La città incantata: 5 riferimenti al folklore giapponese nel film dello Studio Ghibli

Da cosa nasce la fantasia di Miyazaki nei film dello Studio Ghibli? La risposta è facile: dal folklore giapponese.

La città incantata è uno dei film più iconici dello Studio Ghibli, realizzato dal grande maestro Hayao Miyazaki. Il regista, e artista, ci ha regalato negli anni molteplici creature e storie piene di fantasia, amore, amicizia, inventiva e avventura, con creature di ogni tipo e forma. Ma da cosa nasce la fantasia di Miyazaki? La risposta è facile: dal folklore giapponese. La cultura del Giappone è, infatti, intrisa profondamente di folklore e mitologia che riportano alla luce creature di ogni tipo. Ecco quali sono i riferimenti più importanti per la Città Incantata.

1. Il concetto di Kamikakushi nel film La città incantata

Studio Ghibli

Il concetto di Kamikakushi rappresenta una convinzione radicata nella cultura giapponese, spesso vista come una consolazione. Quest’ultima suggerisce, infatti, che un membro della famiglia scomparso non sia vittima di un tragico destino, ma piuttosto abbia intrapreso un lungo e affascinante viaggio con la possibilità di ritornare, un giorno. In passato, quando un familiare scompariva improvvisamente e non veniva ritrovato per un periodo prolungato, si pensava che avesse subito il fenomeno del kamikakushi. Queste sparizioni misteriose venivano spesso attribuite al regno degli spiriti, poiché la credenza popolare suggeriva che gli spiriti potessero portare la persona scomparsa nel mondo degli spiriti. Anche Chihiro, protagonista del film, entra nel regno degli spirit. Il suo ingresso e la sua uscita dal regno degli spiriti a avviene attraverso un tunnel, in linea con la superstizione giapponese che vede i tunnel come porte tra il mondo umano e quello degli spiriti.

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2. La strega della montagna Yamauba

Studio Ghibli

Secondo alcuni studi, sono più di otto milioni le divinità che risiedono nel folklore e nella mitologia giapponese. Tra loro, spicca Yubaba, la strega proprietaria dello stabilimento, una figura anziana e avara che tratta i suoi subordinati con severità. O meglio, il suo personaggio, nei film dello studio Ghibli, trae ispirazione da Yamauba, la strega di montagna che si narra divori gli ignari umani che si trovano sul suo cammino. Yamauba può essere considerata, in molti aspetti, la controparte giapponese della strega di Hansel e Gretel dei fratelli Grimm o della Baba Yaga nei racconti popolari russi. Ma non preoccupatevi: spesso venga raffigurata in modo poco lusinghiero, una delle qualità redentrici di Yamauba è la sua natura premurosa, spesso associata alla maternità.

3. La divinità del fiume Haku

Hayao Miyazaki

Nel corso della Città Incantata, Haku si impegna a sostenere Chihiro in ogni modo possibile, e in cambio, Chihiro lo salva dalla sua situazione e lo aiuta a riscoprire la sua vera identità. Haku, inizialmente dimentico della sua natura divina, è in realtà Nigihayami Kohakunushi, noto anche come il fiume Kohaku. L’associazione con Nigihayami Kohakunushi potrebbe essere un richiamo a un antico racconto giapponese che vede Nigihayami come una figura chiave che, nel contesto delle storie tradizionali, sposa la sorella di Nagasunehiko, il capo di un potente clan nativo. La sua lealtà all’imperatore è evidente, molto simile al percorso di Haku nel film.

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4. Lo spirito del ragno Kamaji ne La città incantata

Studio Ghibli

Nel film, Kamaji assume il ruolo di un anziano custode responsabile del controllo della caldaia nel locale termale. Con le sue sei lunghe braccia e due gambe, la sua figura ricorda vagamente un ragno o, più appropriatamente, uno spirito giapponese chiamato Tsuchigumo. Nonostante l’aspetto insolito, nel film dello Studio Ghibli Kamaji emerge come un individuo gentile e comprensivo delle emozioni umane. Tuttavia, nelle storie tradizionali, Tsuchigumo viene spesso associato a persone considerate meno colte, che abitavano la Terra prima che i discendenti celesti rivendicassero il loro dominio. Tsuchigumo, in particolare, era un termine dispregiativo utilizzato nell’antica letteratura giapponese per riferirsi a coloro che sfidavano l’autorità imperiale.

5. Gli yokai ne La città incantata

Hayao Miyazaki

Infine, non possiamo non accennare agli innumerevoli yokai che vediamo presenti all’interno della Città Incantata, a partire dai momenti nelle terme. Questi esseri possono assumere una vasta gamma di forme e caratteristiche, da spiriti benevoli a creature malevole. Nella mitologia e nelle storie tradizionali giapponesi, gli yokai possono incarnare aspetti della natura, rappresentare fenomeni soprannaturali o personificare emozioni umane. Non è possibile, quindi, capire fin dall’inizio di che tipo di yokai si tratti, se buono o cattivo, poichè queste creature presentano spesso una personalità doppia.

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