Il Club dei 27: il film di Mateo Zoni in anteprima al Festival Visioni dal Mondo

Il Club dei 27, ultima pellicola di Mateo Zoni che celebra il mito di Giuseppe Verdi, sarà presentata in prima mondiale al Festival Visioni dal Mondo.

Il Club dei 27, il nuovo film di Mateo Zoni, sarà presentato in prima mondiale alla terza edizione del Festival internazionale del Documentario Visioni dal mondo, Immagini dalla realtà, di Milano, che si terrà dal 5 all’8 ottobre.

Prodotto da Kobalt Entertainment, Malìa e Istituto Luce Cinecittà, con Rai Cinema e con il patrocinio di SIAE e del Comune di Parma, Il Club dei 27 ruota attorno a un ragazzino di appena 14 anni, Giacomo, il cui sogno è quello di entrare nell’esclusivo Club dei 27, un’associazione relativa alla conservazione e diffusione del culto per il Maestro. Una cerchia strettissima, composta da soli 27 uomini, tanti quanti le opere composte da Verdi. Giacomo è troppo piccolo per poter entrare a farne parte, il suo sogno è inammissibile. Ma a parte l’età, ha i numeri e la tenacia per poter raggiungere il proprio obiettivo.

Daniele Ciprì si è occupato della fotografia del film, montato da Andrea Maguolo (Lo chiamavano Jeeg Robot), con una serie di preziosi filmati dell’Archivio Luce su episodi mitici o buffi della lirica del ‘900, e, naturalmente, una colonna sonora  firmata dal Cigno di Busseto.

Trama Il Club dei 27:

Sono ventisette le opere totali del massimo compositore nazionale. Nel paese del melodramma c’è il Club esclusivo dei 27 – e non è il Forever 27 delle rockstar morte a quell’età, ma è il Club di quelle persone vere e proprie che si chiamano come le opere di Giuseppe Verdi. Si presentano diceendo: “Piacere, Traviata, Rigoletto, Giovanna d’Arco…”. La vita scorreva tranquillamente, fino all’arrivo di un bambino di undici anni, che dopo essersi procurato una divisa, e la stessa spilla, decide di essere uno di loro. Un altro miracolo del maestro? Forse. Finzione o realtà? Sono le domande di chi si imbatte per la prima volta in questa storia, talmente incredibile da sembrare costruita nei dettagli. Così reale da apparire inventata al cinema, un mezzo che, a sua volta, è una menzogna per raccontare la verità.