Il mio nome è Impavido: recensione del film animato Netflix

Con poche svolte da sfruttare per ravvivare il racconto, Il mio nome è Impavido punta tutto su una comicità forzata e una manciata di sequenze adrenaliniche povere di inventiva.

Il mio nome è Impavido, del 2020 e diretto da Cory Edwards, è una produzione originale Netflix dalle premesse molto deboli e dallo sviluppo altrettanto inefficace. La storia è ambientata tra due mondi: si ritrae l’ambientazione del videogioco più gettonato fra i ragazzi – Planet Master, condito da supereroi e perfidi conquistatori di universi -, e la limitata realtà di Reid (Miles Robbins), uno studente del liceo che non si applica a scuola e pensa solamente a superare i livelli più complessi di Planet Master. Le due dimensioni presto si scontreranno, con l’eroe del gioco, Capitan Lightspeed (Jadakiss), che avvertirà Reid di un evento catastrofico: il malvagio Dr. Arcannis (Miguel J. Pimentel) preleverà l’essenza del potere del Capitano direttamente dai suoi tre figli, nascosti in casa di Reid. L’ultima decisiva sfida prima del completamento del gioco avverrà sul pianeta Terra.

Il mio nome è Impavido: si punta al ribasso, con poche idee e scarso coinvolgimento

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Il titolo Netflix si limita ad introdurci in un contesto più che familiare, con paladini della giustizia che puntano alla salvezza della galassia e potenziali avventurieri umani dalle qualità nascoste. Il piatto viene servito freddo, con un susseguirsi di eventi predefiniti e dallo scarso impatto emozionale. Reid è un fannullone inizialmente senza speranze, che si rinchiude in un mondo digitale, utilizzando il nickname di Impavido; il contrasto è presto svelato, con la persona che non esprime le sue caratteristiche vincenti mentre impiega tutte le forze per battere mostri, alieni e boss all’interno di Planet Master.

Quando il gioco si manifesta nella realtà, Reid si farà aiutare da Melanie (Yara Shahidi), la sua compagna di liceo dotata di spiccata personalità e spirito di adattamento. Una coppia che potrebbe offrire un’altra ora extra di puro intrattenimento, ma svolgono il minimo indispensabile per avanzare tra gli atti già impostati nel film, molto prevedibili. Con i tre piccoli figli di Captain Lightspeed, il film decolla a tratti inserendo irresistibili frangenti di matrice slapstick e uno sfoggio di eccezionali poteri. Spostando la bussola sul piano narrativo, l’evoluzione repentina del protagonista umano e il puntuale supporto di Lightspeed stendono il tappeto rosso per l’inevitabile scontro finale con Dr. Arcannis, con esiti scarsamente convincenti.

L’animazione non è all’altezza delle aspettative

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Lo studio che si è occupato de Il mio nome è Impavido è la Feyray Animation, con sede a Brooklyn, New York. Il comparto tecnico svolge un lavoro di primaria importanza per l’economia di un film animato; deve stupire, incantare e lasciare sbigottiti di fronte a svolte fantastiche e prese di coscienza e posizione decisive per il superamento dei propri limiti. Non è questo il caso. Con il titolo Netflix si viaggia a velocità moderata e con il cambio automatico, consegnandoci una storia senza inventiva e uno sviluppo debole e poco incline a valorizzare al meglio i personaggi al suo interno. Il mondo di gioco di Planet Master possiede un background vago e mai definito, e il villain da temere risulta patetico negli intenti e nelle battute da lui pronunciate.

Gli interventi di stampo comico da parte del Generale Blazerhatch (Gabrielle Union), incaricata di svelare il mistero dietro alle apparizioni di UFO e minacce aliene, possiamo considerarli un miracoloso faro nella notte; consapevole della ridicola posizione che ricopre, sminuisce l’operato delle forze militari ritratte in film catastrofici o in monster-movie fracassoni. Il risultato è parzialmente esilarante, ma assolutamente non in linea con il piatto svolgimento di un’avventura sorretta da personaggi di punta dal rivedibile appeal. É un’autentica occasione sprecata, che contiene una durata fin troppo estesa per quello che ha da offrirci in termini di contenuti.

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 2
Recitazione - 2
Fotografia - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

1.8

Tags: Netflix