La Casa di Famiglia: recensione del film con Lino Guanciale

Stessa formula da commedia all'italiana per La Casa di Famiglia, un film senza pretese ma con un cast di tutto rispetto!

La Casa di Famiglia è una nuova commedia leggera diretta da Augusto Fornari e con un cast capitanato da Lino Guanciale, Matilde Gioli, Stefano Fresi e Libero De Rienzo.
Il film, in uscita nelle sale italiane il 16 novembre, vede protagonisti Alex, Fanny, Oreste e Giacinto, quattro fratelli ormai adulti, che hanno preso la pesante decisione di vendere la casa del padre (Luigi Diberti), luogo nel quale hanno passato l’infanzia, essendo da cinque anni in ospedale in coma. Inaspettatamente, il giorno seguente alla vendita, il padre si risveglia dopo anni e starà quindi ai quattro fratelli nascondergli questo segreto che potrebbe giovare alla salute del loro vecchio.

La Casa di Famiglia: niente di nuovo all’orizzonte

L’incipit è basato, come da tradizione per la commedia italiana, sull’equivoco, che sempre fa capolino in questa tipologia di produzioni. Per tale motivazione, anche l’intreccio che ne seguirà non rappresenta particolari arzigogoli da sbrogliare e il film si tira avanti grazie ad uno svolgimento abbastanza classico, nel quale l’errore dei protagonisti viene spremuto al massimo, cercando di tirarne fuori quante più gag possibile, in primis nel primo tempo.

A questa meccanica decisamente abusata nel panorama del cinema italiano si susseguono momenti di riflessione ai quali sono soggetti i quattro protagonisti (in particolar modo il Giacinto interpretato da Libero De Rienzo), scatenati proprio dalla stramba situazione che stanno affrontando. Purtroppo queste pause da una comicità non brillante, ma nemmeno sgraziata, risultano i punti più deboli dell’intera operazione, più che altro per la loro banalità e la loro inutilità di fondo per lo sviluppo della trama.

Un altro aspetto zoppicante del prodotto riguarda la regia e la fotografia, fin troppo anonime e che non hanno nemmeno la volontà di volersi distinguere in mezzo a molti altri esempi di commedia di questo genere. L’ultima in particolare risulta identica in ogni momento del film, rivelandosi non solo fortemente irreale, ma persino fastidiosa all’occhio a lungo andare.

Il cast de La Casa di Famiglia è il grande pro del film

Il vero e grande punto di forza de La Casa di Famiglia è invece il gruppo di attori che è stato radunato per questo progetto. Lino Guanciale tira fuori la solita sguaiatezza e cialtronaggine con la quale ha ormai abituato il pubblico, ma riesce a dosare questo elemento di caratterizzazione del proprio personaggio in modo per nulla fastidioso. Matilde Gioli ruba la scena ogni volta che appare in scena durante il film, in particolare grazie ad un interessante lavoro di riprese intrapreso dal regista sul suo sguardo magnetico e sul suo sorriso smagliante.

Stefano Fresi e Libero De Rienzo, compagni di set già nella saga di Smetto Quando Voglio, risultano leggermente sottotono rispetto ai loro standard. In ogni caso, il primo mantiene il suo perfetto connubio tra verve e malinconia, che ha sempre contraddistinto le sue interpretazioni, mentre il secondo riesce a tirar fuori una performance convincente nella sua dolcezza melodrammatica.

Anche Luigi Diberti, attore di teatro veterano, regala al pubblico una prova attoriale decisamente riuscita, pur trattandosi di un personaggio secondario e perciò destinato a comparire sullo schermo per minor tempo rispetto ai quattro fratelli protagonisti. Inutile aggiungere che, oltre a funzionare bene da soli, gli attori confermano di possedere un’ottima e sincera alchimia, che rende il prodotto finale piacevole da guadare.

Giungendo alla conclusione, La Casa di Famiglia è una commedia senza alcuna pretesa, con un cast complessivamente in forma, che tuttavia lascia un attimo interdetti per quanto riguarda gli aspetti più tecnici della realizzazione del film.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 1.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5