Il mio Rembrandt: recensione del documentario di Oeke Hoogendijk

Oeke Hoogendijk indaga sulla bellezza dell'arte, smascherando il suo lato più oscuro.

Il mio Rembrandt, diretto dalla regista olandese Oeke Hoogendijk, documentarista di fama internazionale, è al cinema dal 6 all’8 giugno 2022 grazie a Nexo Digital e rientra nell’ormai celebre progetto Arte al cinema. Media partner dell’uscita evento sono Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it, in collaborazione con Abbonamento Musei.

Tante storie che si dipanano intorno ad una enorme passione verso l’artista, Rembrandt, tra i più grandi pittori europei del ‘600. Passione che intreccia diverse posizioni di collezionisti, Eijk e Rose-Marie De Mol van Otterloo, l’americano Thomas Kaplan e lo scozzese Duca di Buccleuch, che contemplano i lavori di Rembrandt alla ricerca di significati che rappresentino la propria esistenza ed affaristi che, tra un’asta e l’altra, speculano e intraprendono persino battaglie politiche pur di possedere un’opera dell’artista.

il mio rembrandt cinematographe.it

La regista non offre una visione documentaristica; entra nelle storie private dei personaggi tentando di cogliere le ragioni per le quali sono profondamente legati alle opere di un artista, Rembrandt, che nell’Olanda del tempo visse una vita alquanto difficile, dentellata da vicissitudini alterne, tanto che i suoi quadri furono venduti all’asta. Come ha detto lei stessa, il suo obiettivo era quello di “creare un dramma shakespeariano, mostrando i personaggi principali con ogni possibile elemento umano (…)”.
A detta di Oeke Hoogendijk, infatti, è grazie al candore dei protagonisti della pellicola che viene a galla quella che lei definisce la “febbre di Rembrandt”. Nel film a essere al centro di tutto non è esattamente l’artista con le sue opere d’arte famose in tutto il mondo, quando la passione che questi collezionisti ed esperti d’arte provano, è questo il dettaglio cruciale dell’intero documentario!

Il mio Rembrandt ripercorre infatti, attraverso la passione di personaggi – che sembra vivano in un mondo fuori dal reale – i tratti di un artista che, nella sua grandezza interpretativa, ha saputo creare un chiaro scuro in maniera inequivocabile. I suoi ritratti suggestivi affascinano per la minuziosità dei particolari e per il gioco di luce che produce cromatismi perfetti.

Old Woman, Reading, il ritratto di una signora incappucciata, opera custodita dal duca di Buccleuch, domina nell’antica ed elegante dimora, volto anziano di una donna, presumibilmente la madre dell’artista, in una trasposizione pittorica così umana quanto sublime.

Il mio Rembrandt: l’ossessione e il fanatismo verso l’arte come pilota dei maggiori mercati azionari mondiali

Ciò che il docufilm sembra voler tradurre è la forza attrattiva ed emotiva che le opere di Rembrandt esercitano; un potere che seduce e muove lo sguardo e i pensieri alla ricerca di significati esistenziali che appaiono determinanti per chi osserva e legge l’artista. Una passione che, però, durante la narrazione appare sempre più maniacale, ossessiva; un mondo di “cultori” che cedono a un desiderio di possesso, a forme di competizione che allontano dal piacere che opere come quelle di Rembrandt procurano.

“Segugi col sapore del sangue in bocca; è una caccia!” afferma il mercante d’arte Jan Six che fiuta “affari” con metodi “scientifici” non curandosi della “validità storica ed emotiva” di un’opera d’arte; colpi di scena in trattative segrete, rincorse e mercati azionari; Oeke Hoogendijk indaga i retroscena di un mondo che usa la “passione” per ricerche “affaristiche” che allontano dall’amore per l’Arte.

Il risultato sembra essere una grande antifrasi; la regista, esperta d’arte, con una lunga esperienza di ricerca documentaristica sul campo, celebra la grandezza e il fascino dei capolavori di un grande artista, Rembrandt, che ha segnato profondamente la storia dell’arte europea, ma lo fa con un approccio cinematografico che attraverso sofisticata tecnica e un sonoro d’impatto smaschera un mondo effimero che dall’arte vuole unicamente ricavare prestigio e profitto.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.4