TFF35 – Kiss and Cry: recensione

Presentato al Torino Film Festival 2017, Kiss and Cry racconta le difficoltà tipiche dell'adolescenza accompagnate dall'agonismo di uno sport che non lascia liberi

L’adolescenza e l’agonismo nell’ultimo film delle registe Chloé Mahieu e Lila Pinell, la ribellione di una giovane ragazza che vuole togliere i pattini dai piedi e camminare libera nei migliori anni della propria vita, nella tranquillità di una consuetudine che le viene negata ed espressa nella pellicola presentata alla 35esima edizione del Torino Film Festival dal titolo Kiss and Cry.

Sarah passa l’intera giornata sulla pista di ghiaccio, tra allenamenti sfiancanti e gli insulti di un allenatore diretto, che tramite offese tenta di spronare le sue stanche allieve. Uomo intransigente, ma mai quanto la madre della ragazza, che più della figlia brama il suo arrivo al titolo di vincitrice mondiale nelle prossime gare. Un’esistenza incentrata sul pattinaggio, che gira intorno al pattinaggio, che non può pensare ad altro se non al pattinaggio. Una voglia di spensieratezza che entra in collisione con la visione genitoriale e vive una rivolta personale che porterà Sarah a prendere in mano la propria giovinezza.

Kiss and Cry – L’agonismo e l’adolescenza nel film di Chloé Mahieu e Lila Pinell

kiss and cry

La disciplina sopra ogni cosa. Sopra il divertimento, sopra i tumulti dell’età, sopra il desiderio di voler smettere. In pista, a casa, a scuola, per la strada. Quando l’asticella si alza, bisogna alzarsi con lei e soltanto approcciandosi con rigore si possono ottenere risultati. Ma se il sogno crolla, se la voglia di partecipare e vincere non c’è mai realmente stata, allora qualsiasi regola, qualsiasi allenamento ferreo è totalmente inutile, destinato a sortire l’effetto contrario. Verità che troppo spesso affliggono la vita di giovanissimi atleti e che le cineaste Chloé Mahieu e Lila Pinell hanno deciso di riportare nel loro Kiss and Cry con la massima semplicità, a sfiorare quasi l’ambito del documentario.

Nel film le due registe, già collaboratrici in precedenza per i film Nos fiançailles (2011), Boucle piqué (2014) e Sex & Music (2014), adattano bene l’adolescenza odierna al grande schermo mostrandone la quotidianità più diffusa, senza ricercare particolari svolte del racconto, procedendo come a scattare una fotografia del temperamento contemporaneo dei ragazzi e la loro maniera di riempire il tempo, proponendo il tutto attraverso il mezzo cinema. Ad aggiunta di questa consuetudine adolescenziale, viene poi aggiunto il cardine portante della pellicola, la costrizione di una carriera agonistica che inevitabilmente è portata a scontrarsi con l’autorità, con un’imposizione la quale, in conflitto interiore con i propri desideri, tende ad aumentare la sollevazione contro una passione che ha perso ormai la propria scintilla.

Kiss and Cry – Chiara la finalità, poco coinvolgente il risultato

kiss and cry

Dopo la determinazione profonda (e cuore dell’opera) di Tonya Harding nel recente film a lei dedicato I, Tonya diretto da Craig Gillespie (Lars e una ragazza tutta sua, Fright Night – Il vampiro della porta accanto, Million Dollar Arm, L’ultima tempesta), il pattinaggio torna protagonista, ma nella sua forma contraria. Non come motore della vita della protagonista, ma barriera da scavalcare per poter vivere una normalità negata da altri.

Pur lasciando che la pellicola manifesti la propria tematica, incurante nel voler in qualche maniera arricchirla con artificiosità inutili e non necessarie al fine di riportare la primavera dell’esistenza dei ragazzi, Kiss and Cry ha precise idee che presenta con realistica messinscena e movimenti di macchina atti a spiare i momenti di svago e quelli di duro training dei personaggi, guidando lo sguardo dello spettatore sullo spaccato di fanciullezza della protagonista Sarah, ma non interessandolo completamente; un pubblico che rimane passivo nell’osservare lo scorrere delle tiepide immagini, pur cogliendone l’intento e le finalità. Un film dunque, Kiss and Cry, che si colloca come Sarah esattamente in un centro figurato, posto tra la consapevolezza di essere uno specchio dell’oggi e la mancanza nel colpire lo spettatore.

 

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.3