Laurence Anyways e il desiderio di una donna: recensione del film di Xavier Dolan

Laurence Anyways e il desiderio di una donna (titolo originale – e sufficiente – Laurence Anyways) arriva finalmente nelle sale italiane dopo aver partecipato a Cannes 2012 nella sezione Un Certain Regard e aver vinto la Queer Palm ed il premio miglior attrice (Suzanne Clément).
Il terzo film da regista per il talentuosissimo e altrettanto giovane Xavier Dolan, sensibile esploratore delle contraddizioni e delle problematiche relative alla diversità e alla sua accettazione, in un mondo irrazionalmente proiettato verso una normalità che – in realtà- non esiste.
Laurence Anyways (trailer) è una storia passata inosservata ai grandi premi hollywoodiani (anche a causa della distribuzione limitata) ma, ironicamente, anticipatrice del tema esplorato nel premiato e più recente The Danish Girl, ossia il percorso di una coppia eterosessuale alle prese con il desiderio di lui di cambiare sesso, diventando finalmente la donna che ha sempre sognato di essere. Una situazione che solleva inevitabili interrogativi e responsabile di violente ripercussioni sull’equilibrio sentimentale dei protagonisti, complice anche il mancato sostegno di una società che giudica e addita senza il diritto né valide ragioni per farlo.

laurence anyways xavier dolanLaurence (interpretato da Melvil Poupaud) è un brillante scrittore e professore di letteratura alla soglia dei trent’anni; la sua vita sentimentale scorre felice e intensa grazie alla profonda intesa con la compagna Fred (la straordinaria Suzanne Clément), un’eccentrica assistente di produzioni televisive e cinematografiche, desiderosa – come il proprio compagno –  di vivere la propria vita di coppia all’insegna della libertà e della ricerca del piacere. Tale inclinazione, tuttavia, viene messa a dura prova quando Laurence le dichiara di non sentirsi più a proprio agio nei panni maschili e di voler diventare una donna, pur senza mettere in discussione l’amore per lei. Fred, dopo una ragionevole reazione repulsiva, decide di rimanere accanto al proprio amato, cercando di convincersi del fatto che quando si ama davvero si ha a che fare con un sentimento rivolto verso una persona, indipendente dall’ identità sessuale, considerabile come mero fattore esteriore ed accessorio.
Ma la vita quotidiana non tarda a presentare il conto per aver preso una tale, coraggiosa, decisione e la donna, pur continuando ad amare Laurence con tutta se stessa, si troverà a fare i conti con convenzioni ormai troppo radicate alla propria mentalità, per poter essere superate.

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Laurence Anyways e il desiderio di una donna: Xavier Dolan libera l’essenza dall’ingombro della forma

Laurence Anyways e il desiderio di una donna punta tutto su un montaggio sensoriale, utilizzando l’incalzare della musica, magistralmente incastrata con immagini cariche di sensualità e significati simbolici, per  agganciare magneticamente il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Uno stile vincente e personalissimo, che conferma Dolan come uno dei migliori registi contemporanei, grazie alla sua capacità – pressoché unica –  di fare del Cinema un linguaggio dinamico, in cui la parola passa in secondo piano rispetto all’eloquenza e  all’impatto emotivo dell’immagine e del suono.
Xavier Dolan colloca la sua storia negli anni novanta, quel periodo affacciato sul futuro del nuovo millennio, in cui sembrava più facile sentirsi pronti per un cambiamento, già scritto sul calendario e per questo all’apparenza più accessibile. Ma il retaggio di un pensiero dogmatico, che vede nella divisione fra sessi una certezza rassicurante per l’equilibrio della società, è un dogma duro a morire, anche a causa delle numerose sfaccettature che l’universo della transessualità presenta, impossibilitato a spiegare se stesso in modo lineare e univoco e, quindi, più accettabile.

laurence anyways xavier dolanLaurence vuole essere donna ma non vuole amare gli uomini, il suo desiderio di identificarsi in un corpo femminile esula dal bisogno di categorizzazione del background sociale in cui vive, un entourage di amici, conoscenti e parenti in cui anche la cognata lesbica lo giudica per “volere troppo” e non accontentarsi di prendere una decisione che ne definisca più semplicemente la sessualità.
La splendida fotografia di Yves Bélanger, invece, insiste a presentarci un campionario umano in cui nessuno è uguale all’altro, indipendentemente dalla condivisione del genere o dei gusti sessuali e dove –  come la splendida immagine di copertina illustra – si resta sempre se stessi indipendentemente dagli abiti che possono piovere addosso.
Nonostante i numerosi “non puoi avere tutto” che intralciano il cammino di Laurence, la nuova donna dimostra a se stessa e agli altri come una vita priva di compromessi non solo sia possibile ma sia qualcosa che si verificherebbe naturalmente, se solo non ci si difendesse facendosi scudo con inutili ed ingombranti preconcetti, che hanno come unica conseguenza quella di intralciare il percorso delle persone verso una felicità che fa inesorabilmente rima con libertà.

laurence anyways xavier dolanLaurence Anyways racchiude nel titolo il segreto così semplice eppure così inafferrabile di una vita piena: poter essere se stessi in qualunque modo si desideri esprimere il proprio mondo interiore, liberandosi degli abiti per arrivare a mostrare quell’essenza, svincolata dalla sovrastruttura delle categorie, che rende insostituibili le persone che amiamo.
Un film intenso e bellissimo, che nell’ultima parte sembra mostrare una serie di finali possibili, la cui unica variabile è rappresentata dal coraggio di uscire dagli schemi, alla ricerca delle propria dimensione ideale.
Laurence Anyways e il desiderio di una donna arriva nelle sale italiane dal 16 giugno, grazie a Movies Inspired; nel cast anche Nathalie Baye, Monia Choukri, Anne Dorval e Susan Algren.

Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 5
Emozione - 4.5

4.6