentarci una tematica come il dolore irrisolto da trauma – ampiamente inflazionata nel cinema italiano – declinandolo secondo una nuova o quantomeno insolita veste per il nostro modo di raccontare storie, quella del road movie con elementi esistenziali.

Un qualcosa che nel cinema esiste sin dall’alba dei tempi – basti pensare a Il posto delle fragole (1957) di Ingmar Bergman –  ma che in Italia, specie secondo i dettami del genere cinematografico che ha fatto le fortune di cineasti come Wim Wenders in Alice nelle città (1974) e Peter Bogdanovich con Paper Moon (1974), ha sempre avuto poca fortuna.

Mollami: iniziate le riprese del nuovo film prodotto da Sky

Mollami punta molto su un linguaggio giovanile – in linea con il proprio target di riferimento – un racconto fortemente introspettivo dal ritmo rapido la cui scrittura è costellata di un susseguirsi di colpi di scena che tendono si, ad arricchire la narrazione, ma che va a inficiare l’evoluzione dei personaggi che risulta repentina e netta – specie nel delineare la personalità di Antonio da scendiletto del proprio capo, a individuo dotato di amor proprio. Chi non cambia del tutto è Valentina invece, pur accettando che la fonte dalla quale scaturisce il dolore non sia lei, risulta essere un personaggio passivo in balia degli eventi.

Una narrazione dall’andamento lineare quella di Gentiloni, che dopo l’evento di rottura volto alla presentazione dei personaggi e del tema del racconto, incede nel mostrarci gli elementi scenici nonché l’evoluzione del rapporto tra Valentina e il pupazzo immaginario Renato – generando un intreccio solido, ma che per via di quanto detto nel paragrafo precedente, risulta estremamente caotico, in un sali e scendi emozionale e di potenziali idee di racconto che la sceneggiatura sembra non voler prendere mai.

Mollami: una convincente opera prima

Mollami cinematographe.it

Pur con tutte le difficoltà e le problematiche di un’opera prima, Mollami si distingue per riuscire a trattare ora con leggerezza, ora con la giusta dose di drammaticità, tematiche come il dolore impossibile da elaborare e i conflitti irrisolti di una famiglia distante, incapace di affrontare i problemi se non affidandoli ad altri a chilometri di distanza.

Punti di forza che rendono Mollami una delle opere prime più interessanti del panorama cinematografico italiano, forte di ottime interpretazioni e di una scrittura zoppicante ma certamente coinvolgente.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 4.5

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