La gatta sul tetto che scotta: Antoine Fuqua dirigerà un nuovo adattamento
Il celebre spettacolo teatrale, già portato al cinema nel 1958 da Richard Brooks, vedrà una nuova vita sul grande schermo
La gatta sul tetto che scotta: un inedito film all’orizzonte
La gatta sul tetto che scotta è una celebre opera teatrale del drammaturgo inglese Tennessee Williams, composta nel 1954, che ha vinto il Premio Pulitzer. La realizzazione è stata portata sul grande schermo 4 anni dopo, nel 1958, grazie alla regia di Richard Brooks con la partecipazione di Paul Newman ed Elizabeth Taylor nei panni dei due protagonisti Brick e sua moglie Maggie. La storia drammatica dei due, tra ipocrisia, sessualità e società opprimente, è stata di enorme impatto per l’epoca. Dopo tanti anni dall’arrivo in sala del titolo, La gatta sul tetto che scotta tornerà al cinema.
Variety ha infatti riportato la notizia che Antoine Fuqua, regista noto per aver ideato I magnifici 7 (2016), King Arthur (2004) e Attacco al potere – Olympus Has Fallen (2013), dirigerà (e produrrà) questo nuovo adattamento dell’iconica pièce teatrale, con la produzione anche di Stephen C. Byrd e Alia Jones-Harvey della Front Row Productions, che hanno già prodotto sempre uno spettacolo di Broadway riguardo lo stessa realizzazione, registrando un successo gigantesco. Secondo le prime informazioni, il titolo “Combinerà elementi dello spettacolo con nuove trame e le tesserà insieme per portare la produzione sul grande schermo”.
La gatta sul tetto che scotta è ancora nelle fasi preliminari di produzione e ovviamente non è ancora chiaro quando potremo vederlo su schermo. A proposito del progetto, Antoine Fuqua si è già ampiamente espresso con alcune dichiarazioni in merito:
Portare una produzione così storica sullo schermo è un onore che sono entusiasta di avere lavorando al fianco di Stephen e Alia. “Hanno dimostrato il loro impegno per il progetto con due messe in scena di successo a Broadway e nel West End e sanno cosa serve per tradurre questo dramma iconico dal teatro al cinema”.