Inside Job: recensione della serie animata Netflix

Gravity Falls incontra Rick e Morty nel bureau di Fringe per dare finalmente ragione ai complottisti!

I complottisti hanno sempre avuto ragione e Inside Job di Netflix è pronta a dimostrarlo: le scie chimiche esistono? Si! E sono gas progettati per invogliarci continuamente a comprare e drogarci di nostalgia! Il presidente degli Stati Uniti si comporta in modo strano? Sarà un reptoide come la Regina, oppure è stato sostituito da un fantoccio robot controllato dal Governo Ombra! E lo sbarco sulla luna? Chiaramente un set cinematografico! E le app di incontri? Dispositivi di controllo delle nascite! E pensate che nemmeno il riscaldamento globale è colpa nostra, ma il piano di una società di rettili antropomorfi per rendere la terra un habitat ideale per la loro specie!

Inside Job: posizioni lavorative aperte, fatevi assumere a vostro rischio e pericolo

Creata da Shion Takeuchi (Gravity Falls, Regular Show) con la consulenza creativa di Alex Hirsch (Gravity Falls, I Mitchell contro le macchine, Spider-Man un nuovo universo) Inside Job racconta le vicende della Cognito Inc., un’agenzia segretissima e controllata da un governo ombra di illuminati, che si occupa di insabbiare qualsiasi cosa, una sorta di Men in Black del complotto in pratica. La protagonista centrale è Reagan Ridley, scienziata brillante ma incapace di rapportarsi con gli altri, attorno alla quale gravita un vero e proprio circo di fenomeni da baraccone e stereotipi: dal delfino antropomorfo patito delle armi alla instagrammer cinica e folle, dal fungo senziente con i poteri telepatici al chimico coreano sempre sotto effetti di stupefacenti, fino ad arrivare a Brett Hand, lo Yes-Man talmente anonimo da non poter essere rilevato nemmeno dai satelliti.

Insieme, questo improbabile team di personaggi (non tutti troppo riusciti), deve mettere da parte le divergenze ed affrontare gli stessi problemi di una multinazionale, quali tagli al bilancio, stress sul luogo di lavoro, e incontri diplomatici, ma tutto in salsa estremamente weird. I tagli al bilancio diventano così un modo per far chiudere il reparto cloni, gli incontri diplomatici dovranno tenere a bada le manie di conquista dei ricchissimi reptoidi e lo stress sul luogo di lavoro sarà inevitabile, soprattutto se un robot-clone assassino attende la protagonista a casa una volta tornata dal lavoro. E come se tutto questo non bastasse c’è anche la vita privata da gestire e Ridley dovrà dividersi tra un padre che conosce tutti i segreti del mondo, ma è sempre troppo ubriaco per ricordarli, e una madre che sa sempre come farla sentire inadeguata.

Inside Job: quando la fantascienza è più vera della realtà

Inside Job by Cinematographe

Inside Job è un interessante nuovo cavallo che va ad aggiungersi alla scuderia Netflix di animazione per adulti e che si posiziona subito tra Bojack Horseman (a proposito di cavalli) e Final Space, ma è una serie debitrice anche di tantissimi altri cartoni sul genere come I Griffin, American Dad, Futurama, il già citato Gravity Falls e Disincanto.

A differenziare Inside Job dai suoi altri illustri colleghi è però la propensione per le cospirazioni e i complotti. Le tematiche complottiste sono infatti esplorate in più direzioni, così tante che lascerebbero senza parole persino un vero fanatico del complotto. In Inside Job però non c’è solo cospirazione ma anche azione, sentimento, battute sagaci, critiche più o meno velate alla nostra società e, soprattutto, fantascienza. Una fantascienza che spesso appare più veritiera di certe ideologie realmente esistenti (chi ha detto Terrapiattisti?) e che non ha nulla da invidiare a pilastri della fantascienza e del weird seriale come X-Files o Fringe.

Inside Job: una serie di animazione figlia dei nostri tempi

Inside Job by Cinematographe

Inside Job è una serie TV che è figlia di questa epoca dove tutto si consuma con velocità, dalle serie TV alle relazioni. Viviamo infatti in un’epoca iper-connessa, dove non si sfugge al vigile occhio del web e dove niente è accaduto davvero se non è stato prima pubblicato su un social. Durante la visione è facile avvertire il bisogno della serie di piacere al pubblico odierno, spettatori voraci che hanno continuamente necessità di nuovi stimoli, di battute concatenate l’una con l’altra che non danno quasi il tempo di fermarsi a sorridere un secondo in più per la gag appena vista. Se questa cosa però funziona molto bene in serie come Rick e Morty, perché è quello che lo spettatore si aspetta ormai dallo scienziato pazzo e dal suo nipotino, in Inside Job si ha la sensazione di qualcosa di già visto e di poco funzionale. Eppure la serie funziona bene e anzi è proprio nei momenti in cui smette di “fare il verso” allo show di Adult Swim che emergono i punti di forza del lavoro di Takeuchi.

In definitiva i 10 episodi che compongo la Prima Parte della serie scorrono via piacevoli, strappando risate inaspettate con battute che passano dal nonsense alla critica sociale (si Jeff Bezos ce l’hanno anche con te!) Ora però che la prima stagione è uscita e ha dimostrato di avere grandi potenzialità, pur emulando lo stile di altri cartoni simili, ha bisogno di fare un passo aggiuntivo ed emanciparsi dalla massa per evitare, alla lunga, di sprofondare in essa. Non resta quindi che confidare in un’evoluzione nella Parte 2, sempre che i poteri forti dietro la grande N lo permettano.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 3.5

3.2

Tags: Netflix